Inghilterra, Londra, 30 luglio, 1928

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Tina si sedette sull'ultimo gradino delle scale del seminterrato e rimase ad osservare Newt mettere a letto le sue creature. Avevano superato bene il loro primo grosso litigio. Sapeva che Newt non intendeva veramente decidere al posto suo per la sua vita, ma che voleva solo proteggerla, però all'epoca le era sembrata un vero e proprio attacco alla sua libertà. Ma forse era come aveva detto lui: gli serviva sentirsene dire quattro. Aveva notato che accettava critiche solo da lei, gli altri li zittiva con uno sguardo e guai a controbattere.

Ridacchiò quando sentì nuovamente quella sorta di bollicine nel suo ventre. Si poggiò una mano sull'addome e si sentì nuovamente in colpa per le sue parole, anche se erano servite. Gli aveva praticamente gridato addosso che voleva annullare il matrimonio e lasciarlo per sempre. E Newt invece di arrabbiarsi e di sbatterla fuori di casa, le aveva chiesto scusa e aveva accettato di farle incontrare suo padre. In realtà, adesso era un po' preoccupata vista la reazione, ma non poteva più tirarsi indietro. D'altronde, avrebbe avuto Newt, Theseus, Diana, Jacob e Nagini a proteggerla. Non poteva andare così male, giusto?

E comunque, adesso che quella questione si era risolta, si era ricordata di una conversazione avuta con Diana. Doveva chiedere ancora una cosa a Newt, solo che con tutto il problema del padre di Newt se n'era completamente dimenticata. Si fidava ciecamente della parole di Diana, ma voleva vedere come avrebbe risposto Newt.

Si alzò e si schiarì la voce, per attirare l'attenzione del magizoologo che aveva appena finito il giro completo. «Stanno tutti bene?»

Newt annuì e la raggiunse, dandole un veloce bacio. «Sì, tutto apposto. Oggi Spina è andato a dormire con Yu. Credo che abbia compreso che lo Zowou è un drago e si sente più a suo agio con qualcuno della sua specie.» Le accarezzò la guancia. «Tutto bene?»

«Sì, sì... Volevo farti una domanda.»

«Quello che vuoi.»

«Tu... Tu mi sposi solo perché aspetto un figlio da te?»

«Che cosa?» Sembrava genuinamente stupito. «Chi ti ha messo in testa una cosa del genere?»

«I miei ormoni.» Scherzò Tina, per poi rassicurarlo subito dopo. «So che non è così. Né ho già parlato con tua madre. Mi ha detto che avevi in programma di chiedermi di sposarti, prima di sapere che fossi incinta.»

«Sì, certo, ma...» Aveva uno sguardo pensieroso. «Ti da ancora problemi questo pensiero? Ti frulla ancora in testa?»

«Forse a volte, ma solo per pochi secondi.»

«È già troppo!» Commentò il magizoologo, gli occhi che gli si illuminavano, come se gli fosse appena venuta un'idea. «Sai che facciamo? Spostiamo il matrimonio.»

«Che cosa?»

«Sì, spostiamolo!»

«E quando vorresti farlo? Dopo la nascita?»

«No.» Si chinò e baciò il ventre. «Poco prima, un mese prima della nascita, così che tutti possano vedere che il dono più grande me lo farai tu, dandomi un figlio e facendoli sentire tutti invidiosi, perché per me i loro costosissimi regali varranno meno di zero in confronto al tuo. In più...» La guardò. «Tu capirai che non mi importa assolutamente niente di ciò che dice la gente e che ti sposo perché ti amo con tutto il cuore, che ti sposerei anche se non fossi incinta, perché una vita senza di te è una vita indegna di essere vissuta.»

«Potresti fare il poeta, sai?» Sorrise dolcemente Tina, mentre Newt si raddrizzava e le avvolgeva la vita con le braccia. «Potremo cambiare entrambi lavoro: io prenderei il tuo posto da magizoologa e tu potresti metterti a scrivere poesie.»

«Farei anche questo se me lo chiedessi.» Rispose Newt baciandola. «Però non ti venderei le mie creature per niente al mondo.»

Tina scoppiò a ridere. «Mi sembra giusto.»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now