Inghilterra, Londra, 30 giugno, 1928

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«Newt? Non hai chiuso occhio, vero?» Chiese sua madre sedendosi di fianco a lui sul divano. «Le tue creature...»

«Non preoccuparti.» Mormorò Newt. «Sono le uniche a riuscire a distrarmi.» Sollevò una mano e le mostrò Pickett che si era arrampicato sulla sua spalla quando lo aveva visto così giù di morale. «Tina manca a loro quasi quanto manca a me.»

«Newt... C'è una cosa che devi sapere.» La guardò e sua madre dovette respingere le lacrime quando vide il suo sguardo spento e pericolosamente vacuo. «Da quel che ho capito Tina non ti aveva detto l'origine del suo malessere, vero?» Il figlio scosse il capo e lei proseguì, la voce tremante. «Newt, Tina...» Chiuse gli occhi e respirò profondamente una volta, prima di concludere la frase. «Lei aspetta un figlio.»

La notizia fu un fulmine a ciel sereno. Tutti i pezzi del puzzle andarono al loro posto: le nausee mattutine, gli sbalzi di pressione e i repentini cambiamenti di umore, tutto si riunì nell'unica conclusione possibile... Tina era incinta. Probabilmente lo era già quando lui era partito per la Romania. Il pesante senso di colpa per averla lasciata sola in un momento del genere si unì alla disperazione di saperla nelle mani di Grindelwald e Newt crollò. Lanciò un grido e poi scoppiò in lacrime. Diana lo prese tra le braccia e lo lasciò sfogare.

Jacob corse giù per le scale, spaventato dal grido. «Che è successo?»

«Newt, va tutto bene.» Gli accarezzò dolcemente i capelli. «Theseus la troverà.»

In quel mare di disperazione, Newt si ricordò di qualcosa, accaduta ormai mesi prima, una conversazione che aveva avuto con suo fratello. Prima di partire per la Romania aveva chiesto a Theseus di tenere d'occhio Tina e gli aveva raccontato dei suoi sintomi e suo fratello stava per dire qualcosa, ma poi Diana li aveva interrotti.

Un lampo d'ira passò nei suoi occhi. «Theseus lo sapeva!»

«Per questo l'aveva relegata dietro una scrivania.» Spiegò Jacob, comprendendo cosa fosse successo all'istante.

«Lo sapeva!» La furia lo accecò e prima che sua madre riuscisse a fermarlo, si era già smaterializzato.

Apparì di fronte al ministero della magia britannico. Solitamente gli Auror e chi ci lavorava lo prendevano in giro, ma stranamente oggi girarono alla larga. Forse perché irradiava una sorta di aura d'odio che faceva tremare chiunque gli fosse accanto. Prese le scale e salì fino al piano degli Auror. Entrò nell'ufficio di Theseus abbattendo la porta.

«Newt!» Era in riunione. «Che succede?»

Evitò qualche schiantesimo, afferrò Theseus per i baveri della giacca e lo attaccò al muro. «Tu lo sapevi! Lo sapevi e non l'hai fermata!»

«Non so di che cosa stai parlando!»

Si voltò verso gli Auror che si erano avvicinati minacciosi. «Statene fuori o vi spedisco tutti all'inferno.» Poi tornò a rivolgere la sua ira al fratello. «Tu sapevi che Tina era incinta e l'hai comunque portata con te in missione!»

«Ho provato a convincerla.» Mormorò Theseus. «Te lo giuro, ma non ha voluto saperne. Sperava di rivedere sua sorella.»

«Dovevi costringerla!» Ruggì il magizoologo.

«Signor Scamander, la troveremo.» Provò ad intercedere un Auror.

Si beccò solamente un'occhiata d'odio puro da parte di Newt. «Sta zitto! Voi Auror non sapreste neanche trovare dell'acqua foste davanti ad un oceano. La troverò io Tina.» Si voltò verso Theseus. «Ma apri bene le orecchie, fratello: se a Tina o a mio figlio dovesse accadere qualsiasi cosa ti giuro su tutto ciò che ho di più caro che ti farò soffrire le pene dell'inferno, prima di spedirtici con un biglietto di sola andata!»

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now