Inghilterra, Diagon Alley, 26 gennaio, 1928

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Trovarlo fu un giochetto da ragazzi per il suo Snaso più allenato. Trovò immediatamente le sue tracce e Newt poté ripercorrere quello che era successo. Forse non fu una brillante idea, visto che vederlo con i propri occhi aumentò il desiderio di uccidere Tolliver. Il mago inglese e il suo Snaso seguirono le impronte di Tolliver fino ad un bar.

Non appena entrò, il locandiere lo salutò. «Ehi, Newt...» Si bloccò appena vide lo sguardo d'odio nei suoi occhi. «Che è successo, amico?»

«Sto cercando un Americano, William.» Ringhiò il magizoologo, facendo rabbrividire il barista. «Dov'è?»

L'uomo indicò un tavolo nell'angolo. Non appena i loro sguardi si incrociarono, Tolliver si alzò e scappò dalla porta di servizio. Pessima idea: portava dritta a Notturn Alley, una zona molto pericolosa della Londra magica. Meglio così, nessuno lo avrebbe disturbato.

Si smaterializzò in strada, prese la sua bacchetta e la puntò contro Achilles. «Crucio!» La furia che provava aumentò il potere della Maledizione e Tolliver crollò piegato in due dal dolore. «Ti avevo avvertito!» Ruggì Newt avvicinandosi. «Ti avevo avvertito di non farle del male.» Lo sollevò e lo sbatté contro il muro con violenza. «E tu che fai? Vai da lei e la aggredisci?» Gli restituì il pugno allo stomaco, solo che il suo era molto più forte. «Puoi aggredire me, puoi aggredire Silente e Theseus, ma non ti permetterò di far del male a Tina di nuovo.» Il gancio che gli sferrò al volto gli ruppe completamente la mascella e l'Auror crollò a terra.

Quando sputò, oltre il sangue c'erano dei denti. Newt non si fece impietosire e invece gli rifilò un calcio nelle costole, facendolo crollare a terra. Gli afferrò il bavero e cominciò a colpirlo sui denti.

«Newt!» Delle mani gli afferrarono le spalle e lo sollevarono di forza. «Adesso basta!» Era Theseus che riuscì ad allontanarlo. «Fermati.»

«Levati di mezzo!»

«No!» Non prese fuori la bacchetta, sapeva di non poter vincere, né in un duello, né in una scazzottata. «Tina ha bisogno di te! E tu invece sei qui a comportarti peggio di questo elemento.» Quelle parole sembrarono cogliere nel punto, perché la sua furia si placò all'improvviso. «Senti, fratello...» Mormorò più calmo Theseus. «Ci penso io a questo idiota. Lo porto ad Azkaban e ti prometto che ce lo farò marcire a vita, ma tu vai da Tina, okay?»

«Hai ragione...» Guardò il fratello dritto negli occhi e disse. «Mi fido di te, non deludermi, fratello.»

Poi si smaterializzò.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now