Inghilterra, Londra, 2 luglio, 1928

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Diana aveva contattato il miglior medico che conosceva, che seguiva la famiglia Scamander da molti anni. Si offrì di pagare per qualsiasi terapia, ma Newt rifiutò: poteva permettersi qualsiasi spesa medica, non era un problema.

L'attesa di notizie fu altrettanto snervante. Il magizoologo continuò ad andare avanti e indietro per il salotto. Seduti sul divano, davanti al focolare, stavano Silente e Diana. Nessuno dei due aveva parlato molto, forse perché ancora non credevano possibile che il loro vecchio amico di scuola si fosse trasformato in un mostro del genere. A Newt non interessava di nulla, a parte di Tina e di suo figlio. E poi finalmente l'attesa finì e il medico scese le scale. Non appena vide il suo sorriso, un enorme peso sembrò sollevarsi dal suo peso.

Il dottore gli diede una pacca sulla spalla. «La tua ragazza sta benone. È una donna molto forte.»

Si passò una mano fra i capelli e sospirò di sollievo. «Grazie, dottore, lei non ha idea di che peso mi ha appena tolto.» Sollevò lo sguardo preoccupato. «Il bambino?»

«Sta benone anche lui.»

D'istinto lo abbracciò e non poté evitare alle lacrime di scorrere liberamente giù per le sue guance. «Grazie, grazie, grazie, grazie!» Si sentì dare delle pacche sulla schiena e si scostò immediatamente, arrossendo visibilmente. «Ah, mi dispiace, io...»

«Oh, non ti preoccupare.» Fece un gesto di noncuranza con la mano. «Tornando seri. La donna e il bimbo stanno bene, ma mi raccomando: assoluto riposo per almeno una settimana. Lo stress vissuto in quei tre giorni e la maledizione Cruciatus potrebbero aver indebolito considerabilmente il bambino. Tienili d'occhio.»

«La maledizione Cruciatus?» Chiese Newt, l'ira che già cominciava a ribollirgli nelle vene. «Grindelwald ha usato la maledizione Cruciatus su Tina?»

«Temo di sì e anche più di una volta.» Notò subito il cambio d'umore nel magizoologo e si affrettò a rassicurarlo. «Comunque, secondo me non ci saranno grosse conseguenze. Come ho detto madre e bambino stanno bene e continueranno a stare bene. Assicurati solo che per una settimana stia in assoluto riposo.» Gli passò un foglio. «Nel caso il suo capo lo richiedesse: è un certificato medico.»

«Il suo capo è mio fratello e sarà meglio che non discuta, visto che l'ha messa lui in questo casino.» Ringhiò Newt.

Il dottore rise. «Allora non ci saranno problemi di alcun genere.» Gli poggiò una mano sulla spalla e gli passò un altro biglietto. «Questo è il mio numero: a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno. Non esitare a contattarmi, d'accordo? Sarei felice di far nascere un altro Scamander.»

Nonostante la rabbia, Newt riuscì a sorridere. «Grazie, dottore.»

Il medico gli diede un'altra pacca sulla spalla, poi salutò Silente e Diana e si smaterializzò. Il professore si alzò e abbracciò Newt, pregandolo di dare i suoi saluti a Tina, ma doveva assolutamente tornare ad Hogwarts e continuare le sue ricerche. Diana era stanca morta e chiese al figlio se potesse ospitarla almeno per una notte. Il mago l'accompagnò nella stanza degli ospiti e sua madre gli incrinò un paio di costole prima di dargli la buona notte.

Newt strascicò i piedi verso la sua camera. Entrò e si tolse il giaccone e le scarpe, prese una sedia e si sedette di fianco al letto, di fronte a Tina che stava dormendo pacificamente. Le prese una delle sue mani e la strinse fra le sue, poi lentamente si addormentò.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now