5. Proposta di fidanzamento

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"Beh come dire... io e Niccolò... ehm stiamo provando ad avere una relazione" dissi l'ultima frase tutta d'un fiato e la faccia di mio fratello divenne piena di sgomento.

"Non è possibile. Come avete potuto tenermi nascosta una cosa del genere! E da te Niccolò se devo essere sincero non me lo sarei mai aspettato... tra tutte le ragazze proprio di mia sorella dovevi innamorarti?! E soprattutto se non vi avessi scoperti in questo momento quando me lo avreste detto?!" Sputò acido mio fratello, eravamo stati proprio bravi a mentire.

"Adrià calmati un po' per piacere. Non abbiamo fatto nulla di male e non mi sembra il caso di attaccarci in questo modo" Rispose serio Niccolò. Se la mia carriera da giornalista fosse fallita, avrei avuto un buon piano B, fare l'attrice. Mentre pensavo a ciò vidi mio fratello che si mosse dalla sua posizione dopo interi minuti che era stato immobile ad ascoltarci. Si avvicinò a Niccolò e con fare minaccioso lo prese per il colletto della camicia e io iniziai un po' a sentirmi in colpa.

"Adriano lascialo, ti prego. Avevi promesso di non arrabbiarti e non mi sembra che tu stia mantenendo la parola, lascialo!" Ero veramente preoccupata, non lo avevo mai visto così arrabbiato.

"Moriconi, ti lascio solo ad una condizione. Dimme che nun l'hai mai toccata." Era serissimo e io ero immobilizzata, ma allo stesso tempo divertita, non potevo credere fosse in grado di arrivare a tanto pur di proteggermi. Sapevo che mi volesse bene, ma arrivare quasi a fare a botte con il suo migliore amico per me era un qualcosa di impensabiile.

"Adrià ma secondo te facevo una cosa del genere senza prima dirtelo?! E poi ragiona 'n po'. Te pare normale che na proposta di fidanzamento la possa fa una ragazza e a quella risposta un uomo" alla parola uomo iniziò a pavoneggiarsi "risponda Sì, sì, sì e mille volte sì?! Rispondimi bene, se mi conosci." Avevo capito che stava per mettere fine a quel gioco e in un certo qual modo ero felice di ciò sia perché avevo troppo bisogno di ridere sia perché così Niccolò riusciva a tornare integro a casa.

"No Moricò, non è possibile una cosa del genere." Mio fratello nonostante avesse risposto correttamente alla domanda fatta da Niccolò non continuava lo stesso a capire, tanto da guardarci ancora furioso, ma allo stesso tempo perplesso.

"Allora Adrià arrivace te" Disse Niccolò con tono giocoso, dopo esser stato poggiato in terra da Adriano.

"Adri io e Niccolò non stiamo insieme, ci stavamo solo prendendo gioco di te." A quelle parole io e Niccolò scoppiammo a ridere e a correre, non volevamo farci prendere da mio fratello che ci aveva intimato con un solo sguardo.

"Ri mortacci vostra, m' avete fatto piglia un colpo. E sì, continuate a correre che se vi acchiappo vi faccio fuori" Correvamo senza una sosta, ad un certo punto arrivammo nel punto in cui c'erano tutti gli altri ragazzi e, dato che non ce la facevamo più, ci fermammo proprio dietro di loro che ci guardavano interrogativi."

"Ragazzi vi prego nascondeteci da Adriano, gli abbiamo fatto uno scherzo, dicendogli che stavamo insieme, e ora vuole farci fuori per ripicca. Poi vi spieghiamo così vi fate anche voi due risate" Chiese Niccolò implorandoli. I ragazzi ci nascosero e quando Adriano arrivò al parchetto dagli altri iniziò a sbraitare.

"Avete visto quei due ebeti che mi hanno fatto passare un quarto d'ora di merda?!" Era veramente arrabbiato e affannato e io e Niccolò ce la ridevamo sotto i baffi, per non farci sentire.

"Stavano correndo mano nella mano e ridevano, sembravano due fidanzatini. Ora non so dove siano, ma hanno preso la strada per andare a casa vostra." Intervenne Cocco, pur di farlo andare via.

"Non ti azzardare mai più a dire che sembravano due fidanzatini, capito Gabriè?!" Disse ringhiando e dopo averlo ringraziato con più gentilezza riiniziò a correre. Appena svoltò l'angolo io e Niccolò ci alzammo e ci battemmo il cinque. I ragazzi ci guardavano interrogativi e allora iniziai a spiegare tutto sotto lo sguardo attento di Niccolò che non riusciva più a smettere di ridere. I ragazzi non riuscivano, nemmeno loro a contenersi, tanto che le risa echeggiavano in tutto il parcheggio.

"Quanno ritorna Cassiolino glie dobbiamo da er mongolino d'oro, vero Moricò" Disse Gianmarchino ridendo di gusto

"No ma rega lo dovevate vede 'n faccia. Quanno m'ha arzato da terra era 'ncazzato brutto. Non lo avevo mai visto così" Niccolò riuscì a dire solo quella frase quando da lontano sentimmo un urlo. Mio fratello era tornato ed era più furioso di prima.

"Ve giuro che se me prennete n'artra vorta in giro così ve faccio er culo." Era nero, ma allo stesso tempo scherzava. Il nostro pomeriggio era terminato e dovevamo tornare a casa allora salutammo tutti. Appena mi avvicinai a Niccolò mi lasciò un bacio sulla guancia.

"Ciao amore a domani" Mi disse facendomi un occhiolino e mio fratello a sentore quel nomignolo ringhiò.

"A domani, baciii" Urlai scherzando. Il tragitto per casa lo passammo in silenzio. Ad interrompere questa brutta atmosfera fui proprio io, non riuscivo a stare litigata con mio fratello.

"Adri, smettila di tenermi il broncio, era solo uno scherzo ingenuo. Non pensavamo ti arrabbiassi così. Mi aveva chiesto un favore e tu ci hai trovati abbracciati, avevamo capito il tuo fraintendimento e volevamo giocare un po'" Gli dissi impietosita, sperando in un suo perdono.

"Sa la prossima volta pansace su du vorte prima de famme sti scherzi, grazie." E mi abbracciò. Fortunatamente era tornato tutto come prima. Anche Adriano non riusciva a tenermi il broncio, eravamo come cane e gatto, ma allo stesso tempo ci volevamo veramente bene. Ci confidavamo sempre, infatti lo reputavo anche un migliore amico.

Spazio autrice 

Niccolò e Sara si sono divertiti a scherzare con Niccolò, anche se Adriano si è veramente arrabbiato. Non vuole che le persone tocchino sua sorella, è molto geloso.

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