Inghilterra, Derbyshire, 24 dicembre, 1928

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Dugal si arrampicò sull'albero e attaccò l'ultima decorazione. Poi si lanciò giù fra le braccia di Newt che controllò il lavoro con occhio critico.

«Bene, manca solo una cosa.» Impugnò la bacchetta. «Lumos Maxima.» La stella di luce si appoggiò sulla punta dell'albero. «Beh, direi che è perfetto.»

Una mano gli accarezzò la schiena e lui si voltò. «Sei stato bravo, ma ora tocca a Nico.»

Newt lo prese tra le braccia e gli indicò l'albero di Natale. «Hai visto? È il tuo primo Natale, Nico. Quanto sei emozionato da uno a dieci?» Il bimbo starnutì e suo padre rise. «Così ti voglio!»

Tina si allontanò ridendo e andò in cucina a sentire se Jacob avesse bisogno di una mano. Il loro amico era stato tanto gentile da offrirsi volontario di cucinare per tutta la banda. Al suo fianco Theseus che ormai s'era preso bene a cucinare. Lo aiutava sempre in casa. Sembrava tutto pronto e in ordine. I regali erano già stati comprati, l'albero era appena stato completato da Dugal, Nico era tranquillo tra le braccia del padre, Diana e Nagini erano sedute sul divano a chiacchierare co tranquillità e lei si aggirava per la casa come un'anima in pena.

Tina tornò in soggiorno, dove Newt stava canticchiando una canzone al bimbo che lo ascoltava attentamente. Il magizoologo aveva una bella voce. Theseus le aveva raccontato che Leta l'aveva convinto ad entrare nel coro della scuola. Il loro professore, Flitwick per poco non aveva fatto un esaurimento nervoso, ma il ragazzo aveva delle ottime qualità canore e sapeva anche stare sul palco nonostante il suo carattere estremamente timido. Leta... Quel nome di tanto in tanto la faceva riflettere. Newt aveva perso qualcuno di davvero importante, eppure, si era fatto carico della sofferenza di tutti, senza pensare alla sua. Sapeva che per Theseus era catartico parlare con Tina di Leta, ma Newt... Non la nominava quasi mai, a meno che non fosse lei a chiederglielo direttamente. Forse aveva paura di soffrire, forse, semplicemente, non voleva pensare alla sua perdita.

Stava per andare a parlare con Newt, quando Jacob li richiamò: la cena era pronta. L'intera combriccola si sedette a tavola. La cena fu molto gioviale. I fratelli Scamander erano di ottimo umore e si divertivano a raccontare al gruppo della loro infanzia. I due avevano passato l'intera vita ad allenarsi per ordine del padre. Non appena avevano avuto in mano la bacchetta, avevano cominciato a duellare. Newt si era subito distinto per essere il migliore fra i due e sarebbe stato fonte di orgoglio se non avesse avuto l'orribile abitudine di disubbidire a suo padre.

Dopo fu tempo per i regali. Diana aveva regalato a Nicholas una bellissima tutina fatta da lei. Nagini aveva comprato un peluche a forma di drago spinato. Jacob regalò loro un buono per una cena fatta da lui e i due Scamander ringraziarono col cuore l'amico per la buona idea. Theseus, invece, non aveva portato niente, ma si scambiò un sorriso complice con il fratello.

Era quasi mezzanotte quando gli ospiti andarono via. Avrebbero passato lì la notte il giorno di capodanno, ma Diana aveva promesso a Theseus di dormire da lui per Natale. Si sarebbero rivisti il giorno dopo.

Guardò Tina dare l'ultima poppata a Nicholas, prima di metterlo giù di fianco a lei. Mantenere il controllo vicino a lei era sempre più difficile, ma non si era scordato le condizioni della sua nascita. Si sarebbe ucciso prima di far del male a Tina. Rimaneva comunque il fatto che stava cominciando ad essere difficile controllarsi.

Con un sospiro, si sdraiò accanto a Nico e gli baciò la fronte. «È andato bene come primo Natale, no?»

«Sì, decisamente sì.» Mormorò stanca Tina, prima di guardarlo con un sorriso sulle labbra che lui conosceva fin troppo bene. «Grazie, Newt.»

«E per cosa?» Per la barba di Merlino, era già a corto di fiato.

«Per tutto...» Rise dolcemente Tina. «Per questa casa, per Nicholas, per amarmi nonostante tutti i miei difetti... Per tutto.»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now