70. Bambini innocenti

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"Sara non c'era bisogno di trattarlo così, so che ci stai male, ma come te ci sta male anche lui e poi è il mio migliore amico, ora che avete litigato io non so più come fare, dovrò sempre stare attento a non farvi incontrare e io non so se ne sono in grado, tu poi sei mia sorella e non ti abbandonerei mai, ma io a..." Il monologo di Adriano fu interrotto dal campanello. Sara ringraziò mentalmente Niccolò per quel gesto dato che di lì a poco sarebbe scoppiata a ridere in faccia a suo fratello. La bionda scattò dalla sedia e andò ad aprire sapendo che ci fosse Niccolò, appena i due si guardarono in faccia scoppiarono a ridere e si diedero un cinque che rimbombò per tutto l'appartamento.

"V-voi, voi siete due infami..." Adriano finalmente aveva capito che il loro era uno scherzo. "Non potevate farmi scherzo peggiore, me la pagherete cara."

"Ah sì e come?!" Chiese beffarda Sara.

"Te iniziati a ridimensionà che sei mia sorella minore, puoi parlare così solo con le ex del tuo ragazzo. Gli artigli prima di sei mesi fa, circa, non li avevi cacciati."

"Oh che paura fratellino." Disse Sara con voce da bambina tanto da far ridere Niccolò.

"Moricò e te te fai il tour da solo se continui così."

"No no, grazie. Ho bisogno del mio personal manager"

"Che hai imparato l'inglese?!" Chiese Sara soffocata dalle risate.

"Yes, se vuoi acquistare il mio disco fai SWIP up" (Leggetelo come si scrive, non so se vi ricordate quando Niccolò stava promuovendo uno dei suoi dischi e utilizzò una pronuncia abbastanza pessima.)

"Niccolò si dice swipe up, no swip up." Adriano e Sara non riuscivano a trattenersi più dalle risate, il moro era buffo quando parlava in inglese o addirittura quando suonava e cercava di imitare James Blunt.

"Me state a pija pe culo eh, ma voi scrivete na canzone in quindici minuti e poi ne riparliamo."

"Ah guarda ora sulle tue canzoni avrei tanto da ridire, ma facciamo finta di niente." Sara si stava riferendo alla musa ispiratrice, oramai il rapporto tra le due si era proprio rotto, se prima si salutassero, riuscendo ad avere anche una conversazione pacifica, ora si prenderebbero solo a capelli. Si sa le ex sono sempre nemiche.

"Fammi sentire un po' cosa avresti da ridire?!"

"Il testo è bellissimo come la musica, ma la musa ispiratrice giusto un po' meno."

"Adrià guardala è diventata gelosa tutta di botta la ragazza."

"Sono semplicemente la ragazza?! Non dovevi insegnarmi ad usare i pronomi?!" Chiese Sara ricordandosi una delle prime conversazioni.

"E no ragazzi le smancerie scambiatevele in un luogo un po' più appartato." Esclamò Adriano felice di aver visto ricongiunti i due piccioncini, ma schifato dall'idea di vedere sua sorella baciarsi il suo migliore amico.

"Va bene allora ci vediamo più tardi, ciao ciao!" Esclamò Niccolò divertito prendendo Sara per mano e portandola fuori dall'appartamento. Adriano si maledisse mentalmente per aver espresso quel pensiero ad alta voce e cercava di non pensare a ciò che sua sorella e il suo migliore amico potessero fare.

Sara e Niccolò erano saliti nella macchina di quest'ultimo e sfrecciavano nelle strade di Roma accompagnati dalla musica del Blasco.

"Nicco dove mi stai portando?" Sara era curiosa di sapere il luogo nel quale il suo ragazzo l'avrebbe portata, ma sapeva che, qualsiasi parola pronunciasse, era una parola al vento, dato che il moro non le avrebbe dato una spiegazione, voleva sempre sorprenderla.

"Sarà una sorpresa, ma non è nulla di speciale, non ho avuto tempo di preparare nulla di bello." Confessò Niccolò che aveva paura di deludere le aspettative della sua ragazza, non sapeva che alla bionda andasse bene tutto, pur di stare con lui, le era mancato tanto e non se lo sarebbe di certo lasciato scappare di nuovo.

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