Inghilterra, Hogwarts, 20 gennaio, 1928

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«Protego!» Newt creò una barriera intorno a lui e l'Expulso di suo fratello ci cozzò contro senza far danni.

Theseus cominciò a bersagliarlo di colpi come faceva sempre. I due Scamander avevano cominciato a passare molto tempo alla scuola di magia, ad allenarsi. Newt lo faceva per distogliere i pensieri da Tina e da Tolliver, Theseus per diventare più forte. Il magizoologo era tanto timido e tutti credevano che fosse una schiappa, invece era uno dei migliori duellanti dell'intera Inghilterra. C'erano pochi al suo livello, anche se a lui non piaceva vantarsene. Era un mago di tutto rispetto.

Theseus cominciò ad abbassare la guardia e subito Newt né approfittò. «Everte Statim!» Lo schiantesimo colpì l'Auror in pieno e lo mandò a gambe all'aria. «Expelliarmus.» La bacchetta di Theseus gli volò via dalle mani. «Incarceramus.» Il maggiore si ritrovò ingabbiato a terra prima di accorgersene. «Hai perso di nuovo, fratello.»

«Di nuovo!» Ringhiò Theseus.

«Sicuro?»

«Sì!»

Silente li osservò con una risata. Newt era imbattibile, eppure Theseus era talmente cocciuto da volerlo sfidare ogni singola volta.

«Professor Silente?» Si voltò stupito. «Salve.»

Di fianco a lui c'era Tina Goldstein. «Signorina Goldstein.» Esclamò felice di vederla. «Come posso aiutarla?»

«Cerco...»

«Newt?» Suggerì con un sorriso Silente, per poi ridere quando la vide arrossire. «Venga con me.»

Le porse il braccio e i due si smaterializzarono nel cortile.

Newt aiutò Theseus ad alzarsi. «Grazie. Rimettiti in posizione.» Poi però gli diede di gomito e indicò qualcosa alle loro spalle con un cenno del capo. «Tina.»

Il magizoologo si voltò di scatto: Silente si era smaterializzato con Tina al suo fianco a pochi metri da loro. «Silente... Tina.»

«Professor Silente?» Chiamò Theseus. «Posso parlare in privato per un attimo?»

Il professore sorrise accondiscendete. «Come no, Theseus.»

I due si smaterializzarono e Newt e Tina rimasero da soli. L'Auror sembrava rigida e i suoi occhi erano spenti. Era stanca, si vedeva lontano miglia e miglia. Persino la sua postura denotava una stanchezza terrificante. Avrebbe tanto desiderato prenderla tra le braccia, stringerla e assicurarle che sarebbe andato tutto bene, ma non poteva permetterselo. Non con Tolliver in giro, comunque.

A proposito. «Dov'è Tolliver?»

«È andato a farsi un giro per Londra.» Rispose con voce inespressiva Tina.

«E perché non sei andata con lui?»

«Perché non sono la sua ombra, Newt!» Sbottò con rabbia, per poi abbassare gli occhi. «Scusa... So che non intendevi... Volevo solo sapere se c'erano delle novità?»

«Silente fa progressi.» Alzò lo sguardo, finalmente un'ombra di speranza nei suoi occhi, su Newt. «Ha trovato qualcosa, deve solo capire quale sia la migliore via da prendere.» Sorrise. «È a buon punto, comunque.»

«Oh, Newt!» Esclamò Tina e prima ancora di poter replicare, gli aveva lanciato le braccia al collo e aveva nascosto il volto nella sua spalla. «Sapevo di potermi fidare! Sapevo che avevi ragione!» Si scostò prima che potesse rilassarsi nel suo abbraccio. «Se posso fare qualcosa, qualunque cosa, me lo dirai, vero Newt?»

«Sì, certo.»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now