Inghilterra, Londra, 26 gennaio, 1928

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Rientrò in casa. Si sentiva in colpa adesso. Non di certo per quello che aveva fatto a Tolliver, ma per aver lasciato Tina da sola. Salì le scale ed entrò nel salotto. Jacob e Nagini erano seduti sul divano, la Maledictus stava tremando: aveva tenuto una maschera di sicurezza, ma in realtà era stata terrorizzata tutto il tempo.

Si avvicinò a loro che gli indicarono lo scantinato. Newt chiese loro se sarebbero stati bene e Jacob fece un cenno di noncuranza con la mano, mentre Nagini annuì per poi nascondere il volto nella spalla dell'amico. Dopo avrebbe parlato anche con lei e l'avrebbe ringraziata per quello che aveva fatto per Tina. Adesso, però, doveva occuparsi dell'Auror. Scese le scale del seminterrato. Ed effettivamente Tina era lì, raggomitolata su sé stessa, nello scenario di Dugal, con il suo Demiguise che le faceva compagnia. Newt non poté fare a meno di sorridere.

«Dugal.» Mormorò gentilmente, prendendolo in braccio. «Va dallo Zowou e vedi se ha bisogno di qualcosa, d'accordo?» Il Demiguise sembrò molto riluttante, ma alla fine si allontanò e Newt si sedette di fianco a Tina. «Tina?» Rimase qualche altro secondo raggomitolata, poi si sciolse e si appoggiò al mago inglese, che la strinse a sé. «Va tutto bene. Sei al sicuro qui. Non potrà più farti del male.»

Quelle parole le fecero sollevare lo sguardo. «Che cosa gli hai fatto?»

«Non preoccuparti.» Le sorrise, accarezzandole la guancia che era stata ferita. «È ancora vivo. Theseus lo sbatterà ad Azkaban per il resto della sua vita. E se dovesse uscire, dovrà passare sul mio cadavere prima di avvicinarsi a te.»

Un flebile sorriso apparve sul suo volto tormentato. «Grazie, Newt.»

Il magizoologo le baciò la fronte e la guancia ferita, poi la strinse in un abbraccio, portandosela sulle sue ginocchia e lasciando che lei si raggomitolasse contro di lui e piangesse liberamente, sapendo che Newt l'avrebbe protetta a qualsiasi costo e che lui non l'avrebbe mai e poi mai giudicata per le lacrime che stava versando.

Tina si calmò in fretta e si addormentò tra le sue braccia. Newt si sollevò da terra e si smaterializzò nella stanza della ragazza. La distese sul suo letto e le rimboccò le coperte. Si sedette al suo fianco e le accarezzò i capelli, guardandola dormire. Aveva l'espressione serena, fortunatamente. Se la cosa fosse cambiata, le avrebbe dato il rimedio per dormire. Si alzò e la baciò sulla fronte, poi uscì, chiudendo piano la porta. Delle voci provenivano dal soggiorno e tra quelle c'era anche quella di Theseus.

Newt si smaterializzò di fronte al fratello. «Allora?»

«Buone notizie.» Aveva uno sguardo di trionfo negli occhi. «Marcirà ad Azkaban con le accuse di aggressione e aggressione aggravata entrambe con la aggravante della premeditazione.»

Il magizoologo lasciò andare un sospiro di sollievo e si strinse a Theseus che ricambiò l'abbraccio. «Grazie, Theseus.»

«È stato un piacere, Newt.»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now