55. Quanto valgo per te, meno de Federica?!

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Il giorno tanto atteso era arrivato, nonostante tutto il tour i ragazzi avevano rischiato di farsi scoprire poche volte, ma grazie a James e Cocco tutto era filato liscio.

Avevano prenotato in un ristorante rustico appartato, lontano da occhi indiscreti. Il proprietario era un amico di Niccolò e gli aveva riservato un posto nel quale nessuno le avrebbe disturbati. Il ragazzo era veramente in ansia, non perché avesse paura di non piacere, ma perché non sapeva nemmeno come iniziare il discorso. Ovviamente colui che lo preoccupava di più era Adriano, ma dirlo al padre della ragazza non sarebbe stato poi così tanto facile. La sera precedente Niccolò non aveva chiuso occhio, Sara, invece, aveva dormito beatamente e il suo fidanzato l'aveva ammirata in silenzio. I due avevano iniziato a prepararsi e Niccolò faceva tutto con molta calma, come se facendo così tutto potesse cambiare e il momento della verità potesse non arrivare.

"Amore dai sbrigati, altrimenti facciamo tardi!" Lo esortò Sara al di là del bagno. Il ragazzo si stava guardando allo specchio da ben dieci minuti per farsi forza e coraggio, ma non rispose alla sua ragazza perché perso tra i suoi pensieri, voleva fare un discorso generale e riuscire a non impappinarsi, ma nonostante sapesse che ciò non fosse possibile ci provò lo stesso. La ragazza non ricevendo risposta varcò preoccupata la porta del bagno e appena vide il suo ragazzo nel panico totale, davanti lo specchio, decise di fare la cosa che gli veniva meglio, baciarlo. Quel bacio risvegliò il ragazzo dai suoi pensieri e gli diede un minimo della forza per presentarsi a quell'appuntamento.

"Andiamo dai." Disse con un filo di voce il moro che con coraggio prese le chiavi della macchina e dopo aver chiuso il portone la aprì per far entrare la sua ragazza che era qualche passo avanti a lui.

Sara si fece portare sotto casa sua, sarebbe andata con Adriano, dato che lui gli aveva chiesto il piacere di accompagnarla. Prima di scendere dalla macchina la bionda lasciò un bacio a stampo al suo ragazzo e si diresse a casa sua. Il moro decise di fare prima un giro in macchina e poi dirigersi al ristorante. Arrivò molto in anticipo e si ritrovò davanti solo Sara e suo fratello. 

"Fratè menomale ce sei pure te! Oggi scopriremo chi è colui al quale dovremo spaccare la faccia quando mia sorella verserà una sola lacrima." Adriano pronunciò quelle parole cingendo le spalle al suo amico e dandogli delle pacche di intesa. Niccolò era veramente in difficoltà, a volte si sentiva un infame, come se stesse tradendo la fiducia del suo migliore amico, ma ogni volta si ripeteva che fosse meglio così. Erano solo loro tre e stavano aspettando le loro famiglie. Sara sentiva che quello era il momento giusto, doveva dirglielo senza nessun parente in mezzo, altrimenti sarebbe stato peggio.

"Adri quella persona ce l'hai al tuo fianco." A quelle parole Niccolò sbiancò e Adriano si guardò alla sua destra non notando nessuno, con uno sguardo interrogativo guardò Niccolò e lì ebbe il colpo di genio. Fortunatamente i tre erano fuori dal locale e non avrebbero dato spettacolo, ecco il motivo per il quale la ragazza aveva pensato fosse il momento giusto.

"Niccolò dimme che nun è vero. Dimme che nun m'hai mentito pe tutto sto tempo. Nun me di che la ragazza che t'ha fatto perde a testa è mi sorella, perché sennò stasera a perdi nel vero senso da parola." Adriano era furioso, non sapeva bene se fosse arrabbiato perché il suo migliore amico stesse con sua sorella o perché i due non glielo avessero confessato subito inventando bugie su bugie. Il silenzio era diventato padrone di quella scena, Niccolò non sapeva che dire, si sentiva sempre peggio e Sara aveva paura della reazione di suo fratello.

"Adriano innanzitutto calmati." Gli rispose Niccolò "In secondo luogo sì io mi sono innamorato di tua sorella, cosa posso farci?" Il moro aveva paura della reazione del suo migliore amico, non sapendo che Adriano fosse solo deluso che i due non gli avessero detto nulla.

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