87. Lasciami in pace!

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Non potevo crederci, non volevo crederci, un bacio stampato sulla camicia, un rossetto rosso che non lasciava nulla all'immaginazione, mi aveva tradito, sì eravamo in pausa, non potevo dire nulla, ma comunque era stato con un'altra.
Scappai da casa sua e appena sbattei la porta e salii in macchina iniziai a piangere, la mia mente ancora non riusciva ad elaborare nulla. Non potevo mai immaginare una cosa del genere, lo avevo sempre difeso, avevo sempre creduto fortemente che Niccolò non fosse in grado di tradire, lui che era sempre stata una persona che preferiva la nuda e cruda verità non avrebbe mai commesso un atto simile, o almeno era quello che pensavo. 

Non volevo assolutamente andare da mamma e spiegarle tutto quello che era successo, decisi di andare a rifugiarmi da mio fratello. Dopo qualche minuti di viaggio arrivai fuori casa di Adriano e, appena mi vide sconvolta, mi abbracciò.

"Sara ma cosa è successo?" Non riuscivo a parlare, ma tra un singhiozzo e l'altro cercai di spiegare ciò che avevo visto. Negli occhi di Adriano vidi soltanto rabbia, era rimasto sconvolto dal mio racconto, non volevo proprio immaginare che bel quarto d'ora avrebbe dovuto passare Niccolò. 

"Va bene adesso andiamo dentro, Flavia non c'è e torna domani, quindi puoi dormire proprio con me se ti va." Disse Adriano appena terminai di raccontargli tutto.

Decisi di stendermi sul letto per provare a rilassarmi ma sarebbe stato difficilissimo, di questo ne ero certa.

"Dimmi cosa vuoi fare. Se hai bisogno ti lascio sola, altrimenti rimango vicino a te." Adriano era sempre stato comprensivo con me. Tornare a casa mia mi aveva fatto leggermente rilassare, in quella casa io e Niccolò non avevamo moltissimi momenti e ciò mi aiutava a non pensare. Cercai di appisolarmi, avrei sentito sempre meno dolore se avessi dormito, speravo solo di non sognarlo, altrimenti sarebbe stata la fine per me.

Pov's Niccolò

Purtroppo Sara aveva frainteso tutto, nonostante fossi ubriaco non l'avevo tradita, ero certo di aver fermato Federica, ma purtroppo aveva lasciato il segno. Ero certo lo avesse fatto apposta. I miei pensieri vennero interrotti dalla suoneria del mio telefono, era Adriano.

"Niccolò cosa cazzo ti salta in mente, io ti spezzo le ossa!" Lo sentii urlare talmente tanto forte che dovetti allontanare il mio telefono. 

"Adriano non so quello che Sara ti abbia detto, anche se lo posso immaginare, solo che io non l'ho tradita, Adriano non l'ho tradita! Fidati di me, come hai sempre fatto."

"E cosa è successo Niccolò? Spiegamelo perché non so a chi credere."

"Allora ieri sera ero andato in discoteca con dei ragazzi, erano con me alla cena di lavoro che avevo fatto con James, c'era un casino totale e io avevo scelto di prendere delle birre e stare fuori. Ad un certo punto è arrivata Federica, ma non ero totalmente ubriaco, non stavo bene, ma mi ricordo tutto quello che ho fatto, ha provato in tutti i modi ad ottenere qualcosa da me e evidentemente il segno che lei mi ha lasciato sulla camicia me lo aveva fatto di proposito, proprio per insinuare che ci fosse riuscita, ma non ha fatto nulla, non le ho permesso nemmeno di darmi un bacio a stampo. Fidati di me Adriano, io non l'ho tradita, mi sono ubriacato, ma non l'ho tradita." Ero sincero con lui come lo vorrei essere stato con lei, speravo solo lui mi credesse e mi facesse parlare.

"Niccolò io ti credo, lo sai che mi fido di te, ma Sara sta male e sta male di nuovo per colpa di quella bionda, io non so come fare. Lei non lo sa, ma io so che nella sua vita ha sofferto come un cane anche quando non stavate insieme e tu ti sei allontanato da noi per colpa di Federica. Sara ha sofferto sempre per colpa della tua ex Nicco e questa cosa mi irrita molto, fin troppo."

"Adriano a me dispiace, ma purtroppo non ho avuto modo nemmeno di spiegarle, se n'è andata e io non le ho potuto dire niente, sto male anche io, non solo lei."

"Non ti chiedo se vuoi parlarle, perchè sono cose che dovete risolvere tra di voi, solo una cosa Niccolò, non fare cazzate." Adriano sapeva cosa ero capace di fare, quando stavo male, ma a Sara ci tenevo talmente tanto che non avrei fatto assolutamente nulla di cui poi mi sarei potuto pentire, stare senza di lei mi logorava, non volevo perderla. Decisi di lasciarle qualche giorno per sbollire la rabbia e la delusione, me la sarei andata a riprendere, di questo ne ero più che sicura, non me la sarei lasciata scappare per niente al mondo, la amavo più di me stesso.

...

Ero andato a casa di Adriano per ben quattro volte in una settimana, ma Sara non mi aveva mai voluto parlare, l'unica frase che mi aveva dedicato era stato un "Niccolò lasciami in pace! Non ti voglio parlare!", avevo provato più e più volte a farle capire che io non l'avevo tradita, ma lei non mi aveva mai dato il tempo di aprire bocca. Una settimana senza di lei era stata dura, sì eravamo stati lontani per un mese intero, ma poterla sentire a tutte le ore del giorno mi faceva stare bene, invece, in quel momento mi dovevo accontentare di vederla attraverso foto o video che le avevo fatto in precedenza. Non potevo accusarmi di nulla, non avevo fatto nessuna cazzata, era stata Federica a lasciare quello squallido segno di rossetto sulla mia camicia, di sicuro uno di quei rossetti che si prodigava tanto a sponsorizzare, diceva sempre che erano a lunga durata, ma quella sera era finito sulla mia camicia. Sarei voluto andare da lei per parlarle, ma non volevo darle la soddisfazione di averla avuta vinta su di noi, perchè lei non vincerà sul nostro amore, io e Sara ci amavamo e lei doveva imparare a farsi da parte, a lasciarci vivere in pace.

Non riuscivo più a mettermi l'anima in pace, i giorni passavano imperterriti, io provavo a registrare qualcosa, ma ogni volta che arrivavo a metà canzone mi bloccavo, la mia voce vacillava e non continuavo la registrazione, nemmeno i progetti con la mia musica riuscivo a portare a termine. Ogni giorno chiedevo ad Adriano di raccontarmi ciò che faceva Sara, di parlarmi del suo stato d'animo, avevo anche provato a chiamarla con il telefono del mio migliore amico, ma lei non mi aveva risposto. Aveva sicuramente saputo che stava in studio con me e quindi non aveva risposto alla chiamata. Dopo non aver concluso nulla nemmeno a lavoro decisi di tornare a casa, volevo dormire e cercare di non pensare, avrei dovuto fare bene il giorno seguente altrimenti i miei nuovi singoli non sarebbero usciti in tempo e James si sarebbe sicuramente e giustamente arrabbiato, dovevo portare a termine il mio lavoro.

Dopo giorni di insonnia totale il sonno mi stava raggiungendo, nonostante fosse ancora troppo presto. Nonostante ciò decisi di lasciarmi andare, tolsi solamente le scarpe e pensai di dormire vestito, non mi importava niente di niente, mi sarei semplicemente voluto rilassare. Una suoneria, improvvisamente, disturbò il mio sonno, non avrei voluto rispondere, ma l'insistenza della chiamata mi fece capire che era qualcosa di importante.

"Pronto." Risposi con voce assonnata, non avevo nemmeno letto il numero del mittente della chiamata.

"Niccolò ti prego vieni in Ospedale." 

Spazio autrice

Sara è convinta che Niccolò l'abbia tradita, non ha voluto sentire nemmeno le sue spiegazioni, al contrario dell'amico che, credendo in lui, gli ha dato almeno la possibilità di spiegarsi.

Chi avrà chiamato al telefono Niccolò? E per quale motivo deve andare in ospedale?

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