57. Distrattori

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"Non me la sono portata a letto." A quelle parole Adriano si calmò, non sapeva che il suo amico avrebbe sganciato la bomba pochi secondi dopo aver preso un lungo respiro. "Io non ci ho fatto dello stupido sesso, ci ho fatto l'amore." Sara a quelle parole, nonostante si fosse sciolta come neve al sole, era diventata paonazza.

"La sostanza nun cambia Moriconi, te c'hai fatto l'amore e nun m'hai detto niente. Dimmi che non me lo hai detto perché è successo ieri sera e non hai avuto tempo per farlo, dimmi queste parole Niccolò." Adriano era triste perché era rimasto all'oscuro di tutto, in quel momento non era arrabbiato per il fatto in sé per sé, dato che era a perfetta conoscenza del fatto che Niccolò le volesse tanto, troppo bene, per farle del male. Dentro di sé Adriano sapeva che quella domanda non gliel'avesse posta per sapere il fatto in sé per sé, ma perché voleva semplicemente che gli venisse raccontata. Il suo lato gossipparo era venuto fuori.

"Nun è successo ieri sera, e nemmeno l'altro ieri. È successo molti mesi fa, la sera prima di partire per il tour. Adrià credime me dispiace nun averte detto niente, ma avevo paura. Le tue minacce m'avevano intimorito, ma io dovevo fidamme de mi fratello."

"E tu, infame, nun m'hai detto gnente!" Adriano provava a rimanere serio ma la sua espressione lo tradì. "Mo dovevi di cazzo! Volevo saperlo, ora che so che c'è mi sorella de mezzo me sa che nun me 'nteressa più." I due scoppiarono in una fragorosa risata e Sara imbarazzata al massimo aveva lasciato la stanza, facendo un cenno col capo a Niccolò, per far sì che i due ragazzi riuscissero a raccontarsi tutto.

"E allora nun te dico gnente, fregate." Niccolò avrebbe desiderato condividere questo con il suo migliore amico, nonostante non sembrassero due pettegoli, si raccontavano tutto.

"No forse sono ancora curioso, saresti così gentile da raccontarmelo?!" Nonostante sapesse di fargli strano la curiosità lo mangiava vivo.

"E che te posso dì è stato a dir poco epico, è qualcosa che non si può nemmeno raccontare." Niccolò provava una sensazione strana a raccontare tutto al suo migliore amico, quando era successo con Federica era stato tutto così naturale, forse lo frenava il fatto che davanti a sè non vedeva il suo migliore amico, ma il fratello della sua ragazza.

"Eddai Niccolò nun me stai a di gnente così."

"Adrià è che me imbarazzo, è tu sorella. Nun me pare normale raccontare la mia notte con lei a su fratello."

"Ma io so il tuo migliore amico, nun pensà che so pure su fratello." Adriano si sarebbe pentito ben presto delle parole che aveva appena pronunciato. Niccolò fece come il suo amico gli suggerì non curante del fatto che di sopra ci fosse la sua ragazza, che fortunatamente era con le cuffiette, forse proprio perché aveva paura di sentir parlare di quell'argomento che la faceva ancora diventare paonazza.

"Niccolò, Niccolò frena! Ho già sentito abbastanza." Adriano era scioccato, non pensava che sua sorella fosse in grado di prendere l'iniziativa in quel modo e sinceramente era davvero imbarazzante sentirselo raccontare.

"Adrà te m'ha chiesto de raccontallo e io stavo semplicemente esaudendo la tua richiesta."

"Hai ragione ma quello che m'hai detto me basta e avanza, me imbarazza sentì parlà de mi sorella in ste vesti. Solo una domanda..." Niccolò non lo lasciò nemmeno finire di parlare, sapeva bene dove voleva andare a parare il suo migliore amico.

"Vuoi una bugia o la verità?!"

"La verità." Nonostante avesse capito che la risposta fosse negativa, chiese di sapere la verità.

"Non è stato solo quella volta, è successo anche in tour."

"E IO NON MI SONO ACCORTO DI NIENTE! COM'È POSSIBILE?!" Adriano non poteva credere di non averci fatto caso, ma i ragazzi erano stati fin troppo attenti per far sì che lui non se ne accorgesse. A quelle urla Sara scese di sotto per vedere cosa stesse succedendo e, nel notare che Niccolò stava ridendo si tranquillizzò.

"Abbiamo avuto dei bravi distrattori, vero amore?!" Niccolò si rivolse a Sara chiedendo approvazione, che rispose con faccia interrogativa, dato che non sapeva di cosa stessero parlando.

"Te prego Niccolò non usate sti nomignoli quando ce sto io, me sale il diabete." Disse scherzando, con una faccia schifata Adriano. "Ma soprattutto nun me di che quegli 'nfami de Cocco e James erano d'accordo con voi."

"Ebbene sì amico mio."

"Mo te faccio vedè io che je combino a quei due." Adriano prese il telefono e video chiamò in contemporanea James e Cocco. Appena i due risposero Adriano li iniziò ad insultare malamente.

A 'nfami siete du stronzi! Urlò il ragazzo per farsi sentire dai due che erano abbastanza lontani M'avete tenuto nascosto de sti due e ce siete riusciti bene, me andrebbe de sapè quante me ne avete dette dietro e quanto me avete preso 'n giro. Girò la telecamera inquadrando Sara e Niccolò che salutarono i loro due complici che si stavano sbellicando dalle risate dall'altra parte dello schermo.

Te nun hai capito mai 'n cazzo e noi se semo divertiti a nun farte capì nulla, nun te ne abbiamo dette tante dietro, abbiamo solo appurato quanto sei stupido. Cocco si stava prendendo spudoratamente gioco di uno dei suoi migliori amici e Adriano fece il finto offeso. I cinque ragazzi continuarono la loro video chiamata tra risate e prese in giro. Fin quando Adriano non salutò i due piccioncini e tornò a casa con un sorriso sul suo volto, felice perché finalmente sua sorella era riuscita a trovare una persona che la meritasse veramente e perché avesse fatto pace con il suo migliore amico.

Spazio autrice

Niccolò alla fine ha deciso di essere sincero al cento per cento con il suo migliore amico e sembra essere tornato tutto come prima.
Finalmente Cocco e James hanno potuto prendere in giro liberamente Cassiolino per la sua ingenuità.

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