Inghilterra, Londra, 24 agosto, 1928

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«Andiamo, fratello, è una serata in tuo onore!» Replicò Theseus, l'ultima cucchiaiata di gelato. «Non puoi mancare.»

«So già come andrà a finire.» Brontolò Newt. «Ci saranno sì e no tre persone in croce che avranno letto il mio libro, tutti gli altri saranno degli Auror strafottenti che altro non vogliono che prendere in giro me e il mio lavoro.»

«E invece ti sbagli.» Cercò di convincerlo l'Auror. «Ci saranno pochi Auror e molti studiosi. Ci sarà Silente, praticamente tutto il corpo docenti di Hogwarts, alcuni tuoi conoscenti e ovviamente tu!»

«Andiamo, Newt.» Si intromise Tina, prendendogli una mano. «Sarà divertente.»

«Grazie, Tina.» Le fece l'occhiolino Theseus. «Convincilo tu.»

«Newt, pensa che sia per il bene delle tue creature.» Disse gentilmente la sua fidanzata. «Più persone domani riuscirai a convincere a leggere il tuo libro e più creature salverai.»

L'idea non gli piaceva proprio per niente, ma Tina non aveva tutti i torti. Anche se davvero ci fossero stati più Auror che persone realmente interessate, valeva la pena tentare. Però era diventato facile convincerlo ormai: Tina lo conosceva troppo bene. Sorrise e scosse la testa esasperato.

Poi si chinò su di lei e la baciò. «Hai salvato la reputazione a mio fratello...» Appoggiò la fronte alla sua, però si rivolse a Theseus. «Fossi in te la ringrazierei... Verrò a quella tua presentazione, contento?»

«Grande!» Esultò l'Auror.

Si alzò e lo prese da parte. «Nostro padre?»

Theseus lanciò un'occhiata a Tina che si era messa a mettere in ordine, aiutata da Jacob. «Di certo non verrà. Sai benissimo cosa pensa del tuo lavoro.»

«E tu sai ancora meglio che nostro padre farebbe di tutto per provocarci dolore.» Replicò Newt, guardandolo seriamente.

«Non verrà.» Lo rassicurò il fratello. «Ma se dovesse presentarsi, lo sbatteremo fuori, d'accordo?»

«Grazie.»

Tina si appoggiò alla ringhiera del piccolo balcone e salutò Theseus, Jacob e Nagini che si allontanavano nella notte. Theseus ci teneva davvero tanto a suo fratello minore. Chissà da quanto tempo aveva in programma di fare la serata di domani? Forse aveva dovuto rimandare tutto a causa di Grindelwald. Ma adesso che erano in un periodo di calma, poteva occuparsene con tutte le sue forze. Voleva che il lavoro di Newt fosse riconosciuto e ammirato, come era giusto.

Delle braccia le avvolsero la vita e lei si appoggiò a Newt. «Sarà una bella serata quella di domani.»

«Speriamo.» Mormorò il magizoologo poco convinto.

«Potresti provare ad avere un po' più di fiducia in Theseus, sai?» Ridacchiò Tina. «Vuole solo il tuo bene e vuole che il resto del mondo si accorga di quanto importante sia il tuo lavoro.»

«Ho fiducia in Theseus.» Replicò Newt, baciandole il collo. «Non mi fido dei suoi collaboratori... Beh, ovviamente tu sei esclusa dalla massa di imbecilli che lo seguono.»

«Meno male!» Rise Tina, poi si irrigidì all'improvviso. «Newt, dammi la mano.» Il magizoologo ubbidì e lei se la poggiò su un punto preciso del ventre. «Ecco, senti.»

Quando un piede in miniatura gli diede un calcio, Newt rise. «Senti che forza!» La girò dolcemente e la baciò. «È la prima volta che lo senti?»

«No.» Mormorò Tina, poggiando le mani sopra le sue. «Ma è sempre diverso.»

«Mi avvertirai quando accadrà di nuovo?» Chiese Newt, tutto preso ad individuare un prossimo movimento. «Secondo te è un maschietto o una femminuccia?»

«Non lo so...» Lo osservò attentamente, per cercare di vedere la sua reazione. «Tu che cosa vorresti? Un erede maschio?»

«Non m'importa!» Fece un veloce gesto di noncuranza, ancora concentrato sul suo addome. «Maschio o femmina, è uguale. Sarà comunque il nostro tesoro più prezioso.»

«E se fossero due?»

«Mi coprirei di sangue di capra e mi lancerei nello scenario di Spina.» A questa risposta Tina scoppiò a ridere, seguita poco dopo anche da Newt, che la riprese tra le braccia. «Scherzi a parte... Ti preoccupa il sesso del bimbo?»

«Oh, no, Newt.» Tina incrociò le braccia sul suo collo. «Era per te... Il tuo cognome è...»

«Non dirmi che c'entra di nuovo mio padre.» Mormorò esasperato Newt. «È per tutto il discorso dell'erede e dell'avere figlie femmine?» Tina si strinse nelle spalle e il magizoologo prese un respiro profondo prima di rispondere. «Tina, ascoltami bene: Thomas Scamander potrebbe morirmi davanti e io non farei una piega. Quell'uomo è un mostro. In tutti i sensi. Le sue dannatissime convinzioni sulla razza purosangue, sull'importanza del nome, della discendenza, di avere un erede maschio che continui la stirpe... Me né lavo le mani come ho sempre fatto. E questo piccolino...» Si chinò e le baciò il ventre che adesso era molto più pronunciato. «Che sia maschio o femmina, sarà il nostro tesoro più prezioso e io lo amerò con tutto me stesso, come amo te. Al di là del sesso. Riesci a credermi?»

Gli accarezzò il volto e Newt appoggiò la fronte sul suo addome. «Certo che ti credo. Avrà il migliore dei padri.»

«E la migliore delle madri.» Mormorò il magizoologo, per poi alzarsi di scatto e prenderla tra le braccia, farle fare un giro completo e poi abbracciarla stretta.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now