Oceano Indiano, Maldive, 10 novembre, 1928

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Quando Tina riaprì gli occhi non credette a quello che il suo cervello aveva elaborato: spiaggia bianca, mare cristallino e un sole che già spaccava le pietre. Dove l'aveva portata Newt? Si voltò per guardarsi intorno e vide una bella casetta, fatta completamente di legno, a poca distanza da loro. In realtà l'isola finiva lì: c'era solo quello. Un enorme palma proiettava ombra sopra dei lettini che sembravano parecchio comodi.

«Newt...» Tina fece un altro giro su sé stessa, ancora incredula. «Ma dove mi hai portato?»

«Alle Maldive.» Le baciò una guancia e la strinse tra le braccia, così che lei si appoggiasse a lui. «Per la luna di miele. Torneremo a casa il primo dicembre per essere a portata di mano a James.» La guardò con sguardo incerto. «Ti piace?»

«Adoro già questo posto!» Esclamò Tina, girandosi nel suo abbraccio. «Non posso crederci che mi hai davvero portato alle Maldive.»

«Questo in realtà è un mio rifugio sicuro, tipo quello della Scozia.» Rivelò il magizoologo. «Ero venuto a studiare i draghi d'acqua che qui sono parecchio comuni. Si mischiano con gli squali dei Babbani.»

«Squali?» Rise Tina. «Draghi d'acqua? Non è invitante.»

«Per un magizoologo sì.» Replicò Newt, facendola ridere di nuovo. «Ti ho mai detto che amo la tua risata? È il suono più bello che io abbia mai sentito.»

«Oh, Newt, siamo sposati, non serve più farmi arrossire con falsi complimenti.» Gli ricordò, affondando il volto nel suo petto.

«Falsi complimenti?» Chiese, pretendendo di essere ferito. «Signora Scamander, io non mento mai!»

«Dillo di nuovo.»

«Che cosa?» Mormorò Newt, avvolgendole la vita con le braccia. «Signora Scamander?» Tina annuì e il magizoologo sorrise e le baciò la fronte. «Signora Scamander.» Le baciò una guancia. «Signora Scamander.»

Poi finalmente le sue labbra furono sulle sue. Con una mossa fluida, la prese in braccio. Tina rise e affondò il volto nel suo collo. Newt era uno all'antica e la portò fin dentro in braccio. Immediatamente notò il tocco di suo marito. Era molto semplice, ma molto comoda. Era davvero incredibilmente simile a quella che aveva in Scozia, solo che questa portava i simboli classici delle Maldive. Il legno era più chiaro e c'erano più finestre che davano spazio alla luce naturale.

«È davvero magnifico questo posto, Newt.» Mormorò Tina, mentre il magizoologo la poggiava delicatamente a terra. «Tu sei troppo buono con me. Non ti merito.»

«Troppo tardi!» Rise Newt, baciandole una guancia. «Ho già deciso che mi meriti e prego che tu non ti accorga che non vale al contrario.»

«Senti che mi tocca sentire!» Brontolò Tina. «Questa è veramente assurda! E comunque, anche io ho già deciso che mi meriti»

«Meno male.»

La giornata la passarono in spiaggia. Il frigo era magico ed era sempre pieno e pronto per ogni evenienza. Entrambi si addormentarono all'ombra della palma e sdraiati sui divanetti che Newt aveva creato apposta per loro. Teneva Tina stretta a sé e decise che da quel giorno in poi sarebbero stati sempre insieme. Sarebbe diventato persino un Auror, pur di proteggerla e stare con lei. Non poteva pensare, un giorno, di sopportare nuovamente il terrore di quando Grindelwald l'aveva rapita. Se poteva evitarlo, avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per proteggere la sua famiglia. Non avrebbe permesso a Tina di fare la stessa fina di Leta.

A quel pensiero, istintivamente, il braccio che aveva avvolto sulla sua schiena si strinse leggermente di più. Tina borbottò qualcosa nel sonno e si accoccolò più vicina a lui e ciò gli permise di chiudere gli occhi e riposare un po' anche lui.

Un porto sicuro, tra le tue braccia!Where stories live. Discover now