Oceano Indiano, Maldive, 18 novembre, 1928

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Stava allattando quando qualcuno cominciò a bussare in modo frenetico alla porta di casa, facendo vibrare il legno. Tina si alzò e mise nella sua culla il bimbo: era così bello, assomigliava tanto al suo papà. Newt era uscito un attimo per andare a trovare suo fratello Theseus per chissà quale motivo. Quei due adesso sembravano migliori amici. Gemelli siamesi, più che fratelli normali.

Stava per aprire quando la voce di un uomo ruggì da dietro la porta. «Newton! Apri!»

Era Thomas Scamander, riconoscerebbe ovunque la sua voce. Tina era incerta se aprire o meno, ma poteva essere importante. Forse riguardava Diana. Sapeva che Newt non lo voleva vicino alla sua famiglia, ma se davvero fosse stato importante...

Prese un respiro profondo e aprì. «Signor Scamander? Va tutto bene?»

Il mago spalancò a forza la porta e salì le scale, inseguito da Tina. «Dov'è Newton?»

«È con Theseus...»

«Incarceramus!» Tina si ritrovò legata a terra prima ancora di accorgersene. «Tu hai portato la vergogna sulla nostra famiglia. Hai trascinato nel fango la reputazione degli Scamander...» Si voltò verso suo nipote. «E questo essere non è nient'altro che il frutto di quella vergogna. Non doveva nascere. Avrei dovuto occuparmene quando era ancora nel ventre, uccidendo anche la sgualdrina.»

Gli puntò addosso la bacchetta e Tina venne presa dal panico. «No! Ti prego! Lascialo stare!»

«Avada Kedavra

«No!» Si svegliò di soprassalto. «No!»

«Tina!» Nonostante le braccia di Newt la strinsero immediatamente, non riuscì a controllare il grido che le uscì di bocca. «Ssh, ehi, che succede?»

Continuò a gridare, stringendosi convulsamente il ventre. Newt l'abbracciava tentando di calmarla, parlandole con calma, ma lei continuava a rivedere il raggio verde che colpiva il suo bambino. Sapeva di essere al sicuro adesso, che anche suo figlio era protetto, ma non riusciva a scrollarsi quell'immagine di dosso.

«Newt!» Si aggrappò alle sue spalle e gli parlò terrorizzata, tra i singhiozzi. «Non permetterglielo... Ti prego! Promettimi che lo proteggerai!»

«Ma chi?» Chiese chiaramente confuso. «Da chi? Era solo un incubo.»

«Newt... Lo ha ucciso... Lo ha ucciso...»

Gridò nuovamente e Newt la strinse forte a sé. «Tina, tranquilla, era solo un brutto sogno.»

«Nostro figlio...» Pianse Tina, affondando il volto nel suo petto. «Lo ha ucciso...»

«Ma chi?»

«Tuo padre...» Lo sentì irrigidirsi immediatamente. «Tuo padre... Promettimi che non si avvicinerà mai al nostro bambino.»

«Tina, guardami!» Le avvolse il volto con le mani e la costrinse a guardarlo negli occhi. «Mio padre dovrà passare sul mio cadavere prima di avvicinarsi a voi. Se vi farà del male, anche solo emotivamente, lo ucciderò con le mie mani.»

«Lo so...» Si era calmata leggermente e adesso si attaccava a lui con forza per sostenersi. «Perdonami... Ho avuto così paura.»

«Tranquilla.» Mormorò Newt, accarezzandole la schiena nuda. «Siete entrambi al sicuro. Vi proteggerò io.»

Aveva paura a dormire ancora, ma lentamente le parole dolci e calme di Newt infransero il muro di terrore di Tina che cadde nuovamente in un sonno profondo.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now