7. Scatoletta quadrata bianca

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"Allora tu la chiami la mattina e le dici che vi incontrerete nel pomeriggio perché ti manca e desideri vederla, dato che da quanto so non la vedi da qualche giorno per colpa del suo lavoro. Il vostro appuntamento sarà a casa tua dato che non puoi andarla prendere perché la tua macchina sta in riparazione. Io arriverò poco prima dell'appuntamento e per un purissimo caso lascerò la porta della casa aperta. Ovviamente, se conosco i mei polli, lei non suonerà al campanello, ma entrerà direttamente. Noi non staremo in salottino, altrimenti ci vedrebbe immediatamente e la suspence del momento non ci sarebbe, staremo in camera tua" Alla pronuncia di quelle parole Cocco e Gianmarchino si scambiarono uno sguardo che teneva celate delle parole come Anvedi questa come se ne approfitta "e no ragazzi non ci sta un cazzo da ridere e non c'è nessun motivo per fare quelle facce sorprese perché deve sembrare tutto reale. Noi donne fiutiamo se c'è puzza di marcio." Li fulminai e proseguii il mio discorso "Dato che siamo amici da una vita tu starai disteso nel letto a petto nudo, sotto le coperte e io in quel momento, sempre per puro caso, starò seduta, di fronte a te, sulle mie ginocchia con addosso una tua maglietta, preferibilmente bianca e lunga. Lei ci coglierà di soppiatto mentre ridiamo e scherziamo e se va come previsto lei ti guarderà sconcertata e andrà via. Tu dopo pochi minuti ti alzerai e la rincorrerai, sempre con tanto finto interesse, ma comunque vi lascerete." Finii la mia illustrazione e Niccolò mi batté le mani.

"Anvedi la pischella che piani diabolici che crea. Ce sto!" E mi allunga la mano come per sigillare il nostro patto.

"Sà ma ti queste cose le pensi di notte? Sai ho immaginato in quel momento la scena e ho pensato che se al posto di Niccolò ci fosse Gabriele di certo lo farei fuori in un attimo. Sei proprio un genio." Mi elogiò Priscilla. La ringraziai e continuammo a parlare del resto. Ovviamente si aggiunse nuovamente a noi Adriano e stemmo in sala a giocare a tutti i giochi possibili e immaginabili fino alle 11. Dopodiché salutai tutti e mi andai a preparare per andare al ristorante.

Dopo aver risistemato tutti gli addobbi tornai a casa insieme ad Adriano. Non mangiai molto, ero veramente agitata. Desideravo spiccare a questa festa, nonostante non sia mai stata una persona desiderosa di apparire, anzi mi è sempre piaciuto stare in disparte, ma stasera desideravo essere al top.

Le ore passarono in fretta e la parrucchiera arrivò verso le 14. Desideravo avere un'acconciatura molto semplice: capelli sciolti sul lato sinistro e una treccia sul lato destro. Non portando abitudinariamente i capelli legati non volevo azzardare con un'acconciatura raccolta, ma allo stesso tempo volevo che ci fosse qualcosa di particolare, allora dopo aver considerato insieme alla parrucchiera differenti opzioni scegliemmo proprio questa. La ragazza con molta accuratezza gestiva i miei capelli e rimasi veramente soddisfatta del suo lavoro. La ringraziai e dopo pochi minuti mi raggiunse anche la mia truccatrice. Il trucco doveva essere semplice e naturale, solo con un piccolo particolare: avrei indossato una tinta labbra dello stesso colore delle decorazioni, ovvero prugna tendente al bordeaux. La truccatrice dopo aver applicato un leggero strato di fondotinta diede luce alle mie guance fissando dell'illuminante, sui miei occhi, invece, si era dilettata ad applicare un ombretto color carne che faceva risaltare il colore verde dei miei occhi e senza applicare l'eyeliner allungò le mie ciglia con un po' di mascara. Terminato il trucco si erano fatte le 18:00 mancava solo un'ora alla partenza per raggiungere la sala del ricevimento e fortunatamente dovevo solo indossare il mio abito.

Nonostante fosse ottobre optai per un vestito senza maniche, nero e a due pezzi, veramente particolare. Il corpetto presentava, delle trasparenze oscurate nella parte del seno da una fascia di seta nera e tempestata di brillantini che sembravano diamanti, la parte di sotto era una semplice gonna in raso, dello stesso colore del corpetto che non delineava le mie forme, ma scendeva morbido. 

Indossare il vestito è stata una vera e propria impresa, avevo paura di rovinare la mia acconciatura, infatti, ad aiutarmi c'erano ben tre persone. Fu molto più semplice indossare le scarpe, avevo deciso di indossare, per la prima volta ad una festa, i tacchi. Erano neri e sembrava riprendessero i diamanti del pezzo di sopra del vestito. Avevano un tacco sottile e si allacciavano alla schiava. Vi stareste chiedendo il motivo per il quale non ho mai usato i tacchi ad una festa, semplice: desideravo avere, alla mia festa, un qualcosa di più, un qualcosa che non avevo mai avuto e, nonostante sembri banale a me andava bene così. Decisi, prima di andare via di postare la foto del vestito, mi piaceva particolarmente, era stato un colpo di fulmine.

 Decisi, prima di andare via di postare la foto del vestito, mi piaceva particolarmente, era stato un colpo di fulmine

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sara.cassio My eighteenth 🔞❤
adriano__cassio Sorellina ❤
nassireal Anche la piccolina dei miserabili ha raggiunto la maggiore età❤

Era arrivato il momento tanto atteso dovevamo partire per raggiungere la sala ricevimenti. Con me sarebbe venuto Adriano, insieme a mia madre e mio padre, che ci avrebbe scortato fino al ristorante. Ero veramente felice. Nonostante non avessi voluto una festa grande, poiché mi bastava stare con i miei amici di sempre, alcuni vecchi compagni di scuola e i parenti che in questi anni avevano dato un tocco diverso alle mie giornate, ero emozionata. C'erano particolari importanti che mi facevano pensare e scendere qualche lacrima. Entrammo nel locale, fortunatamente arrivammo per primi. Mancavano pochi minuti all'inizio della festa e controllavo se tutto fosse perfetto. Dopo pochi minuti sentii delle mani che si stavano posando sui miei occhi, ma nemmeno il tempo di riuscire a capire chi fosse che quel gelosone di mio fratello ammonì la persona che mi stava facendo quello scherzo.

"Moriconi leva le mani da mia sorella che altrimenti prima di stasera te le taglio e non solo quelle." Con uno sguardo minaccioso guardò il diretto interessato che mimò un "Uh che paura" che sapeva tanto di presa per il culo. Io e Niccolò avevamo un rapporto speciale ed Adri non era mai stato così geloso, forse desiderava fargliela pagare dopo lo scherzo di cattivo gusto che gli avevamo riservato. Appena se ne andò abbracciai Niccolò e quest'ultimo mi porse una scatoletta quadrata bianca. Non sapevo se aspettarmi una collana o un bracciale e, dettata dalla curiosità, la aprii.

Angolo autrice

Ragazzi vi stanno piacendo i capitoli? Se sì lasciate una stellina o un commento, grazie.

Ciò che mi interessa di più sapere è se avete ascoltato già il nuovo singolo di Niccolò, vi è piaciuto?

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