Inghilterra, Londra, 16 settembre, 1929

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Chiuse l'ennesimo fascicolo. Mancava ancora un'ora alla fine del suo turno e praticamente aveva già rimesso a posto l'intero archivio inglese. Aveva trovato qualcosa di strano in alcuni fascicoli, però non poteva indagare senza l'autorizzazione di Theseus. Si appoggiò allo schienale della sedia e si accarezzò il ventre pronunciato. I suoi gemelli avevano già cominciato a muoversi e a scalciare come dei forsennati, quasi peggio di Nicholas. Newt aveva dimostrato ancora una volta di essere l'unico a poterli calmare. Adesso avrebbe avuto bisogno del magizoologo: era da circa tre ore che si muovevano incessantemente.

Stava giusto pensando di andare a chiedere a Theseus di andare a casa prima, quando la porta del suo ufficio si spalancò. «Padre, ti prego...» Era la voce di Theseus. «Lascia perdere...»

«Sta zitto!» Ruggì la voce di Thomas Scamander, prima che l'uomo in persona entrasse a passo di marcia, avvicinandosi pericolosamente a Tina che impugnò la bacchetta. «Tu credi di potermi mettere contro i miei figli? E passarla liscia? Credi che non sappia che hai messo in testa delle cavolate a Newton perché mi odiasse?»

«Newt non ti sopportava prima e non ti sopporta neanche adesso.» Replicò calma Tina, anche se in realtà era terrorizzata. «E io non ti ho messo nessuno contro.»

«Li hai mandati a minacciarmi!» Ruggì, facendola sobbalzare.

Minacciarlo? «Non so di che cosa tu stia parlando.»

«Non mentire!» Si voltò verso Theseus. «È vero o no che ti ha messo contro di me?»

«Beh, sì, ma...»

Tina ascoltò di striscio le parole successive di Thomas, troppo presa a guardare stupita e amareggiata il fratello di Newt: lei non lo avrebbe mai messo contro suo padre di proposito. Neanche lo conosceva fino a un anno prima.

Quando Thomas prese in mano la sua bacchetta, Tina gli puntò contro la sua. «Ascolta bene queste parole: io non ti ho messo contro nessuno. Non so di che minaccia tu stia parlando, né perché Theseus ti abbia detto che io l'ho in qualche modo spinto a mettersi contro di te, ma se ti avvicini ancora di un passo a me, ti faccio saltare in aria.»

Non fece comunque in tempo a farlo, perché gli Auror intervenirono, scortandolo fuori, lasciandola sola con Theseus. «Tina... Scusami...»

«Io non ti ho mai messo contro di lui!» Era più ferita che impaurita adesso. «Ma perché gli hai detto una cosa del genere? Perché gli hai dato ragione?»

«Te l'ho detto: è Newt l'eroe di guerra.»

«Questa non è una guerra, questo è tuo padre!» Ribatté Tina. «Dovresti essere capace di dirgli un semplice no.» Prese un respiro profondo e poggiò la mano sul ventre. «Ti prego di lasciarmi, adesso. Devo finire il mio lavoro e tornare a casa da mio marito e mio figlio... Viva, possibilmente.»

«Tina...»

«Vattene!» Ruggì l'Auror.

Theseus abbassò lo sguardo colpevole e ubbidì, lasciandola sola.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now