72. Lacrime di gioia

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Il moro aveva elaborato questa vacanza nel migliore dei modi, aveva suddiviso con un ordine maniacale i luoghi da visitare nei tre giorni, nonostante fossero pochi desiderava viverli al massimo, ci sarebbe stato tempo, nei giorni successivi per rilassarsi. La bionda era convinta che la vacanza concernesse solo nel visitare Budapest, ma un'altra sorpresa la aspettava e di certo sarebbe rimasta veramente felice di ciò, forse era quello che desiderava di più da quando conosceva il ragazzo. Era presto e il moro si era alzato prima della sua ragazza per preparare nel migliore dei modi l'attrezzatura per vivere questa giornata. L'avrebbe portata all'Isola Margherita, luogo ideale per lunghe passeggiate e, dato che entrambi desideravano stare lontani dalla monotonia e dalla frenesia del mondo che li circondava, quell'oasi per gli amanti della quiete e del riposo, sembrava creata apposta per loro.

Avrebbero passato l'intera giornata lì, senza disturbi esterni come il telefono, avrebbero abbandonato tutto, le distrazioni, i pensieri e soprattutto Niccolò avrebbe lasciato da parte il suo lavoro.

Appena scesi dalla piccola nave che li aveva trasportati dalla città all'isola Sara inalò l'aria pulita che circolava in quel posto. Era vietato usare i mezzi pubblici, si potevano utilizzare solo biciclette, infatti i marciapiedi erano divisi in pista ciclabile e zona pedonale. I due decisero di fare una passeggiata a piedi, avrebbero preso la bici al ritorno, sapevano che salendo sulla bici avrebbero fatto tutto, tranne che godersi quel meraviglioso panorama. Mano nella mano si incamminarono verso il centro dell'isola, avevano un volto veramente spensierato, sembravano come rinati. Quell'aria gli stava facendo veramente bene. Sara era felicissima di quella vacanza. Niccolò era riuscito nel suo intento, eliminare dalla loro mente tutti i pensieri e volare, volare come rondini, ma non al guinzaglio, libere, libere di andare ovunque senza nessuno che potesse interromperli o disturbarli. La sera prima si erano parlati chiaro: se per puro caso qualcuno li avesse dovuti vedere e far scoppiare un gossip a nessuno dei due sarebbe dovuto importare, dovevano essere realmente loro stessi, senza paura di niente e di nessuno.

"Nicco questo posto è meraviglioso, dovremmo tornarci più in là. Mi fa sentire veramente libera da tutto e da tutti." Per Sara quella vacanza era stata bellissima, quello era il loro ultimo giorno a Budapest e poi sarebbero tornati in Italia. Avrebbero preso l'ultimo volo della giornata così da godersi interamente il panorama.

"Ci torneremo quando vorrai." Niccolò aveva completamente rimosso quella corazza da duro che usava per proteggersi dagli altri, non gli serviva proteggersi, Sara lo faceva sempre sentire a casa. Aveva persino iniziato a togliere gli occhiali da sole e ad esternare i propri sentimenti alla luce del sole. Sara lasciò un lungo bacio a Niccolò e continuarono così a godersi la loro giornata.

Dopo una lunga camminata arrivarono nella zona nord dell'isola. Sara non sapeva dove il suo ragazzo la stesse portando e per quale motivo stesse camminando così tanto, ma non fece domande si accoccolò sulla sua spalla e continuò a respirare l'aria pulita del posto. La ragazza non sapeva che le aspettava uno spettacolo meraviglioso, Niccolò aveva scoperto che vi era una fontana musicale in quella zona e, in orari prestabiliti, vi erano stupende coreografie di acqua e di colori accompagnate da una dolce musica. Appena Sara vide tale spettacolo ne rimase affascinata, e per goderselo ancor di più stinse Niccolò forte a sé.

La musica rilassante le aveva fatto capire quanto fosse fortunata ad essere al fianco di Niccolò. Aveva iniziato a ricordare tutto, da quando erano bambini e quindi semplici amici, fino a quando lui le ha chiesto, come un vero bimbo sperduto, Vuoi volare con me? A quel ricordo un sorriso sincero le era spuntato sul volto, sorriso che Niccolò scorse e che gli fece pensare a tante cose. Egoisticamente era veramente felice che il sorriso stampato sul volto della sua ragazza fosse grazie a lui, ma riflettendoci bene era lui che doveva essere grato a Sara per quanto gli era stato vicino in tutti i periodi della sua vita e stava proprio iniziando a pensare che quello fosse uno dei migliori. Aveva accanto a sé la donna che amava e che ci era stata sempre per lui, lui che era un perenne bipolare col dramma e che mandava sempre via chi lo teneva in piedi. I suoi pensieri furono interrotti da una lacrima che bagnò la sua maglia. Il moro abbassò lo sguardo dallo spettacolo della fontana e vide gli occhi lucidi della sua ragazza.

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