Italia, Venezia, 30 giugno, 1928

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Due giorni... Almeno così pensava. Aveva smesso di controllare l'andamento del sole e della luna da un po'. Era raggomitolata contro un angolo della cella. Sapeva solo che era in Italia e che era vicina al mare. La cosa peggiore era essere nelle mani di un mago che si spostava in continuazione. Sapeva bene che c'erano ben poche speranze di essere ritrovata, per lo meno dagli Auror. Ma non aveva perso la speranza: conosceva una persona che non l'avrebbe mai lasciata nelle mani di Grindelwald ed era Newt. Sapeva che il magizoologo avrebbe fatto letteralmente tutto ciò che fosse in suo potere per riportarla a casa.

In quel momento la porta della cella si aprì ed entrò Queenie. L'aveva già incontrata da quando era arrivata, ma sua sorella era sparita. Quella donna non era la Queenie che conosceva: era fredda, distaccata e cattiva. Nel corso del tempo aveva imparato a schermarsi da lei, quindi non le aveva permesso di leggerle la mente, ma stava diventando ogni giorno più debole. Avrebbe avuto bisogno di mangiare qualcosa, ma poi lo avrebbe sicuramente rimesso.

«Teenie.» Quel nome quasi non la fece crollare. «Perché non mi dici quello che vuole sapere Grindelwald? Così poi ti lasciamo andare.»

«Non mi fido di te, Queenie, figurati di Grindelwald.» Sibilò Tina.

«È una questione importante, capisci?» Mormorò la sorella, inginocchiandosi di fianco a lei, sempre protetta dalle sbarre. «È per un mondo migliore. A che punto sta Silente con il patto di sangue?»

«Non avrei mai pensato di dirlo, Queenie, ma...» La guardò dritta negli occhi. «Va all'inferno!»

La donna che una volta era stata sua sorella si alzò e uscì dalla cella come una furia e Tina nascose il volto nelle ginocchia e pianse. Detestava vedere sua sorella in quelle condizioni e si odiava per quello che le aveva detto. Si poggiò una mano sul ventre e pregò nuovamente Newt di venirla a prendere presto. Non avrebbe retto ancora a lungo, prima o poi sua sorella sarebbe riuscita a penetrare le sue difese e allora sarebbe stata la fine.

Fu in quel momento che un grido attirò la sua attenzione verso la finestra: una magnifica fenice la stava guardando con i suoi occhioni vispi ed intelligenti... Aveva già visto quella fenice, era quella di Silente! Newt! Le successive lacrime non furono di dolore, ma di gioia: il magizoologo stava venendo a prenderla.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now