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31. Sorriso da ebete

"Ale nun te dispiacè, ma col tempo te lo dirò, te dico che è una cosa seria e che la ragazza la conosci pure, ma non te posso di chi è perché per ora abbiamo deciso di tenercelo per noi." Dissi con la più sincera verità al mio autista sapevo che di lui mi potessi fidare, ma in quel momento non potevo svelargli tutto.

"Non mi dispiaccio, tanto so che me lo dirai, ma se ve lo volete tenere per voi, la prossima volta risparmiatevi questi segni violacei sul collo." Mi tirò una pacca sulla spalla e, dopo averlo ringraziato per tutto, entrai nell'Honiro; salutai Jacopo e Adriano e iniziammo a lavorare. Stemmo ore e ore in studio riuscendo a definire molte cose per il tour che sarebbe partito tra poco più di un mese. Si era fatta ora di pranzo e decidemmo di fare una pausa nella quale approfittai per scrivere a Sara.

Campanellino💫

Hei... Saresti così gentile da presentarmi quella tua amica?
Quella romana che stasera ci vuole fare la carbonara?!

Amore quanto sei scemo!
Comunque ta presento subito
Dimme 'm po' che stai a fa de tanto impegnativo?!

No Sara ti prego ritorna in te
Sto ridendo troppo immaginandoti parlare romano
E non voglio destare sospetti

Va bene torno in me.
Hai mangiato qualcosa o stai solo a pensare al tour?!

Mamma tranquilla ho mangiato!
Anzi sto mangiando che dopo devo tornare a lavoro
che stasera sono a cena da una ragazza e dai suoi amici

Ah sì e chi sarebbe questa povera ragazza
che ha preso questa croce di ragazzo?!

La MIA ragazza, poi ne riparliamo meglio stasera,
facciamo un po' lezione di pronomi, ti va?

Non sarei ben disposta a prendere insegnamenti
da lei Moriconi, non ce la vedo da insegnante, ma
farò uno sforzo.

Ti stupirò cara, vorrai sempre lezioni dal
prof Moriconi, d'oggi in poi.
Ora ti devo lasciare che devo finire alcuni piani per il tour,
ci vediamo dopo. Credo di venire con Adriano.

Va bene amore, a dopo.
Io ora vado a fare la spesa per stasera.

Nun te vestì con poca roba che poi te guardano eh

Che sei geloso Moriconi?

Nah Cassio, difendo ciò che è mio
l'artri nun te ponno né guardà e né tocca.
A Dopo✔️✔️

"Togliti quel sorriso da ebete che hai in faccia e torna a lavoro!" Mi urlò Cassio, era già passata un'ora dalla pausa pranzo, ma mancava poco per finire di organizzare. L'organizzazione sarebbe stata semplice, l'applicazione un po' meno ed era proprio questo il motivo per il quale avevamo deciso di avviarci così presto. Avremmo dovuto provare tutto il concerto per più di una volta per far sì che non ci fossero errori. L'unico errore di cui avrei dovuto preoccuparmi era quello di sbagliare i testi, ma ormai era all'ordine del giorno. Nonostante in un'intervista fossi convinto che, dato che avessi scritto io le canzoni, non avrei mai potuto sbagliare, mi sono accorto di quante gaffe ho fatto durante i miei concerti. Questo però rendeva tutto più vero e divertente. Faceva capire a coloro che mi stimano quanto si è umani, nonostante tutti i fan mi adorino e, adorino tutti i loro idoli.

"Non ho un sorriso da ebete Adrià." Il mio migliore amico mi conosceva benissimo, tanto da sapere tutte le mie espressioni e in quel momento ero certo di avere un sorriso da ebete dato che avevo appena finito di parlare con Sara, ma dovevo far finta di nulla e dovevo negare tutto.

"Dalla pausa pranzo hai gli occhi attaccati sul telefono e ogni volta che vibra sorridi come un coglione, in più se non te ne sei accorto hai una macchia viola sul collo e di certo non puoi dire che non è un succhiotto." Era anche un osservatore acuto, non gli si poteva nascondere niente, o quasi.

"Adrià e pure se fosse che mi sto innamorando che problema ci sarebbe?!" Sbottai, mi stava prendendo in giro e in questo momento non c'era nulla di divertente. Non potevo farmi scappare nulla di sbagliato e fortunatamente così non fu. 

Continuammo a lavorare fino a quando tutto era stato pianificato alla perfezione. Saremmo dovuti stare a casa di Adri massimo alle 8 ed erano le sette. Il tempo era trascorso senza che nessuno se ne accorgesse. Mi misi in macchina con Adriano e partimmo prima verso casa mia, per prendere la mia macchina, altrimenti non sarei potuto tornare a casa e, poi ci avviammo verso casa di Adri e Sara. Speravo di riuscire a trovare un modo per dormire con Sara, di certo non sarei potuto rimanere a casa loro, dato che c'era Adriano. 

Arrivammo a casa dopo tre quarti d'ora. Nel tragitto fino a casa mia avevamo parlato come ai vecchi tempi, io gli avevo confidato qualcosa, ma non del tutto e soprattutto non avevo mai pronunciato il suo nome dicendo al mio migliore amico di non farlo "per scaramanzia". Nel tragitto da casa mia a casa loro, invece, avevo provato ad escogitare un piano per far uscire Sara da casa sua senza che Adriano sospettasse qualcosa.

Entrammo in casa e dopo che Adriano salutò Sara e andò in camera sua a cambiarsi le andai vicino e la salutai con un fugace bacio a stampo che nessuno dei due approfondì per paura di essere scoperti.

"Ci salutiamo bene dopo, mi raccomando. Conto su di te." Le sussurrai all'orecchio e lei rabbrividì arrossendo completamente, ma nel mentre annuì per farmi capire che anche lei desiderava sentire le sue labbra unite alle mie.

Pochi minuti dopo ci raggiunsero tutti i miserabili e Sara aveva tutto pronto già da pochi minuti prima. La aiutammo ad impiattare e dopo esserci seduti a terra, attorno al tavolino del salottino iniziammo a parlare di tutto quello che avevamo fatto in questi mesi che ci eravamo visti poco e niente, fino a quando Sara fece un gesto che scatenò l'ira del fratello: spostò la ciocca dei suoi capelli dietro l'orecchio, lasciando in bella vista il succhiotto che le avevo fatto. In quel momento sbiancai e spalancai gli occhi, nel mentre Sara incrociò il mio sguardo e capì di aver fatto una cazzata.

"Cosa hai su quel collo! Soprattutto chi te lo ha fatto!" Iniziò Adriano ad inveire contro la sorella. Deglutii pesantemente, avevo paura non riuscisse a mentirgli guardandolo negli occhi.

Spazio autrice

Sara sarà in grado di dire una bugia ad Adriano? Userà la scusa della piastra come gli aveva consigliato Niccolò o ne troverà un altra dicendo una semi verità?

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