Inghilterra, Derbyshire, 15 aprile, 1929

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Nicholas sorrise di riflesso alla sua mamma. «Oh, ma quant'è bello il mio bambino?» Nico rise e Tina gli prese le manine e cominciò a canticchiare una canzone. «Battiamo le manine, battiamo le manine, battiamo le manine, zim zum zam.»

Newt era andato ad un firma copie della seconda edizione del suo libro che si era rivelato essere un altro bestseller. Era così orgogliosa di suo marito. Sapeva che stava già pensando ad una terza edizione che avrebbe cominciato a scrivere durante il loro viaggio in Italia. Non vedeva l'ora di partire, ma avrebbero dovuto aspettare ancora un po' per far viaggiare tramite la passaporta il piccolo Nicholas. Si trattava di pochi mesi, in realtà, ma l'attesa era un vero strazio: aveva sentito parlare tanto dell'Italia che la sola idea di andarci con suo marito e suo figlio la emozionava tantissimo.

Sentì la porta aprirsi di botto, ma quando controllò l'orologio notò che era ancora troppo presto perché si trattasse di Newt. Un brivido gelido le percorse l'intera spina dorsale: un brutto presentimento.

Poi si innalzò la sua voce. «Teenie, sono tornato!»

Non era possibile: Tolliver! Ma come aveva fatto ad uscire da Azkaban? Da quel che sapeva non era possibile scappare e i Dissennatori si preoccupavano sempre di non permettere mai ad un criminale di rivedere la luce del sole. Quindi che diavolo ci faceva fuori di prigione? Theseus aveva detto che avrebbe passato il resto della sua vita a marcire ad Azkaban.

«Teenie?» La stava cercando.

Nicholas dovette percepire la preoccupazione della madre, perché cominciò a piangere. «Nico, no, ssh, sta buono!»

«Sento piangere l'abominio!»

Abominio? Azkaban doveva avergli fritto completamente il cervello. Prese Nico tra le braccia: aveva un piano e se fosse riuscita a portarlo a termine, Tolliver non si sarebbe neanche potuto avvicinare a loro da sentire il loro odore. Era pericoloso smaterializzarsi con un bimbo così piccolo in braccio, ma non aveva altre opzioni. Prese fuori la bacchetta magica e creò un incantesimo Protego Maxima intorno a Nicholas così che fosse parzialmente protetto, poi si smaterializzò vicino alla porta del seminterrato. Tolliver aveva appena spalancato la porta della sala da pranzo, quella dove si trovavano Tina e il piccolo Nico pochi secondi prima. Non aspettò che si voltasse e scese le scale velocemente, spaventando nuovamente il bimbo che ricominciò a piangere più forte di prima.

«Teenie, eccoti!» Aveva appena raggiunto il seminterrato, quando sentì la voce di Tolliver che la stava guardando dall'entrata. «Non preoccuparti. Me né occuperò io di quel coso che hai in mano. Non ci darà più alcun fastidio.»

«Tu sei pazzo!» Gli gridò addosso, prima di inoltrarsi nei diversi scenari, ma né cercava uno in particolare. «Spina!» L'enorme drago Spinato si svegliò dal pisolino che si stava facendo. «Devi proteggerci.»

Il drago vide solo Nicholas che piangeva e percepì il terrore di Tina, non gli serviva altro. Con un ringhio cupo, sollevò l'ala e lasciò che Tina si nascondesse sotto di essa. Quando Tolliver voltò l'angolo, Spina drizzò il petto e sollevò il muso minaccioso, mostrando le zanne acuminate.

«Le bestiacce di Scamander non mi fermeranno, Teenie!» Lo sentì prendere in mano la bacchetta. «Non ho paura di loro: Avada Kedavra

Il raggio verde colpì le squame dello spinato senza colpo ferire, ma Spina si infuriò a quella tentata aggressione. Ruggì con forza, facendo tremare tutto lo scantinato e spaventando ancora di più il piccolo Nicholas, ma Tina sapeva che erano al sicuro. Un altro ruggito si unì a quello dello Spinato e lo Zowou apparve con gli occhi infuriati e le zanne scoperte. Si affiancò al drago spinato e insieme osservarono l'intruso minacciosi.

Tina guardò Tolliver sollevare la bacchetta, ma prima che potesse anche solo aprire bocca, la voce di Newt ringhiò. «Avada Kedavra!» Il raggio verde colpì in pieno l'ex-Auror che crollò a terra senza vita. «Tina?»

«Newt!» Scoppiò in lacrime di gioia, mentre Spina si faceva da parte. «Siamo qui!»

Il magizoologo si smaterializzò a pochi metri da loro e li strinse nel suo abbraccio sicuro e protettivo. «È tutto a posto, siete al sicuro.» Vide lo spinato abbassare il capo e Newt accarezzargli il muso. «Ottimo lavoro Spina, brava anche tu, Yu. Sapevo di poter contare su di voi.»

«L'hai ucciso...» Il terrore la afferrò nuovamente. «Newt, l'hai...»

«Non preoccuparti.» La calmò immediatamente Newt. «È scappato da Azkaban, ha tentato di uccidere Nicholas e ha aggredito te entrando illegalmente in casa nostra. Non possono accusarmi di nulla. Per di più non era mai piaciuto al ministero.»

«Ma come è uscito da Azkaban?»

«Julie Le Fleur!» Sbottò Newt. «Quella francese ha corrotto uno dei giudici. Finirà in carcere anche lei per corruzione e complicità in un evasione.»

«Sicuro che...»

«Sicuro.» Le avvolse il volto tra le mani. «Tu stai bene?»

Tina annuì. «Ho avuto tanta paura.»

Nico ancora piangeva, ma non appena fu tra le braccia del padre si calmò. «Ssh, va tutto bene, tesoro. Papà è qui. Siete al sicuro.»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now