Inghilterra, Londra, 29 marzo, 1928

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Mio adorato Newt,

Ti scrivo per informarti che verrò in città per un'asta dove venderò i nuovi arrivati della nostra muta. Dovresti vederli, sono magnifici. Ma visto che ci sono, mi piacerebbe passare a trovare te e Theseus. È da tanto che non vedo il mio Auror e il mio magizoologo e poi è da fin troppo tempo che non vedo tutte le tue amate creature.

Fammi sapere,

Diana Scamander

«Tina.» La scosse leggermente, per svegliarla. «Tina, sveglia.»

«Newt, Mercy Lewis, è sabato mattina, lasciami dormire.» Mormorò voltandosi dall'altra parte e tornando a dormire.

Il mago ridacchiò piano e si alzò. Si vestì e le scrisse un messaggio.

Tina,

Ho provato a svegliarti, ma avevi bisogno di dormire, quindi non prendertela con me. Vado a prendere mia madre, ci vediamo dopo.

Ti amo,

Newt

Le diede un bacio sulla fronte, poi si smaterializzò. Camminò per le vie di Londra fino ad arrivare al muro che portava a Diagon Alley. La strada era affollata, ma Newt non ci faceva caso. Aveva parlato con Theseus e si erano messi d'accordo. Il primo giorno Diana lo avrebbe passato con Newt e il secondo con suo fratello maggiore. Newt era sempre andato parecchio d'accordo con sua madre. Era stata proprio Diana a fargli scoprire l'amore per le creature magiche. Diana era famosa per la sua muta di Ippogrifi. Quando cominciavano a diventare troppi, veniva in città per venderne qualcuno a gente che sapeva li avrebbe trattati bene. Di solito si trattava quasi sempre della scuola di magia francese che li usava per spostarsi, insieme con i Pegasi, ma gli Ippogrifi erano più prestanti, più veloci e più resistenti, quindi funzionavano meglio. Diana non avrebbe mai dato via le sue creature a gente senza scrupoli. Una volta aveva fatto l'errore di dare uno dei suoi Ippogrifi ad un Auror benestante che però lo aveva maltrattato per tutto il tempo che se l'era tenuto. Diana era andata da Theseus e gli aveva ordinato di fermare quella crudeltà e il figlio maggiore, insieme con la sua squadra, erano intervenuti, avevano riportato a casa l'Ippogrifo e arrestato l'Auror. Fu la prima volta che Newt sentì di essere davvero il fratello di Theseus.

La sala aste era verso la fine di Diagon Alley e Newt si sedette su una panchina ad attendere che l'asta finisse. Non doveva mancare molto. Non era per niente nervoso all'idea che sua madre conoscesse Tina, sapeva che sarebbe stata entusiasta, era più terrorizzato all'idea che suo padre lo scoprisse. Poco ma sicuro, Newt avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per tenerli lontani.

«Newt!» A sentire la sua voce scattò in piedi. «Il mio bambino!»

Venne stritolato... Adesso cominciava a capire da chi avesse preso Theseus. «Mamma, che bello rivederti.»

Si scostò stupita. «Hai appena risposto al mio abbraccio?» Newt si limitò a ridere e Diana fece un sorriso da trentadue denti. «Chi è? Come si chiama? Quando me la presenti?»

«Calma, mamma.» Le offrì il braccio e cominciarono a camminare verso casa. «Ora la incontrerai.»

Quando Tina si svegliò fu alquanto triste di sentire freddo: Newt non era a letto con lei. Perché si era alzato così presto di sabato mattina? Poi si ricordò tutto d'un tratto: la madre di Newt sarebbe venuta da loro quel giorno! Infatti la nota che le aveva lasciato il magizoologo diceva proprio quello. Maledizione! Perché non lo aveva ascoltato? Si alzò e si mise ciò che di più elegante aveva. Scese e cominciò a preparare un pranzo decente, sperando che Diana non fosse abituata troppo bene. Ma perché non c'era Jacob quando le serviva?

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now