80. Champagne

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Adriano aveva deciso di presentare ai miserabili la sua nuova ragazza e aveva deciso di farlo il giorno in cui io e Niccolò avremmo detto loro del nostro matrimonio. Erano passati ben tre giorni da quando lo avevamo detto alla nostra famiglia, ma in quei tre giorni ne erano successe di tutti i colori. La cosa più bella, però, fu la sorpresa che Flavia aveva preparato ad Adriano per il loro mesiversario. Aveva preparato una cena a lume di candela e aveva preparato tutto con le sue mani, ma il regalo più grande che ricevette mio fratello fu il biglietto del concerto di Billie Eilish, Adriano adorava quella cantante diciottenne, sarebbe voluto andare a tutti i costi ad un suo concerto, ma non aveva fatto in tempo ad acquistare i biglietti. Flavia aveva smosso mari e monti per trovarne due. Non aveva la pretesa di andarci con lui, ma in fondo in fondo ci sperava e le sue speranze non sono state vane, dato che mio fratello alla fine aveva scelto lei come accompagnatrice.

Decidemmo di andare tutti e quattro insieme al parcheggio, volevamo passare un po' di tempo insieme, Flavia sarebbe dovuta partire per Eboli nei giorni successivi dato che sua nonna stava male e non ci saremmo viste per un po', speravo davvero, per Adriano che lui potesse raggiungerla almeno nei fine settimana, altrimenti avrebbero sofferto molto la distanza. Convivendo una persona non si accorge più di com'è stare senza la propria metà e quando ci si stacca fa davvero male.

"Adri scendete, siamo giù." Arrivammo sotto casa di Adriano e di Flavia, quella che un tempo era anche casa mia e il mio ragazzo mi aveva chiesto, con tanto di faccia da cane bastonato, di andare a chiamare mio fratello. Niccolò aveva deciso di andare con la sua macchina al parcheggio, si era anche fissato che un giorno proprio lì io dovessi fare la mia lezione di guida. Lui la macchina l'aveva presa subito dopo aver compiuto i diciotto anni e io, che ne avevo già diciannove, non avevo ancora quel pezzo di carta in mano.

"Arriviamo!" Rispose semplicemente mio fratello, dalla voce non sembrava pronto, sembrava fosse in affanno, sicuramente si saranno addormentati sul divano mentre guardavano un film, o forse a me faceva piacere pensarla così. Tornai in macchina dal mio moro, non avrebbe avuto senso aspettare i due piccioncini sola, quando avevo il mio fidanzato a pochi centimetri da me.

"Che dici ci toccherà aspettare un po', vero?" Chiese il mio ragazzo appena rientrai in macchina.

"Credo proprio di sì." 

"E che ne dici di ingannare l'attesa in un modo produttivo?!" Chiese con faccia maliziosa.

"Niccolò!" Lo rimproverai. "Sei sempre il solito pervertito."

"Ma no amore, sono sempre il solito cretino, ma con la faccia da bugiardo e con il cuore di un bambino!"

"Ah ma a volte i tuoi testi li ricordi." Niccolò era davvero uno smemorato riguardo i testi delle sue canzoni, se non ne avesse dimenticato almeno una frase delle sue canzoni, al concerto, non sarebbe stato da lui.

"Amò le canzoni mie le ho scritte io, sarebbe un problema se non me le ricordassi." Si prese in giro da solo, ricordando le sue vecchie interviste in cui era convintissimo di non sbagliare mai un testo delle sue canzoni.

"Niccolò il colmo è che tu non te le ricordi davvero."

"Non sviare l'argomento e rispondi alla mia domanda, sicuramente Cassiolino avrà fatto tardi per quel motivo, no?! Perchè a questo punto non li facciamo aspettare anche noi?"

"Ma tu dimmi un po', sporcheresti la tua cara e nuova Lamborghini solo per soddisfare i tuoi pensieri perversi?" Aveva da poco acquistato la sua nuova macchina e per quanto era geloso delle sue cose non potevo nemmeno immaginare che volesse inaugurare la sua macchina proprio in quel modo.

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