Inghilterra, Londra, 12 luglio, 1928

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Quella mattina le tornò la nausea e dovette precipitarsi in bagno. Quando tornò, Newt la osservava preoccupato. Tina gli sorrise e tornò sotto le coperte, accoccolandosi più vicina a lui, per sentire il suo calore avvolgerla come una coperta. Anche se era luglio, non aveva per niente caldo e alle volte era scossa da brividi di freddo, anche quelli causati dai suoi ormoni sballati. Fortuna che c'era Newt che era una specie di calorifero umano.

Il suo braccio le avvolse la schiena e la strinse di più a sé e le baciò la tempia. «Vuoi che ti faccia un tè?»

Tina scosse il capo. «No, voglio starmene qui a letto con te, almeno finché non arriva il medico.»

«Tina, non arriverà prima di pomeriggio.»

«Allora vorrà dire che non ti permetterò di alzarti prima dell'ora di pranzo.» Lo guardò e gli sorrise. «Beh, puoi andare a dare da mangiare alle tue creature, ovviamente. Ma fa in fretta.»

Newt la baciò, poi lasciò la stanza. Tina si massaggiò il ventre, dove di tanto in tanto sentiva come delle bollicine salirle lungo lo stomaco. Secondo Diana quelli erano i primissimi movimenti del bambino. Newt non poteva ancora percepirli, ma presto sarebbe diventato grande e forte.

Il medico arrivò alle tre in punto: fu felice di vederla in piedi e dopo la visita si ritenne molto soddisfatto. «Beh, direi che sei completamente guarita.» Le poggiò due mani sul ventre. «E questo piccolino cresce bene. I primi due mesi sono quelli più critici, ma li hai superati alla grande. Adesso niente può ostacolare la sua crescita e la sua nascita.»

«Dottore, potrebbe ripeterglielo al padre, che è leggermente iperprotettivo?» Chiese gentilmente Tina.

Il medico rise, ma fece come richiesto. «Newt Scamander, la tua compagna e tuo figlio sono in ottima forma. Non risentono in alcun modo di stress o possibili ferite causate dalla sua sfortunata prigionia. Stanno bene

«Quindi posso tornare alla vita di sempre?» Abbassò leggermente la voce. «E alle mie notti di sempre?»

Non si scandalizzò dalla domanda e invece scoppiò a ridere. «Ma Tina, quando dicevo assoluto riposo intendevo dal lavoro e da qualsiasi attività stressante, non di certo astenersi dall'avere rapporti col tuo compagno. Fanno solo che bene e aiutano il corpo a ridurre i livelli di stress, sia della madre che del bambino.»

«Io ti ammazzo!» Sbottò Tina rivolta verso Newt.

«Sarebbe consigliabile lasciarlo vivere almeno fino al compimento del terzo anno di età di questo bimbetto.» Rise il dottore alzandosi. «I primi tre anni sono un vero inferno, fidatevi.»

Si avvicinò a Newt che gli porse una mano. «Grazie infinite, dottore.»

«Capisco la tua preoccupazione, Newt, davvero.» Disse con voce gentile. «Ma non c'è luogo più sicuro, in questo momento, del ventre della madre per quel bambino. Non può accadergli nulla di male lì dentro. Avrà soltanto benefici se gli farai percepire quanto ami lui e sua madre.» Gli diede delle pacche sulle spalle. «Devo andare, per qualsiasi cosa chiamatemi.» Si voltò verso Tina. «Buona giornata, Tina e mi raccomando, vacci piano con il lavoro e con il tuo compagno, qui.»

L'Auror rise dolcemente. «Farò ciò che posso per il lavoro, ma non prometto niente riguardo a Newt.»

Il dottore si fece un'altra risata, poi lo accompagnarono alla porta. Lo ringraziarono nuovamente per la disponibilità, poi si smaterializzò per andare ad aiutare un altro paziente. Prima di rientrare, Tina rivolse una linguaccia a Newt che per tutta risposta le fece il solletico fino a farle chiedere pietà. Per ora le bastò quello, ma il suo corpo cominciò già a fremere di energia per la serata in arrivo.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now