96. Sono lacrime di gioia, sono lacrime per gioia.

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"Ragazzi il bambino è sano, come avete potuto sentire il suo cuore batte alla perfezione, è girato verso di noi, quindi se vi va possiamo scoprire il sesso." Nonostante non fosse la prima ecografia eravamo davvero emozionati e il picco della mia emotività arrivò quando sentimmo il cuoricino di quella piccola creatura che stavo custodendo nel mio grembo battere, era una sensazione indescrivibile, sentire il cuore del proprio figlio battere era davvero qualcosa di meraviglioso, non avrebbe mai equiparato alcun suono, la sua bellezza non aveva nulla a che fare con delle composizioni o con dei rumori naturali, era davvero indescrivibile.

Alle parole della ginecologa annuimmo increduli, erano già passati tre mesi da quando avevo scoperto di essere incinta e Niccolò non mi aveva mai fatto mancare niente, era già diventato un padre premuroso. Dal giorno in cui gli ho comunicato la bella notizia, lui aveva iniziato a parlare con la mia pancia, era convinto che il feto lo sentisse e voleva che si abituasse sin da subito alla sua voce.

"Bhe ragazzi vediamo un po'." Non avevamo mai voluto scommettere sul sesso del nostro bambino, desideravamo solo stesse bene, anche se io ero convinta che lui desiderasse avere una piccola bambina da viziare e spupazzare, anche se forse un maschietto non gli sarebbe dispiaciuto, lo avrebbe potuto portare le domeniche allo stadio, a vedere la sua Roma. "Papà mi sa che dovrai tenere lontano i pretendenti, da come mi ha detto Maurizio sei una persona gelosa." Niccolò sbarrò gli occhi, da come ci stava dicendo la dottoressa era una piccola femminuccia e lui davvero sarebbe diventata la persona più gelosa di questo mondo.

"È una femminuccia?!" Chiese il mio moro con gli occhi sbarrati e pieni di lacrime. Era felice, erano lacrime di gioia. La dottoressa fece un cenno affermativo e uscì dalla stanza per lasciarci soli. "Amore hai sentito è una femminuccia!" Esultò Niccolò davvero felice e mi abbracciò di slancio, bagnandomi la maglietta.

"Amore non piangere." Cercavo di trattenere anche io le mie lacrime, tra gli ormoni della gravidanza, lui che piangeva e la meravigliosa notizia che ci era stata appena data, non riuscivo a non emozionarmi.

"Amore sono lacrime di gioia, sono lacrime per gioia." Aveva detto quella frase con un sorriso strano sul volto e non capivo cosa volesse dirmi, sembrava mi stesse mandando qualche messaggio in codice, ma non ero riuscito a captarlo.

Tolsi il gel dalla pancia e andai nella sala dove mi stava aspettando la ginecologa con l'ecografia stampata. Avevo iniziato a cerare un piccolo album con tutte le ecografie e non vedevo l'ora di completarlo con l'ultima foto, quella in cui io e Niccolò tenevamo in braccio la nostra bambina.

"Arrivederci." Salutammo entrambi la dottoressa e la ringraziammo della sua pazienza e della sua gentilezza. Ci eravamo trovati sin da subito bene con lei, Maurizio ci aveva consigliato una ginecologa perfetta. Ci aveva accolto bene sin dal primo incontro non considerando Niccolò come un personaggio famoso, ma come un ragazzo che stava per diventare padre. La mia mente vagò immediatamente nel passato, alla mia prima ecografia.

Inizio flashback

Niccolò decise immediatamente di prenotare una visita ginecologica. Nemmeno il tempo di metabolizzare la notizia della mia gravidanza che aveva già chiamato Maurizio per avere un consiglio di un esperto e si era fatto consigliare il migliore ginecologo di Roma, fortunatamente il medico di Niccolò, che sarebbe meglio definire santo, ci aveva procurato un appuntamento in uno studio privato così da avere più privacy, Niccolò non voleva che la notizia si divulgasse prima di averlo ufficializzato ai nostri genitori.

Dalla chiamata effettuata era passata una settimana e l'appuntamento con il ginecologo era arrivato, con esso anche la cena che avevamo organizzato per annunciare alle nostre famiglie l'arrivo di nostro figlio o nostra figlia. Ero davvero in ansia, nonostante il test mi aveva annunciato di essere incinta di un mese volevo essere visitata dal ginecologo per sapere qualcosa in più sul feto. Ovviamente non potevo conoscere il sesso, ma volevo sapere se per il momento stesse bene. Niccolò aveva preso un giorno libero dal lavoro, voleva accompagnarmi a tutti i costi.

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