41. Inferno

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"Fate silenzio e entrate che se Adriano ci scopre mi ammazza." Parlò Niccolò dopo essersi ripreso dall'imbarazzo del momento. "Sedetevi a cerchio sul letto e ne parliamo." Continuò, parlando a bassa voce per non far svegliare Adriano.

"No no no, io su questo letto non mi ci siedo, non voglio sapere cosa ci avete fatto." Esclamò Gianmarchino con il suo solito sarcasmo.

"Non cagare fuori dal vaso Gianmà e siediti su 'sto benedetto letto." Esclamò Sara ancora in visibile imbarazzo.

"Se voi due non la volete sentire la storia andate a controllare se Adriano si sveglia che sennò sì che siamo nei guai." Disse Niccolò guardando Gabriele e Priscilla.

"Veramente io ho un'idea migliore. Se mi dai le chiavi di casa tua" Disse Gabriele indicando Sara "Lo porto direttamente a casa così che tu e Niccolò dormiate qui senza di lui che ti faccia il terzo grado." Secondo Niccolò e Sara, Cocco, aveva avuto un'idea meravigliosa, tanto che fu approvata immediatamente. Liberarsi della costante paura che Adriano potesse sentire la conversazione era una delle cose migliori da fare.

"Brutto pezzo di merda! Gabriele sapeva tutto e a me non hai detto nulla... mi hai deluso!" esclamò con fare teatrale Gianmarchino.

"Gianmarchì e calmate! Gabriele mi aveva sgamato ancor prima di fidanzarmi con lei e ho preferito non mentirgli dato che lo avrei dovuto fare anche con Adriano e poi ve l'avremmo detto domani mattina, prima di partire, vero amò?" Niccolò aveva deciso proprio così con la sua fidanzata, ma il tempismo dei Miserabili li aveva anticipati.

"Si Gianmà, vi volevamo dire tutto prima di partire, ma una cosa importante, non una parola con Adriano non lo deve sapere prima della cena con i parenti. Delle nostre famiglie lo sa solo Anna che ci ha scoperto l'altro giorno e nessun'altro lo deve sapere fino al 5 luglio." Sara era stata categorica, non lo aveva detto con la sua solita dolcezza.

"Sarè stai un po' calma, non diremo nulla ad Adri, vero ragà?!" Un sonoro coro affermativo si alzò dopo la domanda di Gianmarchino il quale, dopo aver avuto quell'approvazione si alzò, seguito dagli altri, e lasciò i due piccioncini da soli.

"Oh finalmente sono andati via, volevo stare un po' da sola con te prima dell'inizio dell'inferno." Per Sara la voglia di sentirsi tutt'uno con Niccolò cresceva sempre di più e sapeva benissimo che, per quanto la rispettasse, se lei non avesse fatto un passo in avanti lui non si sarebbe mai permesso di agire, infatti fino a quel momento si erano sempre limitati a baci e coccole. Sara quella sera si sentiva pronta e non desiderava altro. Avrebbe voluto farglielo capire in tutti i modi e il modo più semplice era quello di usare la sua sensualità. Non aspettò nemmeno la risposta di Niccolò che lo richiamò vicino a sé, lo prese dal colletto della camicia e iniziò a baciarlo con foga. Niccolò era sorpreso da ciò che stava accadendo. Lui la desiderava come non mai e non immaginava che in quel momento lei lo desiderasse ancora di più. Con fare teatrale lo buttò sul letto e lui senza pensarci due volte la tirò con sé. Si ritrovarono l'uno sopra l'altro e Niccolò non vedeva l'ora di togliersi quella benedetta cinta con annessi pantaloni. Nonostante fosse la prima volta per Sara sembrava fosse abbastanza cosciente di ciò che stava facendo. Prese i bottoni della camicia di Niccolò e iniziò a sbottonarglieli uno ad uno e ad ogni bottone che sbottonava la voglia di aversi cresceva sempre di più. Il ragazzo sapeva che se le avesse slacciato la zip sarebbe rimasta in intimo, ma nonostante gli piacesse che a comandare fosse la sua donna non voleva stare con le mani in mano. Iniziò a vagare con le mani dietro la schiena della sua ragazza e appena trovò il tiretto della zip sfilò la cerniera con maestria, come se facesse solo questo nella vita, nel mentre lei aveva slacciato la cinta ed il bottone del pantalone. Nonostante erano desiderosi di andare oltre, erano anche desiderosi di far unire le loro labbra. Durante il lunghissimo bacio le mani di Niccolò vagavano alla ricerca delle spalline del vestito che tanto desiderava far cadere, dopo pochi secondi ci riuscì e trovando una via libera verso il collo e il petto della sua ragazza scese sempre più in basso lasciandole degli umidi baci sul collo e piccoli succhiotti in prossimità dei suoi seni. Con questo gesto Sara era quasi arrivata all'apice del piacere, non riusciva più a resistere tanto da sussurrare, tra gli ansimi, all'orecchio del suo ragazzo un Niccolò ti prego. Il moro ribaltò la situazione e si tolse i pantaloni, facilitando alla ragazza un duro lavoro. Erano rimasti entrambi in intimo, per equità il ragazzo denudò del reggiseno la sua amata. Niccolò stava facendo tutto con la maggiore calma del mondo perché non voleva fosse solo dello stupido sesso, voleva fare l'amore con Sara. Fare l'amore non significava semplicemente soddisfare i propri bisogni sessuali, fare l'amore significava amarsi nel profondo, senza alcun filtro ed era quello che i due ragazzi stavano facendo. Ansimi riempivano quella stanza nella quale c'erano solo loro e nonostante l'uno era più desideroso dell'altro si stavano godendo quel momento che entrambi reputavano prezioso. Nonostante desiderasse che ciò accadesse più di qualsiasi cosa, il moro, si bloccò perché, nonostante questo bel gioco lo aveva iniziato la bionda, voleva essere sicuro che quest'ultima fosse consapevole al cento per cento di ciò che stava facendo, tanto da chiederle "Amore sei sicura di ciò che stai facendo?" Sara era più sicura che mai, voleva Niccolò più di qualsiasi altra cosa. "Sì Niccolò, io ti voglio." A quelle parole il moro non se lo fece ripetere due volte che con i denti la denudò completamente, eliminando dal suo corpo l'ultimo pezzo di stoffa che la ragazza indossava. Si chiese se il suo completino intimo fosse messo proprio per un'occasione del genere, ma non ci fece caso più di tanto, non sapendo che Sara alla fin fine aveva sperato che si avverasse ciò che stava accadendo.

Sara era a dir poco imbarazzata, ma non lo dava per niente a vedere, aveva paura di sbagliare qualcosa essendo la sua prima volta, ma Niccolò di certo non glielo avrebbe fatto pesare, per lui in quel momento era tutto perfetto.

Niccolò stava per entrare in lei quando la ragazza lo fermò.

"Amore non per rovinare questo momento, ma che vogliamo dire ad Adriano che diventerà zio prima di dirgli che stiamo insieme?!" A quelle parole il moro capì di dover prendere un preservativo. Aprì velocemente il secondo cassetto e ne sfilò uno non prima di aver lasciato un bacio alla sua amata. Lo indossò e con tutta la calma del mondo entrò il lei. Il suo movimento era delicato, aveva paura che la ragazza potesse sentire male, ma dopo pochi minuti aumentò la velocità provocando un forte piacere alla bionda che gemette. Continuarono così per molto tempo e distrutti, dopo esser venuti insieme, si accasciarono nel letto e si addormentarono felici.

Spazio autrice

Niccolò e Sara hanno raccontato ai miserabili della loro storia con la speranza che riescano a mantenere il segreto. Per loro ogni giorno è sempre più dura riuscire a nascondere il loro amore, ma non riescono a trovare altra via d'uscita.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se sì lasciate una stellina o un commento.

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