42. Devo andare da Federica

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I raggi del sole primaverile oltrepassavano la finestra della camera da letto e svegliarono il moro che dormiva ancora con un grande sorriso stampato sul volto. Il risveglio del ragazzo assomigliava ad un risveglio paradisiaco, il corpo nudo della sua ragazza era attorcigliato dal lenzuolo bianco. La bionda aveva ancora le gote rosse dalla sera precedente e anch'essa aveva stampato sul volto un sorriso; per Niccolò tutto sembrava un sogno era stata una serata magnifica, dato che, proprio come lui desiderava non avevano fatto dello stupido sesso, ma si erano concessi entrambi con amore.

"Amore perché mi stai fissando con un sorriso da ebete sulla faccia?" I pensieri del moro vennero interrotti dalla voce della sua ragazza la quale si era svegliata con due iridi marroni puntate con il suo volto e ciò la fece arrossire di colpo.

"Questo sorriso me lo provochi tu, se non lo sai ti stai dicendo da sola di essere ebete." Le disse facendo il finto offeso, voleva fare il romantico, ma proprio come scrive nelle sue canzoni prima o poi cascava, e cascava nell'ironia. "Comunque ti stavo ammirando e pensavo a quanto fossi bella, non ci credo che tutto questo sia vero."

"Credici Nicco, lo è. Sto così bene con te che non potrei chiedere di meglio." Gli confessò la ragazza.

"Ti amo tanto." Il ti amo di Niccolò era vero, sincero, amava quella ragazza più di quanto amasse se stesso.

"Ti amo tanto anche io, non puoi immaginare nemmeno quanto."

"Mi dimostri ogni giorno il tuo amore per me e il fatto che tu ti sia fidata mi ha fatto capire ancora di più tutto. Sono fortunato ad averti."

"Sono tanto fortunata anche io." I due ragazzi continuarono a coccolarsi fino alla tarda mattinata, quando Niccolò, ricordandosi di dover partire nel pomeriggio, si alzò di scatto dal letto.

"Devo andare da Federica!" Il ragazzo pronunciò quella frase con una totale naturalezza, come se lo stesse dicendo a se stesso, ma lo sguardo crucciato della ragazza lo fece tornare alla realtà ricordandogli di spiegare il motivo del gesto che stava per compiere. "Le devo portare Spugna, non lo posso lasciare da solo a casa per tutti questi mesi!"

"Hai ragione, andiamo!" Esclamò la bionda in preda alla gelosia, quella affermazione fece suscitare in Niccolò una risatina che trattenne dopo aver visto lo sguardo minaccioso della sua ragazza.

Mentre Sara stava per alzarsi si ricordò di essere nuda sotto le coperte, nonostante la sera precedente si fosse mostrata sicura agli occhi del suo ragazzo, stava morendo di vergogna.

"Amore per piacere, potresti uscire?" Chiese con la faccia da bambina.

"Amore non ti vergognare, sei così bella!" A quel complimento la bionda arrossì e abbassò la testa.

"Fammi mettere almeno una tua maglietta, ti prego." Era inondata dall'imbarazzo, lo sguardo del moro bruciava su di lei e non voleva farsi vedere di nuovo così.

"Solo se mi permetti di togliertela per fare la doccia insieme." La ragazza pensò e ripensò a quella proposta, voleva accettare, ma la sua timidezza la frenava.

"Un bagno accetterei volentieri, la doccia no." Fare un bagno col suo ragazzo non era nemmeno nei programmi, ma, nonostante l'immagine dei loro corpi nudi a contatto la faceva arrossire, sentiva che in una vasca piena di sapone si sarebbe sentita meno a disagio. Il moro non se lo fece ripetere due volte, si precipitò in bagno e riempì la vasca d'acqua mescolando dei Sali da bagno che Sara aveva riposto in un cassetto. A volte quando aveva bisogno di rilassarsi andava da Niccolò e si faceva un bagno rilassante. Tutto il contrario di quello nel quale i due innamorati si erano immersi. Ridevano e scherzavano come dei bambini, si schizzavano l'acqua come se fossero in piscina, ma in quel momento tutti i pensieri negativi svanirono lasciando spazio a quello positivi.

"Amore guarda che disastro che abbiamo combinato!" Esclamò Sara quando stava per uscire dalla vasca.

"Non ti preoccupare pulisco tutto in un millisecondo." Così fece. Il ragazzo prese il mocio e raccolse tutta l'acqua con la quale avevano inondato il bagno. Dopo esser riuscito a ripulire, entrambi i ragazzi, si erano vestiti, Niccolò si stava finendo di specchiare e ammirava i succhiotti che la sua ragazza gli aveva lasciato in bella vista sul collo. Neanche lui, però, aveva scherzato. Aveva marcato bene il territorio, anche sei suoi erano in posti meno visibili.

"Dai amore sbrigati che facciamo tardi e io devo tornare a casa! Sennò non posso preparare la valigia e non vengo più con te!" A quelle parole il moro sii staccò dallo specchio e con uno scatto felino arrivò in cucina.

Arrivati davanti casa di Federica, Niccolò stava sudando freddo non perché gli interessasse il parere della bionda, ma perché aveva paura che quest'ultima per vendetta spifferasse tutto ad Adriano, ma per far sì che ciò non avvenisse era meglio che i due facessero riguardo alla faccenda Adriano. Niccolò suonò e la bionda aprì dopo nemmeno pochi secondi, la faccia di Sara era a dir poco sconvolta.

Spazio autrice

Secondo voi perché Sara è rimasta sconvolta alla vista di Federica?

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