93. Il grande giorno

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Il giorno tanto atteso era arrivato i due ragazzi non stavano più nella pelle. Niccolò era in ansia e aveva misurato la pressione minimo quattro volte dalle sei del mattino e Sara non aveva più i nervi saldi, per ogni minima cosa rispondeva in modo irritato, i due futuri sposi non vedevano l'ora di rivedersi. Niccolò non si sarebbe mai voluto separare da Sara, ma per la ragazza ce n'era assolutamente bisogno, tanto da chiedergli di fermare la convivenza per una settimana. Il moro non era completamente d'accordo con quella proposta, ma la accettò per far sì che tutti i desideri della sua ragazza potessero realizzarsi. 

Nonostante non si trovassero nella loro casa Niccolò desiderava fare le foto nel loro nido, nel quale si covava amore, un amore che da quel giorno sarebbe durato in eterno. Erano ancora le otto del mattino, Niccolò voleva iniziare la celebrazione alle dodici, anzi voleva che la sposa attraversasse la navata a quell'orario. Per far sì che venisse rispettato tutto ciò, sulle partecipazioni avevano indicato come orario le undici e quarantacinque, così che Sara avesse il quarto d'ora canonico per fare ritardo. Il numero dodici era una numero che aveva sempre accompagnato Niccolò in diverse e importanti circostanze della sua vita e, per questo aveva premuto per scegliere quell'orario, riguardo le altre cose aveva fatto decidere tutto alla sua futura moglie, anche se aveva dato sempre un suo parere riguardo tutto ciò che Sara gli proponeva, si poteva dire che Niccolò aveva partecipato attivamente alla preparazione della cerimonia. L'unica cosa della quale il moro non sapeva nulla era l'abito della sposa, era davvero curioso, ma non aveva provato ad estorcere nulla alla sua fidanzata, voleva che fosse tutta una sorpresa. 

Sara desiderava tanto sposarsi nel quartiere che li aveva visti crescere e, dopo averne parlato con Niccolò, aveva scelto una piccola chiesetta a San Basilio, così da poter fare, appena finita la cerimonia, le foto al parcheggio, luogo d'incontro dei ragazzi, il luogo protagonista e custode dei segreti dei ragazzi; il protagonista del video di Fateme Canta, il luogo che li aveva visti crescere. Per Sara, nonostante esteticamente non fosse il luogo più bello del mondo era quello con più significato. Avrebbero potuto scegliere qualsiasi altro prato fiorito, ma nessuno avrebbe avuto la stessa importanza del loro parcheggio. Niccolò avrebbe voluto anche fare una pazzia, che purtroppo non poté esser fatta data la sua fama, voleva allestire al centro del parcheggio una bella tavolata imbandita sulla quale servirsi e attuare i loro festeggiamenti.

I due ragazzi si stavano preparando cercando di rispettare gli orari e, entrambi, stavano rispettando la tabella di marcia. Volevano che il loro giorno fosse meraviglioso, non desideravano un giorno perfetto, desideravano un giorno indimenticabile.

"Adriano me posso sbottona sta camicia, te prego!" Niccolò non era mai stato abituato ad indossare una camicia con tutti i bottoni chiusi e un papillon legato al collo, in più ci si metteva l'ansia e allora non ragionava molto bene. 

"Niccolò per piacere evitiamo, non dico di tenere chiusa la camicia tutto il giorno, ma almeno in chiesa, resisti." Adriano cercava di essere il più convincente possibile, sapeva che il suo amico non avesse un buon rapporto con gli abiti eleganti, ma in quel giorno non poteva fare altrimenti.

"Mamma! Vieni subito qui!" Intanto a casa di Sara erano arrivate le parrucchiere e i truccatori per dare dei tocchi di colore alla sposa e alle invitate principali, Clara e Flavia e Priscilla. Flavia e Priscilla erano le testimoni di nozze della ragazza, mentre Adriano e Gabriele erano i testimoni di Niccolò. Non si erano messi d'accordo, ma avevano mantenuto, lo stesso, la formazione delle coppie di fidanzati. 

"Sara dimmi che c'è." Clara accorse nella camera di sua figlia che, per l'occasione, era tornata a casa di sua madre. Ironia della sorte, anche Niccolò aveva deciso di volersi preparare a casa di sua madre, sarebbero usciti dallo stesso portone, ma in due momenti diversi.

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