77. Sei la prima persona a saperlo

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Non mi sembrava ancora vero, ero distesa nel nostro letto a pensare come fossimo potuti arrivare a questo punto. Avevamo passato poco più di un anno insieme ed eravamo già arrivati al punto di volerci sposare. Ero veramente felice di questo non avevo amato mai nessuno come avevo fatto con Niccolò, avevo avuto solo due ragazzi prima di lui, ma come mi ero concessa a lui non lo avevo mai fatto con nessuno. Se mi avessero detto di ricevere una proposta di matrimonio dal mio migliore amico non ci avrei mai creduto, invece oggi sono qui, nel nostro letto, con un sorriso stampato in faccia a pensare a quanto sia fortunata per aver trovato un ragazzo del genere, che mi ama per quella che sono e non vuole cambiarmi. Ero intenta ad osservarlo e a contornare le sue labbra con il pollice della mia mano destra. Non c'erano parole per descrivere la sensazione che provavo, ero veramente felice.

"Buongiorno amore." Sentii mugugnare da Niccolò.

"Buongiorno a te." Sussurrai con un sorriso stampato in faccia. Lui mi prese ed attaccò il mio corpo al suo, una scia di brividi mi invasero, mi faceva sempre lo stesso effetto. Stemmo abbracciati in silenzio per qualche minuto e adoravo questa sensazione, non servivano parole per descrivere quello che provavamo, ci bastava il silenzio. "Amore dovremmo dire a tutti del matrimonio." Interruppe lui il silenzio e sentire pronunciare da lui quelle parole mi fece rimanere di stucco.

"Quando vuoi tu, amore." Anche io lo avrei voluto dire a tutti i nostri amici, era una magnifica notizia e non serviva a nulla tenercela per noi, avrei solo preferito che i fan lo sapessero il più tardi possibile, però, dovevamo prima rendercene conto noi.

"Ti va domani sera a cena?" Mi chiese con un sorriso capace di sciogliere chiunque.

"Sì, va benissimo. Invitiamo solo le nostre famiglie?" Chiesi per sapere se volesse invitare anche i miserabili.

"Sì ai miserabili lo diciamo in un altro modo, va bene?" Aveva in mente sicuramente qualcosa di poco sobrio e sinceramente a me andava più che bene, con loro non avevamo bisogno di essere formali, pensavamo sempre e solo a divertirci.

...

Il giorno seguente

Era arrivata l'ora di cena e Niccolò sembrava un vero e proprio tutto fare, aveva preparato un arrosto in giardino, invece io come primo avevo preparato la lasagna, volevo avere tutto pronto, ma allo stesso tempo essere all'altezza della situazione. Avevamo preparato tutto in giardino, dato che nonostante fosse settembre faceva ancora tanto caldo. Avevamo imbandito la tovaglia con numerosi stuzzichini per ingannare l'appetito mentre aspettavamo che arrivassero tutti. Ero sinceramente un po' in ansia, non sapevo come affrontare l'argomento, sapevo solo di volerlo dire prima ad Adri e poi ai nostri genitori.

"Nicco." Richiamai la sua attenzione.

"Dimmi tutto."

"Non so se per te va bene, ma a me farebbe tanto piacere, prima di dirlo a tutti, parlarne con Adriano." Mancava ancora un'ora e di sicuro se lo avessimo chiamato in quel momento lui sarebbe corso qui. Nemmeno il tempo di poter proferire una parola che suonò il campanello. Davanti a me si piazzò la figura di mio fratello e io non potevo essere più felice di così.

"Ma quanto ti posso amare Moriconi." Esclamai subito dopo aver salutato per bene mio fratello.

"È passato n'anno e ancora non avete imparato che ne vojio vede ste smancerie?!" Chiese con un sorriso sghembo mio fratello.

"A Cassio e nun me rompe er cazzo!" Scherzò Niccolò. "A parte gli scherzi Adrià ti dobbiamo dire una cosa." Continuò serio Niccolò, facendo mutare l'espressione di mio fratello da serena a preoccupata.

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