47. Scoperti

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Se le date a Roma per Niccolò fossero motivo di preoccupazione, quella di Milano lo era altrettanto. Il Forum di Assago era uno dei palazzetti più ambiti e il ragazzo lo aveva raggiunto in meno di due anni di carriera, nonostante la sua gavetta fosse iniziata molto prima. Bramava quel palazzetto e nel giorno in cui lo aveva raggiunto aveva paura di fallire. Gli ultimi, insieme ai suoi grandi amici e alla sua ragazza, gli davano la giusta carica per affrontare questa nuova data.

Appena i ragazzi arrivarono a Milano decisero di andare a riposare, dato che il viaggio era stato veramente stancante. Sara aveva dormito per tutto il tempo, invece, i ragazzi ne avevano approfittato per parlare, dato che era da un po' di tempo che non potevano stare tutti insieme. Avevano fatto una videochiamata con i miserabili che, come di consueto, erano al parcheggio e si erano rallegrati la giornata. Erano riusciti anche a far dimenticare a Niccolò del concerto della sera stessa, anche se inevitabilmente, a fine chiamata, la sua mente era tornata su quell'argomento.

Sara e Niccolò in viaggio si mettevano sempre distanti, perché erano consapevoli del fatto che la voglia di baciarsi fosse tanta, infatti, se uno dei due si fosse addormentato, il compito di svegliarli sarebbe spettato ad Adriano. Non volevano che, ancora storditi, si scambiassero effusioni mandando a monte il piano.

Arrivati in hotel ognuno prese la chiave della propria camera e andarono a posare le valigie, il moro non perse tempo e mandò un messaggio alla sua ragazza.

Campanellino💫

Amore quando vuoi vieni da me, mi manchi.
Eri bellissima mentre dormivi <3

Ooh amore, arrivo subito,
il tempo di fare una doccia

La fai qui, anzi la facciamo qui.

Moriconi calma gli ormoni!

Cosa ho detto di male?!

Niente è che sei il solito pervertito,
comunque sto arrivando

Quindi è un sì?!

Potrebbe essere...

La bionda lasciò sulle spine il moro per ben cinque minuti, Niccolò non desiderava altro che poter aver un po' di intimità con la sua ragazza, gli mancava da morire la quotidianità. Gli mancava svegliarsi con Sara tra le sue braccia, dato che la ragazza preferiva sempre tornare in camera sua per paura che suo fratello la cercasse durante la notte. Al moro mancava la colazione preparata insieme divertendosi e sporcandosi sempre, gli mancava la colazione a letto con quei pancakes con nutella e fragole rigorosamente preparati dalla sua ragazza e gli mancava il suo profumo sulle lenzuola del suo letto. Nonostante ciò Niccolò era felice perché stava vivendo il suo sogno e lo stava facendo con le persone che amava. Aveva pensato di ufficializzare la reazione con Sara allo Stadio Olimpico, ma preferiva non fare queste azioni plateali e poi avrebbe desiderato prima dirlo al suo migliore amico e in seguito ufficializzarlo. 

Perso nei suoi pensieri Niccolò non si era nemmeno accorto che la sua ragazza avesse fatto ingresso nella stanza. Era sdraiato sul letto con il volto girato verso la finestra, e un sorriso che non lasciava fraintendimenti riguardo le sue emozioni.

Il moro sentì il materasso abbassarsi e si girò trovandosi a pochi centimetri di distanza dal viso della sua fidanzata, centimetri che annullò pochi secondi dopo. Era felice e voleva comunicarglielo con questo bacio.

"A cosa stavi pensando tanto da non sentirmi nemmeno entrare?"

"Pensavo a quanto fosse bello svegliarmi con te al mio fianco." La ragazza arrossì a quella confessione. "Che fai ti imbarazzi?!" Aggiunse poi il moro alla vista delle gote rosse della sua ragazza.

"No pensavo solo che a volte riuscivi ad essere dolce anche tu." Dopo aver detto questa frase Sara lasciò un bacio al moro che subito approfondì.

"Volevo chiamare mamma, non la sento da troppo tempo. Rimani a farmi compagnia?!"

"Certo che sì! Voglio salutare Anna." Niccolò fece partire la video chiamata e appena Anna vide i due ragazzi insieme era veramente felice. A dirla tutta alla mamma di Niccolò, Federica non le era mai tanto andata a genio, in tre anni di relazione non era riuscita ad instaurare un rapporto con lei, tanto da credere che il sentimento verso suo figlio non fosse così forte e ne ebbe la conferma quando il moro tornò a casa in lacrime comunicando a sua madre che avevano rotto perché lei non riusciva a sopportare la distanza, ma si sa l'amore, se è vero, vince su tutto.

"Ciao mà!" Esclamò Niccolò felice di vedere sua madre.

"Ciao Nicco! Ciao Sara!" Ad Anna mancava molto vivere la quotidianità con suo figlio, nonostante Niccolò fosse andato a vivere da solo da molto tempo Anna sapeva che, se avesse avuto bisogno, anche di un suo abbraccio, si sarebbero potuti vedere, la fama, invece, lo portava sempre lontano dalla sua città.

"Ciao Anna! Come stai?" Sara l'aveva sempre vista come una seconda mamma, c'era sempre stata per lei, sin da quando era bambina. Quando aveva paura di sua madre, Sara chiedeva aiuto sempre ad Anna che la difendeva sempre, anche quando compiva atti sbagliati.

"Io sto bene, voi come state?" Sentirli felice per la donna era la cosa più bella che ci potesse essere. Suo figlio era raggiante, brillava di luce propria e Sara si vedeva che era innamorata di Niccolò.

"Bene, un po' stressato ma bene." Lo stress di Niccolò era dovuto all'imminente data di Milano, niente e nessuno sarebbe riuscito a distogliere i suoi pensieri da quel pallino che era ormai fisso nella sua mente.

"Com'è Nicco, non hai paura dello stress?!" Chiese Anna ironica a suo figlio. Conosceva bene la sua ipocondria e anche un respiro fuori posto lo faceva andare in tilt.

"No Anna ti prego non insinuare in lui false malattie, che ogni giorno se ne inventa una diversa." Sara sentiva inventare dal dottor Moriconi malattie che non esistevano, un piccolo starnuto si trasformava in starnutite acuta, un colpo di tosse in tossite irreversibile.

"Mà c'è Sara che non mi fa pensare a cose brutte, stai tranquilla. Cura questa bastarda ipocondria." La video chiamata con Anna si protrasse a lungo, parlarono di tutto, ridevano e scherzavano e la donna era veramente felice, felice perché non vedeva così suo figlio da molto, troppo tempo. Salutarono Anna con molto affetto e tornarono a sdraiarsi sul letto.

"Amore mio mamma che brutto che è stato questo viaggio, una tortura. Non abbiamo fatto nemmeno una sosta all'autogrill per darci un bacio." Sara aveva dormito per quasi tutto il viaggio, proprio per riuscire a stare lontana dal suo fidanzato.

"Eh sì, ma tu dormivi beata e io non volevo svegliarti. Vederti dormire è veramente bellissimo." Niccolò con Sara si era sciolto molto, non era più distaccato, non aveva paura di esprimere i propri sentimenti.

"Vedessi com'è bello vedere dormire te." Ammise la bionda al suo fidanzato che non perse tempo e la baciò. Niccolò voleva sentirla ancora più vicina e riacquistare quell'intimità che era diminuita data l'impossibilità di rimanere soli per più di quattro ore. Mise la sua mano sotto la maglia di Sara e lei glielo permise, anche lei sentiva il bisogno di passare il suo tempo con Niccolò. Lo tirò per il colletto della camicia e lo fece alzare per farlo spostare in bagno. Era la prima volta che facevano la doccia insieme, lei si era sempre vergognata leggermente, ma questa volta sentiva proprio il bisogno di compiere questo passo. Si privarono dei vestiti, rimanendo in intimo e Niccolò spinse delicatamente la sua ragazza in doccia facendo aderire la sua schiena alla parete di marmo. Aveva deciso di lasciare ancora l'intimo per far durare tutto un po' di più con la speranza che nessuno li interrompesse. Sapeva che stava rischiando molto, ma in questo momento la passione che ardeva tra i due era più forte della paura di essere scoperti.

Spazio autrice

Sara e Niccolò sono sempre più uniti, si amano alla follia e vogliono passare sempre più tempo l'uno con l'altra.

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⚠ C'è un'iniziativa portata avanti per sostenere l'UNICEF se vi va di leggere di cosa si tratta andate sulle pagine Instagram ipocondria.ultimo o flywithmeultimo, sarebbe bello dare tutti un contributo per riuscire a dare una vita sera a dei bambini che delle volte non possono nemmeno giocare. ⚠ 



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