Inghilterra, Londra, 11 luglio, 1928

4 0 0
                                    


Finalmente Tina aveva ricevuto il permesso di alzarsi e sgranchirsi un po' i muscoli. Newt chiaramente non le permise di uscire di casa, ma accettò di accompagnarla nel seminterrato: le mancavano terribilmente le creature del magizoologo. Dugal le corse incontro e si arrampicò su di lei per darle un abbraccio. Poi fu il turno di Pickett e tutti gli altri. Lo Zowou si girò sulla pancia di fronte a lei per farsi dare dei grattini. Spina allungò il collo e strofinò dolcemente il muso contro il suo ventre e Tina gli grattò le squame dietro le orecchie, facendogli produrre un suono cupo di apprezzamento in risposta.

Si appoggiò a Newt. «Per un secondo ho avuto il terrore che non le avrei più riviste.»

Il magizoologo la avvolse nelle sue braccia e poggiò il mento sulla sua spalla. «Io ero terrorizzato all'idea di perderti.» Le sue mani si poggiarono dolcemente sul suo ventre. «All'idea di perdervi.»

Quel commento la fece irrigidire. «Tu... Tu sai?»

La voltò, poggiandole le mani sulla vita. «Certo che so, me l'ha detto mia madre. Ha pensato bene che non fossi abbastanza preoccupato e quindi ha girato il dito nella piega avvertendomi che non avrei perso solo l'amore della mia vita, ma anche mio figlio.» Lo diceva con una nota ironica nella voce, ma si vedeva che aveva sofferto. «Posso chiederti perché non me l'hai detto?»

«Non me lo chiedere!» Brontolò Tina affondando il volto nel suo petto.

«Perché?» Rise Newt.

«Perché non lo so!» Sbottò l'Auror. «Forse avevo paura che tu decidessi di abbandonarmi perché non desideravi figli e...»

«Come hai potuto pensare anche solo per un millisecondo che ti avrei abbandonata?» Chiese alzandole dolcemente il mento con due dita. «Non hai pensato che sarei stato estasiato dalla notizia?»

«Sì, certo, ma...» Fuggì dal suo sguardo, tornando a fissare la sua camicia. «Diana dice che sono gli ormoni sballati.»

«È una buona scusa.»

«Non è una scusa!»

Newt scoppiò a ridere e la baciò. «Sto scherzando.» Si inginocchiò di fronte a lei e le baciò il ventre. «Vi amo entrambi, con tutto il mio cuore.»

Tina gli accarezzò i capelli, quando lui poggiò la fronte contro il suo addome. «Avrà il migliore dei padri: forte, dolce, coraggioso, gentile, paziente, potente e pieno d'amore da dare.»

«E la migliore delle madri.» Aggiunse Newt, guardandola. «Anche se forse un po' troppo cocciuta.»

«Ah! Senti chi parla!» Rise Tina. «Ma se ci ho messo mesi a farti capire che avevo bisogno di te?»

«Quella non era cocciutaggine, era istinto di protezione.»

«Ecco, questa è una buona scusa.» Rise nuovamente, per poi osservarlo e tornare seria, anche se le rimase un sorriso sulle labbra. «Non dirmi che dovrò nuovamente farmi il mazzo.»

«È decisamente troppo presto.»

«Sì, dovrò rifarmi il mazzo.»

«Tina...»

«Newt!» Gli avvolse il volto con le mani e lo costrinse a guardarla. «Il medico è venuto oggi e ha detto che sono in perfetta forma e anche nostro figlio e che sono completamente fuori pericolo.»

Newt sospirò e si alzò, per guardarla dritta negli occhi. «Se accadesse qualcosa a te o a nostro figlio per colpa mia...»

«Non puoi fargli del male!» Tentò di rassicurarlo Tina, poggiandogli le mani sulle spalle. «Non ce l'ha fatta Grindelwald con due maledizioni Cruciatus, figurati tu che ci ami con tutto il tuo cuore. Non gli farà che bene sentire quell'amore.» Abbassò lo sguardo, le lacrime che bussavano alla porta dei suoi occhi. «E anche a me farebbe bene.»

«Ti scongiuro, aspettiamo ancora un giorno.» Quando Tina fece per protestare, Newt la baciò. «Credi che per me non sia una tortura? Ma ho bisogno di sapere che non ti farò del male, a te o al bambino. Domani chiamo il medico e sentiamo che ci dice, d'accordo?»

«Promettimi che se darà il suo consenso non avrai ripensamenti.» Mormorò Tina, accettando il compromesso.

«Te lo prometto.»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now