"Conosci Franc Provost?!" E ora chi è sto Franc come si chiama lui, non può dire di stare con uno solo per proteggere me dalle grinfie di suo fratello.
"E mo chi è questo." Dicemmo in coro io e Adriano. Sara sbattè la sua mano contro la sua testa prima di riprendere parola.
"Cretini è la marca di una piastra! Martina ieri sera aveva la testa tra le nuvole e mentre mi faceva i capelli ha appoggiato la piastra sul mio collo facendomi crescere un livido enorme." Mamma mia la mia gelosia mi fa oscurare la vista, mi fa arrivare a pensare che Franc Provost può provarci con la mia Sara.
"Ah chissà cosa mi credevo, credevo di dover spaccare la faccia a qualcuno..." Sentire quelle parole mi fece rabbrividire e avevo sempre più paura a dire ad Adriano di me e Sara. Sarei morto giovane, me lo sentivo.
"Concentriamoci anche su quello di Niccolò, non guardate solo me!" A che gioco stava giocando, non lo avevo ancora capito e non avevo intenzione di cercare di capirci di più dato che dovevo pensare a rispondere atono.
"Il signorino dice di essersi innamorato, ma non mi vuole dire di chi e questa cosa mi puzza." A quelle parole vidi Sara quasi strozzarsi con la birra che stava bevendo. Non le avevo ancora detto ti amo perché ancora non mi sentivo pronto per farlo, ma era ovvio che fossi innamorato di lei, altrimenti non mi ci sarei messo insieme.
"Ragazzi continuiamo questo discorso fra pochi minuti. Niccolò vieni un attimo con me a vedere una cosa per l'intervista che ti ho fatto l'altro giorno, la dobbiamo aggiustare." Mi alzai avendo capito che desiderava fare tutto tranne che aggiustare quell'intervista. Ci alzammo sotto gli occhi interrogativi di tutti e ad alta voce dissi che glielo avrei spiegato dopo così da fargli fare quattro risate. Nemmeno il tempo di chiuderci la porta alle spalle che Sara era attaccata alle mie labbra. Ci staccammo per mancanza di fiato.
"Ah quindi sei innamorato di me Moriconi!" Esordì lei con grande soddisfazione.
"Ho detto di essere innamorato, ma non ho mai detto di chi. Come fai a dare per scontato che sia tu il soggetto in questione?!" Dissi con la totale spavalderia, sapevo che sapeva che scherzassi.
"Ah va bene, allora vado di là da Gianmarco che mi sta aspettando, avevamo un conto in sospeso." Fece per andarsene, ma la presi per un braccio e la feci voltare verso di me stampandole un bacio a stampo che presto divenne un vero e proprio limone.
"Da chi vorresti andare te?!" Le dissi dopo averle morso il labbro e dopo averla fatta gemere per il piacere.
"Da Gianmarchino, lo conosci?!" Chiese lei con la più totale tranquillità.
"Fin troppo bene da potergli spaccare la faccia senza alcun tipo di freno." Da quando stavo con Sara ero diventato geloso di lei in una maniera impressionante, ero geloso anche dei miei amici, avevo troppa paura di perderla.
"Allora mi dici di chi ti sei innamorato o no?!" Aveva il coltello dalla parte del manico, a volte sapeva proprio rigirare tutto a suo favore, la gelosia era un mio grande punto debole e ce l'avrebbe avuta sempre vinta se mi avesse fatto ingelosire.
"Beh una ragazza, non la conosci. Ha diciotto anni e si dice sia la sorella del mio migliore amico, ma non sono sicuro, sono sicuro si chiami Sara Cassio, cercala su Instagram se vuoi sapere chi è." Non mi fece nemmeno finire che mi baciò come se sentisse il bisogno di andare oltre. Appena non avevamo fiato ci staccammo.
"Mi sembra giusto finirla qui, di là c'è gente e credo si siano accorti della nostra assenza. Continuiamo il nostro discorso un altro giorno." Le dissi distanziandomi dalle sue labbra e andandomi a specchiare per non far risultare i miei capelli più scompigliati del solito e per non far destare sospetti ai ragazzi. Andai per aprire la porta quando una voce mi bloccò.
"Comunque mi sono innamorata anche io di te!" Quella frase mi aveva reso la persona più felice del mondo, mi stavo per avvicinare a lei per baciarla, ma bussarono alla porta e maledissi mentalmente chiunque fosse stato. Per non correre rischi le mimai un dopo con il dito e aprii la porta.
"Stavate procreando o volete degnarci della vostra presenza in sala?!" Fulminai con lo sguardo Gabriele, ma allo stesso tempo ringraziai Dio che fosse lui, altrimenti avremmo dovuto spiegare qualcosa a qualcuno e non ne avevo per niente voglia.
"Non mi guardare così Niccolò, ringrazia che sono venuto io, altrimenti sarebbe arrivato Adriano e non so quanto ti possa convenire." Mi richiamò, lo ringraziai e tornammo dai nostri amici.
Pov's Sara
La cena passò tranquilla e fortunatamente a tutti piacque la carbonara, che strano, Niccolò non aveva nulla da dire. Ogni volta che preparavo la carbonara aveva sempre qualche particolare da sottolineare, ma stasera non aveva proferito parola negativa. Avevamo finito di cenare e tutti stavano per andare via, avevamo accompagnato la cena con le birre e ne avevamo bevute abbastanza diventando tutti un po' più allegri, ma allo stesso tempo coscienti di ciò che stavamo facendo.
"Ciao a tutti ragazzi, grazie per la serata, Sara volevo chiederti se stasera potessi venire a stare da me, ho bisogno di dirti delle cose importanti." Strizzò l'occhio e capii di non dover andare a casa con lei, ma andare con Niccolò.
"Adri posso andare con Priscilla oppure vuoi che rimanga a casa?" Non sapevo se sperare che mi dicesse di sì o di no, da una parte volevo passare un po' di tempo con lui, d'altra parte non mi sentivo pronta a fare il famoso passo, non perché non lo amassi o perché non fossi sicura dell'amore che lui provava per me, ma perché avevo paura di deludere Niccolò e di farlo allontanare da me.
"Per me puoi andare, ma mi devi promettere che domani dormirai a casa."
"Va bene Adri, grazie a domani." Uscii di casa salutando mio fratello e fui seguita da Niccolò che dopo che Adriano aveva chiuso la porta mi aveva abbracciato da dietro.
"Hai capito che stasera non andrai a casa di Priscilla, vero?!" Sussurrò a pochi centimetri dal mio orecchio facendomi totalmente rabbrividire.
"No guarda, non avevo proprio capito, tanto che stavo andando in macchina con lei e Gabri e non stavo aspettando te, caro." Si avvicinava sempre più pericolosamente alle mie labbra, ma le scansai facendomi dare un bacio sulla guancia. Il suo sguardo non fu uno dei migliori, tanto che mi sentivo come se un fulmine mi avesse colpito.
"Niccolò, non te la prendere. Avevo paura che Adri fosse alla finestra e ci vedesse. Dopo a casa ti do tutti i baci che ci siamo dovuti negare." Volevo baciarlo tanto anche io, non era semplice fingere di non voler baciare una persona quando desideri solo quello, ma per ora doveva funzionare così e non potevamo fare altrimenti.
"Hai ragione, scusa se ti ho guardato in cagnesco." Mi sussurrò con la voce da bimbo, quella a cui non sapevo proprio resistere.
"No problem, risolveremo a casa con una bella punizione..." Dissi scherzando per farlo preoccupare.
"Ti ho dato ragione, ti ho chiesto scusa e questa è la ricompensa, mamma?!" Risi a quel nomignolo e in più di certo non lo avrei punito per nulla al mondo in un modo che ricadesse su noi due, altrimenti a risentirci sarei stata proprio io e non mi andava.
Dopo aver cantato a squarciagola le canzoni di Vasco arrivammo a casa, mandai un messaggio a Priscilla per ringraziarla di avermi coperto, e mi fiondai sulle sue labbra, eravamo in astinenza da troppe ore. Ci continuammo a baciare per molto tempo, ma eravamo talmente stanchi da riuscire a farci le coccole e ad addormentarci l'uno nelle braccia dell'altro.
Spazio autrice
Come vi sembra il rapporto tra Sara e Niccolò? Già il moro è geloso marcio della sua ragazza, secondo voi riuscirà a non fare scenate di gelosia davanti ad Adriano? Se così non fosse rischierebbero di essere scoperti.
Se vi stanno piacendo i capitoli lasciate una stellina o un commento, vi ringrazio per le 1.4K letture.
STAI LEGGENDO
Meriti anche tu un posto da visitare, Ultimo
Fanfiction[COMPLETA] 18 anni, 18 anni che si conoscono, una forte amicizia riuscirà a trasformarsi in amore? Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, e Sara Cassio, sorella di Adriano, il migliore amico del cantante si conoscono da quando sono piccoli cosa succeder...