22. No, ma se ti va rinfrescami la memoria

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Pov's Niccolò

Aprii gli occhi e davanti a me trovai l'orologio che segnava le 15:30. La sera precedente avevamo fatto tardi, anzi tardissimo. Avevamo visto l'alba tutti insieme come ai vecchi tempi. Fortunatamente non sarei dovuto andare a registrare, dato che Jacopo era impegnato con la sponsorizzazione del merch.

Cucinai qualcosa da mettere nel mio stomaco che brontolava e decisi di chiamare Sara. Non ero del tutto convinto, ma se non l'avessi fatto in quel momento, non avrei saputo proprio quando poterlo fare, dato che nei giorni successivi mi sarei dovuto rinchiudere nello studio per le ultime rifiniture riguardo il disco ed il tour. Avevo bisogno di chiarire con lei al più presto e lo avrei fatto immediatamente.

Composi il suo numero e la telefonata partì. Pochi squilli e mi rispose.

"Niccolò dimmi." Si era svegliata da tempo, non aveva la voce assonnata, ma era veramente turbata.

"Ho bisogno del tuo aiuto, devo scegliere seriamente delle foto e vorrei venissi un secondo qui." Le dissi senza pensarci, non era vero, ma avevo bisogno di una scusa è quella era la prima che mi si era palesata nella mente.

"Va bene arrivo, ma tu stai bene? Ti sei ripreso?" Mi chiese premurosa, ma con l'intento di sapere se mi ricordassi qualcosa.

"Ho ancora un po' di mal di testa, ma nulla di che." Speravo venisse il prima possibile, il mio cuore scalpitava come un quindicenne alla prima cotta. Non potevo più nascondere i sentimenti che provavo per lei.

"Va bene, il tempo di uscire di casa e arrivo." Fortunatamente aveva abboccato e io non potevo essere più felice di così.

Dopo pochi minuti, sentii suonare al campanello, mi catapultai verso la porta ed aprii, mi salutò e si andò a sedere sul divano. Dovevo riuscire ad entrare in argomento e dirle tutto. Avevo capito che anche lei prova attrazione nei miei confronti, altrimenti un secondo bacio non ci sarebbe stato, ma sarebbe stato sostituito da una bella cinquina in faccia, ma avevo paura, avevo paura che lei non fosse convinta quanto lo ero io, non provasse ciò che provavo io.

"Mi fai vedere le foto? So che sarà dura la scelta e ho bisogno di tempo." Chiese impaziente. Non si sentiva a suo agio in quella situazione, si notava lontano un miglio che fosse in difficoltà. Quella tensione tra me e lei non ci era mai stata, ma era ovvio che fosse così.

"Dammi cinque minuti e vado. Vuoi qualcosa da bere, una birra? Un amaro? L'acqua?" Chiesi iniziando ad attuare il mio piano.

"Una birra grazie." Ne presi una e gliela porsi.

"E tu non la bevi?" Mi chiese stranita dal mio comportamento. Ero solito bere birra a tutte le ore del giorno, era una delle mie bevande preferite e non ci rinunciavo per nulla al mondo, ma in quel momento dovevo portare avanti il mio piano ed esso prevedeva di non bere.

"No, ne ho bevute già troppe ieri sera." Mi guardò stranita, dato che anche quando tornavo a casa non del tutto sobrio, al mattino seguente non mi privano mai della mia birra, ma era tutto sotto controllo.

"A proposito di ieri sera, non ti ricordi nulla di quello che è successo? Nemmeno un piccolo particolare?" Mi chiese con una faccia speranzosa. Ecco la domanda che stavo aspettando. Il mio piano aveva funzionato alla grande. Ora si va in scena Niccolò pensai tra me e me, dovevo giocarmi tutte le carte e se mi fosse andata bene, sarei diventata la persona più felice della terra.

"Beh non molto, è successo qualcosa? Se mi aiuti a ricordare forse è meglio." Iniziai a fare il vago, non volevo arrivare dritto al punto altrimenti non avrei potuto vedere al meglio quali sarebbero stati i suoi comportamenti.

"Come si fa a farti ricordare?" Chiese incoscientemente, lei voleva che io ricordassi a tutti i costi, ma io volevo che fosse lei a farmi ricordare, non avrei dovuto fare nessun passo falso. Stavo giocando col fuoco, rischiando anche di bruciarmi, ma questo gioco mi faceva impazzire. Sono un bambino col fuoco amo vederlo bruciare, pensai tra me e me.

"Beh di solito ti riportano nei luoghi dov'è successo qualcosa di importante e rivivendo la scena uno potrebbe ricordarla." Volevo ribaciarla e dirle la verità. Si sarebbe arrabbiata se le avessi detto che era tutta una finta, ma almeno ero riuscito a capire che per lei ero qualcosa di più di un semplice amico.

"Alzati dai, anche se questa non è casa di Gianmarco proviamo a ricordare qualcosa." Mi prese per un braccio e mi trascinò in bagno, anzi mi chiuse la porta in faccia e mi disse di bussare. Avevo capito, mi avrebbe fatto ricordare la scena dall'inizio.

"Ora ricordi qualcosa?" Mi chiese speranzosa dopo avermi fatto sedere sulla vasca. L'istinto di baciarla nuovamente era forte, ma provai a trattenermi con tutto me stesso.

"No, ma se ti va rinfrescami la memoria."

Spazio autrice

Cosa farà Sara, ribacerà Niccolò?

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