Inghilterra, Londra, 31 dicembre, 1927

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Ultimo giorno dell'anno. Tina aveva accettato il trasferimento, ma non sapeva dove andare. Adesso che sarebbe venuta a vivere in pianta stabile a Londra, doveva trovarsi un posto dove vivere. Quello era ciò che più la preoccupava. Non poteva certo rimanere a scrocco da Newt per sempre, non poteva farlo.

La sera scese nello scantinato, con l'intenzione di studiarsi un piano, invece ci trovò Newt, occupato a prendersi cura dello Zowou. La creatura ancora non era del tutto guarita e non le piaceva la vicinanza di altri animali che non conosceva. Quindi, la maggior parte del tempo, se né rimaneva nella valigia di Newt, ma ormai il magizoologo aveva completato il suo scenario, quindi di tanto in tanto la faceva uscire con la speranza che cominciasse ad adattarsi, ma era un processo molto lungo.

«Newt.» Lo chiamò gentilmente.

Il mago inglese si voltò di scatto e anche lo Zowou sollevò lo sguardo su di lei. «Tina.» Lo aiutò a far tornare lo Zowou nella sua valigia, poi si voltò verso di lei. «Ti serve qualcosa?»

«Conosci Londra meglio delle tue tasche.» Spiegò Tina. «Non è che mi potresti aiutare a cercare una casa?»

Il sorriso scomparve dalle sue labbra. «Oh... Non vuoi più rimanere qui?»

«No, no, non è questo.» Ora che ci pensava, detta così poteva suonare in quel modo. «Ti sono infinitamente grata, ma non posso vivere a scrocco da te per sempre, Newt. Non è corretto.»

«Tina...» Le poggiò le mani sulle spalle e sospirò. «Non stai vivendo a scrocco da me. Io ti sto offrendo ospitalità e continuerò a farlo. Non devi cercarti un altro posto.» Sorrise. «Mi fa piacere un po' di compagnia.»

«Lo so, ma...» Cercò di lanciargli un'occhiata di rimprovero, ma era impossibile quando la guardava con quegli occhi infinitamente dolci, gentili e sinceri. «Newt, non mi fai neanche pagare parte del tuo affitto! Insomma, dai, questo significa vivere a scrocco e io non posso permettertelo.»

«Allora, facciamo così.» Le fasciò le spalle con un braccio e la strinse a sé. «Mi aiuterai con le creature: a dare loro da mangiare, a curarle e a giocare con loro, in questo modo mi starai offrendo molto più aiuto di quanto tu potresti darmi pagando parte del mio affitto.»

«Vuoi che ti faccia da assistente?»

«Voglio che tu faccia parte della vita delle mie creature.» Rettificò Newt gentilmente. «Loro ti adorano e vista la tua carriera da Auror sanno anche che ti devono rispettare. A differenza di Bunty, a nessuno di loro, neanche al mio Kelpie, verrebbe in mente di farti del male, perché sanno che tu ti difenderesti.»

«Non farei mai loro del male.»

«Io lo so, ma loro no.» Le fece l'occhiolino e Tina rise. «Allora?»

«E va bene, Newt.» Appoggiò la fronte sulla sua spalla e Newt la abbracciò. «Accetto il compromesso se ti va davvero bene così.»

«In caso contrario non te l'avrei neanche chiesto.»

«Grazie, di tutto.» Mormorò Tina, la voce smorzata dalla camicia del magizoologo.

La sera scese velocemente, tra le lezioni a Nagini e quelle a Tina, per insegnarle a prendersi cura anche delle creature più pericolose. Presto l'avrebbe fatta entrare in acqua con il Kelpie, ovviamente sotto la sua supervisione, ma per ora l'aveva introdotta alla maggior parte dei carnivori e dei predatori che aveva. Si erano comportati tutti molto bene. Si vedeva che Tina era più sicura rispetto a Bunty, non le avevano neanche ringhiato addosso.

Theseus arrivò con la puntualità di un orologio svizzero. Salutò tutti con affetto, stringendo in un abbraccio stritolatore chiunque gli capitasse a tiro. Stava cominciando a tornare il suo vecchio sé stesso. Era anche incredibilmente felice che Tina avesse accettato il trasferimento. Era talmente orgoglioso della sua nuova Auror che se né vantava a destra e a manca. Fra un po' Tina avrebbe potuto aspettarsi una bella promozione. Theseus l'aveva subito messa al lavoro, voleva testare la sua resistenza, ma Tina non si era fatta spaventare e aveva completato tutti gli incarichi che il suo nuovo capo le aveva affidato senza tirarsi indietro. Ed era anche contento del lavoro che stava facendo Jacob. L'aveva presentato al ministero come uno dei suoi migliori amici, sia fra i Babbani che fra gli stregoni. Ciò aveva fatto storcere un paio di nasi, ma tutti coloro dotati di cervello e un po' di cuore lo avevano ammirato per le sue parole. Il settore predisposto alle relazioni con i Babbani era stato più che felice di accogliere il migliore amico di Theseus e si erano subito accorti che l'uomo non era solo fumo, ma che sapeva il fatto suo: era coraggioso, gentile, disponibile e offriva sempre dei manicaretti ai suoi colleghi. Nessuno poteva desiderare di meglio. Entrambi gli americani si erano perfettamente integrati.

Newt di tanto in tanto andava al ministero per assicurarsi che venissero trattati come meritavano. Theseus scherzava dicendo che lo aveva visto più spesso negli ultimi giorni che negli scorsi dieci anni. Aveva ragione, ovviamente. Il magizoologo inglese detestava a morte quel luogo: lì c'era spazio solo per i pregiudizi e per l'abuso di potere. C'era la maggior concentrazione di idioti purosangue che il mondo magico avesse mai visto. E sfortunatamente i pochi mezzosangue che avevano un lavoro al ministero venivano presi di mira. Theseus li proteggeva come riusciva, ma nemmeno lui aveva tanto potere da fermare un ministro. Newt faceva pubbliche relazioni, per quanto riuscisse, con i mezzosangue, cercando di proteggerli da gente come i Malfoy. Questi ultimi erano una famiglia antica quasi quanto gli Scamander, ma non di più. Per questo anche quei presuntuosi, alle volte, potevano essere rimessi al loro posto da una delle famiglie più importanti di Inghilterra.

Questa volta era stato Newt ad aiutare Jacob in cucina, ma il Babbano disse subito di preferire il maggiore come aiuto-cuoco. Il magizoologo era bravo in tante cose, ma la cucina non era proprio il suo forte. Rischiò di incendiare la cucina un paio di volte e se si salvarono fu solo grazie alla magia e ai riflessi pronti di Newt che anche se combinava guai, almeno sapeva come porci rimedio e alla svelta anche. Comunque, alla fine, riuscirono a portare a termine una cena di quattro portate. In più Jacob aveva preparato qualcosa di speciale per lo spuntino di mezza notte.

Rimasero seduti sul divano a chiacchierare dopo cena. Tina era comodamente accoccolata affianco a Newt e il magizoologo non si era mai sentito tanto felice in vita sua. Non aveva mai amato il contatto fisico, ma in qualche modo con Tina sembrava giusto. Aveva un braccio gentilmente avvolto intorno alla sua vita, in modo da tenerla stretta a sé. Non voleva lasciarla, non voleva lasciarla mai. Avrebbe voluto tenerla così vicina per sempre, ma sapeva che Tina non aveva scelto lui e anche se faceva un male cane, quando ci pensava, rispettava la sua scelta.

Quando la mezzanotte cominciò ad avvicinarsi, il gruppo cominciò a sentire l'eccitazione salire. Tra poco sarebbe iniziato un nuovo anno, pieno di avvenimenti, di gioie, di dolori e di battaglie, ma almeno su una cosa erano sicuri: qualsiasi cosa fosse successa, l'avrebbero affrontata insieme.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now