71. Sfruttato la sua fama

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Niccolò era sveglio da un'oretta, era felice di partire da solo con Sara, ma proprio quando lei non gli teneva compagnia, dato che dormiva come un ghiro, il moro si immergeva nei suoi pensieri. Rifletteva da un po' di tempo a questa parte di voler postare su Instagram una bellissima foto che Piermattei gli aveva scattato la sera della promozione del disco, a loro insaputa. C'era Niccolò che aveva la testa poggiata sulla spalla di Sara e le cingeva i fianchi con le sue braccia. Adorava quella foto tanto da averla messa come blocco schermo, ma quella volta non sentiva minimamente il bisogno di spiattellare a tutti sui social la sua relazione. Non perché si vergognasse o perché credesse che i suoi fans non la prendessero bene, ma perché voleva che restasse ancora chiusa nel loro mondo, voleva ancora vivere la loro intimità senza che nessuno la intralciasse. Sapeva che in questa vacanza probabilmente qualche giornalista li avrebbe paparazzati, ma nonostante tutte queste convinzioni sperava che ciò non avvenisse. Si ripeteva tra sé e sé che la cosa migliore da fare, per ora, fosse tutelare quello che c'era tra di loro, aveva paura che, una volta scoperto dai fans nulla sarebbe stato come prima.

La sera precedente i due ragazzi avevano fatto l'amore, ma durante questa volta lo avevano fatto con una consapevolezza differente, si trasmettevano tutta la voglia di non volersi perdere di nuovo e tra i loro gemiti si poteva trapelare quanto si fossero mancati. Niccolò guardava la sua ragazza come se fosse un'opera d'arte e non voleva svegliarla per paura di rovinare quel momento di massima bellezza. Sara aveva le gote ancora rosse dalla notte precedente e la bocca leggermente socchiusa e curvata in un sorriso. Niccolò decise di alzarsi, ma prima le scattò una foto che custodì geloso nella galleria del telefono, voleva lasciarla riposare un altro po' e preparargli la colazione per dimostrargli tutta la gratitudine nei suoi confronti. Era convinto che per ricambiare un amore forte, bastasse donare altro amore, ma allo stesso tempo per lui l'amore era nei piccoli gesti quotidiani, quei gesti a cui quasi nessuno pensava. Molte volte quando era a casa da solo non aveva voglia di alzarsi per preparare la sua colazione, lo trovava qualcosa di inutile, tempo sprecato e tolto ad un riposo maggiore, da quando stava con Sara, invece, trovava che fosse una delle cose più belle da fare durante la giornata. Iniziò a preparare dei pancakes con le fragole e la panna e si sorprese quando riuscì a notare di non aver finito il suo frutto preferito prima di portarlo su in camera. Preparò un piccolo vassoio di legno e posizionò tutto al suo interno con una cura che non era proprio da Niccolò, ma Sara era riuscito a fargli smontare quella corazza da duro. Lui si chiedeva sempre come ci fosse riuscita, ma non voleva rispondere a quella domanda così scontata, lei, come Adriano, lo conoscevano meglio di chiunque altro e, con lei, utilizzare quella corazza non aveva senso.

"Amore ma dove stai andando?" Il moro era talmente concentrato a non sbagliare niente che non si era accorto che la sua ragazza si era alzata da un bel po' e lo stava osservando. Sara non lo aveva chiamato prima che si girasse perché stava ammirando quella scena che le sembrava paradisiaca. Lo sguardo del moro mutò appena la scorse appoggiata sulla colonna, la guardava nuovamente come se fosse la cosa più bella del mondo. Aveva i capelli arrotolati in uno chignon disordinato, con due ciocche che gli cadevano sul volto e indossava la sua camicia bianca abbottonata al di sotto del seno.

"T-ti stavo portando la colazione a letto, non mi andava di svegliarti." Niccolò cercò di riacquistare lucidità, la visuale che aveva davanti lo aveva lasciato senza fiato e, se avesse voluto rovinare il momento e, perdere il volo, l'avrebbe condotta sul suo letto ed avrebbe unito nuovamente i loro corpi.

"Grazie amore, allora vado a sdraiarmi di nuovo e facciamo finta non ti abbia visto." A Sara piacevano tantissimo quelle piccole attenzioni, preferiva ricevere la colazione a letto o un dolce bacio rispetto ad essere sbattuta al muro con dolcezza, la prima la faceva sentire speciale, la seconda le piaceva solamente quando bramava di passione anche a lei, ma la faceva sentire "succube" della situazione e ciò le piaceva veramente poco. Come aveva detto al suo ragazzo la bionda girò le spalle con fare sensuale e salì nuovamente in camera da letto. Quel semplice gesto mozzò nuovamente il fiato al moro, ma, nonostante bramasse ancora il corpo della ragazza, si trattenne e riprese il controllo della situazione portando la colazione a letto alla sua donna.

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