Inghilterra, Londra, 28 giugno, 1928

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Newt ricontrollò l'ora sull'orologio: erano quasi le nove di sera, dove diavolo era Tina? Sarebbe già andato a cercarla se accanto a lui non ci fosse stata Diana che se né veniva fuori con una plausibile spiegazione ogni volta che si alzava: sarà stata trattenuta, Theseus avrà indetto una riunione dell'ultimo minuto e altre cose del genere, ma il magizoologo aveva un terribile presentimento.

Si risedette per l'ennesima volta, passandosi una mano fra i capelli. «Sono preoccupato a morte: Tina già non sta bene, non le fa bene lavorare fino a tardi.»

A quelle parole notò Diana sollevare lo sguardo di scatto, quasi stupita da quello che aveva detto. «Tina non te l'ha...»

La porta si spalancò di scatto. Newt, d'istinto, afferrò la bacchetta e la puntò contro chiunque stesse per attaccarli. Di solito non reagiva così, ma aveva i nervi a fior di pelle. Non era nessun nemico, era solo Theseus. Era ricoperto di ferite sanguinanti su tutto il corpo, ma non sembravano gravi o profonde, a parte quella sul suo braccio destro.

«Theseus!» Esclamò Newt andandogli incontro e osservandolo da capo a piedi. «Ma che diavolo ti è successo?»

«Newt...» Notò solo allora le lacrime che gli rigavano le guance. «Newt... Siamo riusciti a scoprire il luogo dove avrebbe fatto la sua successiva adunata o per lo meno così pensavamo. Era una trappola, Newt.»

Non serviva chiedere a chi si stesse riferendo. «Quanti né hai persi?» Poi un pensiero minacciò di lacerargli il cuore in mille pezzi. «Theseus, dov'è Tina?»

«Mi dispiace...» A quelle parole Newt si allontanò. «Ci ha portati dritti all'inferno. C'erano incantesimi che volavano da una parte all'altra della stanza.» Adesso stava piangendo, ma Newt non riusciva a trovare la forza per provare pena per lui. «In quel caos si è avvicinato indisturbato a lei...»

«Dov'è?» Ruggì, battendo i pugni sul tavolo così forte da incrinarlo.

«L'ha presa.» Un filo di speranza illuminò l'oceano di disperazione in cui si trovava. «Mi dispiace.»

«Fuori!» Ringhiò Newt senza guardarlo.

«Newt, farò tutto ciò che è in mio potere per trovarla.»

«Ho detto fuori!» L'intera casa tremò all'esplosione di rabbia del mago.

Theseus tremò sotto lo sguardo carico d'odio del fratello, ma fece come ordinato, girò sui tacchi e si smaterializzò. È viva. Continuava a ripetersi. L'ha rapita, ma è viva. Sarebbe stato molto peggio se l'avesse uccisa, ma così non era.

«Newt!» Diana raggiunse il figlio e lo prese tra le braccia. «Mi dispiace tanto.»

Stava tremando, ma non era paura, era rabbia. Grindelwald aveva appena fatto l'unica cosa che non avrebbe mai dovuto fare: toccare la donna che amava. Se prima non aveva un buon motivo per combatterlo con tutte le sue forze, adesso invece avrebbe riversato tutta la sua furia ogni volta che se lo sarebbe trovato davanti. Sarebbe stato meglio per lui prepararsi bene: quando l'ira di uno Scamander veniva scatenata, nulla poteva bloccarla.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now