Inghilterra, Derbyshire, 16 aprile, 1929

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Tina immerse il volto nell'acqua calda e trattenne il fiato per un po', prima di tornare in superficie. Non credeva che sarebbe potuta accadere una cosa del genere. Meno male che c'era Spina o sarebbe finito tutto molto diversamente. Il drago spinato stava bene, non aveva riportato danni fortunatamente. E anche Nico stava bene. E anche lei... Sperava solo che Newt non avrebbe avuto conseguenze da quel gesto.

«Ehi, Tina.»

Si prese un mezzo infarto, non avendolo minimamente sentito entrare. «Mercy Lewis, Newt! Mi hai spaventata.»

«Scusa.» Ridacchiò piano il magizoologo, avvicinandosi. «Ho visto che Nico dorme.»

«Sì.» Si passò una mano fra i capelli bagnati e guardò suo marito. «Non ha voluto allontanarsi da Spina.»

«Lì sarà al sicuro.» Annuì Newt, inginocchiandosi di fianco a lei. «Tu stai bene?»

«Ho avuto paura...» Ammise Tina piano. «Paura che facesse del male a nostro figlio. Ma sapevo che Spina ci avrebbe protetti e anche Yu.»

«Sei stata brava a pensare a loro.» Commentò, accarezzandole una guancia. «Hai saputo mantenere il sangue freddo.»

«Il sangue freddo?» Ripeté prima di ridere mestamente. «Oh, Newt, ero terrorizzata, ma quale sangue freddo. Tu, piuttosto, devi insegnarmi a controllarmi come fai tu.»

«Io sono bravo a nascondere non a controllare.» Spiegò il magizoologo. «Anch'io ero terrorizzato all'idea di perdervi.»

«Cosa ha detto Theseus?» Chiese preoccupata.

«Theseus poco niente...» Le sorrise. «Adesso, a quanto pare, sono il nuovo eroe del ministero. È stato il ministro in persona a scagionarmi da ogni accusa. Secondo Theseus è perché i figli del ministro sono dei miei fan e quindi, di riflesso, lo è anche lui, quindi tutto il ministero lo è.»

«Ed ecco come ha fatto Theseus a riavere il tuo permesso di viaggio.» Constatò Tina ridendo. «È una volpe tuo fratello.»

«Diciamo che sa come muoversi lì dentro.» Ridacchiò Newt, poggiando la fronte contro quella di Tina. «Sono solo felice che tu stia bene. Mi sono preoccupato a morte quando Le Fleur mi ha detto di aver fatto rilasciare Tolliver.»

«L'hai fatta arrestare.» Rise Tina, accarezzandogli le guance. «Senza motivo. Sei fortunato che tuo fratello sia il capo degli Auror.»

«Il motivo ce l'avevo ed era più che valido.» Brontolò il magizoologo, facendola ridere di nuovo. «E comunque, è già abbastanza fortunata che ho chiesto di rispedirla in Francia invece di farla rinchiudere ad Azkaban. Credo che il ministero sia stufo di trovarsi degli stranieri che tentano di uccidere dei compatrioti. Persino se quel compatriota sono io.»

«Che scemo!» Rise Tina, piegando il capo di lato, quando Newt cominciò a massaggiarle le spalle. «Tra un po' l'eroe di guerra sarai tu.»

Chiuse gli occhi quando sentì le sue labbra baciarle il collo. «Ti dispiace se mi unisco a te?»

«Assolutamente no.» Si smaterializzò di fronte a lei che gli avvolse il collo con le braccia, tirandolo stretto a sé. «Ti amo, Newt.»

«Teenie...» Sussurrò, l'autocontrollo quasi evidente in tutto ciò che faceva. «Ti amo alla follia.»

Sollevò la testa, lasciandogli libero accesso al suo collo, che lui prese di mira con le sue labbra. Istintivamente i loro corpi si avvicinarono, cercando il sollievo che potevano trovare solo nell'altro, ma proprio in quel momento, il pianto di Nicholas li bloccò. Era fuori il bagno, quindi Dugal doveva averlo portato su non appena aveva cominciato a sbraitare.

«Tieniti quel pensiero!» Mormorò Tina, prima di divincolarsi dalla ferrea stretta di Newt, avvolgersi in un asciugamano e uscire: dietro alla porta stava Dugal, con in braccio un Nicholas alquanto disperato. «Oh, che c'è? Il mio draghetto ha fame?» Lo prese in braccio ed immediatamente si calmò. «Grazie, Dugal.»

Il demiguise fece un cenno di saluto con la mano e se né tornò nel seminterrato, mentre Tina si sedette sul letto per dare da mangiare al piccolo.

Newt tentò di riportare cuore e respiro sotto il suo controllo, ma era difficile, soprattutto quando c'era Tina di mezzo. Aveva sperato che la situazione sarebbe migliorata una volta sposati, invece era addirittura peggiorata. Adesso non serviva più la donna in carne ed ossa, ma bastava la sua immagine mentale per scatenare una reazione in Newt. Calmarsi era complicato, ma lo era ancora di più dopo una giornata stressante... E dire che quel giorno fosse stato stressante era essere molto gentili.

Non appena Tina chiuse la porta del bagno, parlò. «Teenie...» Lei si voltò e gli sorrise, facendolo quasi capitolare. «Ti devo chiedere un favore.»

«Quello che vuoi.» Mormorando avvicinandosi.

«Non torturarmi.»

Tina si sedette sul bordo della vasca e gli accarezzò i capelli, levandoglieli dagli occhi. «Come mai?»

«Perché... Perché ho bisogno di te, Teenie.» Le prese la mano e gliela baciò. «Cerca di capirmi: ho rischiato di perderti oggi. Ti amo.»

«Va bene, Newt, ho capito.» Sorrise, ma era più dolce rispetto a prima. «So capire quando posso giocare e quando no... Oggi è decisamente una giornata no.» Si alzò e si fece scivolare giù l'asciugamano, prima di raggiungerlo nuovamente in acqua. «Tu ti fidi di me?»

«Ti darei in mano la mia vita.» Le accarezzò una guancia e il suo sorriso rischiò di fargli perdere il controllo completamente. «Teenie, ti amo.»

«Ti amo anch'io, Newt.»

Gli avvolse il collo con le braccia e lo baciò con passione, prima di far fondere i loro corpi. Le sue braccia si strinsero attorno alla sua schiena, per tenerla stretta a lui. Cominciò a muoversi ad un ritmo sostenuto, come sempre. Calibrava le sue reazioni, percependo il livello di irrigidimento dei suoi muscoli sotto le sue mani, ma quando lo sentì arrivare al limite non rallentò.

«Teenie...» Tentò di avvisarla. «Rallenta.»

«Ssh.» Lo zittì immediatamente. «Oggi si cambia menù: rilassati e fidati di me.»

A quest'ordine la sua mente si spense e lasciò tutto nelle mani della sua magnifica moglie.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now