14. Mi spaventava vedere l'immagine di Sara

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Ero sveglia dalle 6:30, non riuscivo a prendere sonno. Dovevo parlare con Adriano di questo mio problema e dovevo fare in modo che non si accorgesse fosse un mio problema. Fortunatamente questa mattina si sarebbe alzato presto per andare al lavoro. Aspettai che suonasse la sveglia e appena sentii i suoi passi mi precipitai a preparare la colazione, così da poter avere la sua massima attenzione. Dopo essersi preparato venne in cucina. Lo feci sedere di fronte a me, porgendogli la sua colazione e dopo vari ringraziamenti e complimenti presi la parola.

"Adri, ho bisogno di chiederti dei consigli."

"Sorellina sono tutto per te." Dovevo formulare bene la frase, non volevo far trapelare particolari indiscreti.

"Allora mi ha chiamato Martina, te la ricordi?" Adri fece un cenno positivo con la testa e mi esortò a continuare "Allora dopo avermi dato dei fascicoli da leggere per fare delle interviste mi ha parlato un po' di sé e mi ha chiesto dei consigli sull'argomento ragazzi. Ho provato a darle delle direttive, ma non sono certa di aver fatto bene e quindi avevo bisogno di parlare con te." Avevo inventato questa storia così da non destare sospetti, fortunatamente mio fratello credeva alla maggior parte delle cose che gli dicevo e quindi non avevo paura di essere scoperta.

"Sono tutt'orecchi, continua."

"Allora lei si è innamorata di una persona che fa parte della sua vita da molto tempo, sono molto amici e quindi per paura di poter rovinare tutto non fa nessun passo avanti verso questa persona. Io le ho esplicitamente detto di tastare bene il terreno per vedere lui cosa prova e poi si vedrà. Tu che dici?" Speravo in un vero consiglio che mi potesse dare la svolta ai miei dilemmi e quindi aspettai con ansia la sua risposta.

"Allora le situazioni, in questo caso possono essere due: da una parte le conviene buttarsi e pensare come va va, dall'altra, se ci tiene realmente a questa persona deve stare molto attenta e deve provare a passarci il maggior tempo possibile, per capire se, anche dall'altra parte, c'è interesse. A volte anche farlo ingelosire può essere un buon metodo e non deve essere per forza vera la persona con la quale lo si fa ingelosire, può essere anche una persona inventata della quale gli parla e, nel caso in cui la sua espressione cambia e diventa più cupa significa che sotto c'è qualcosa e che almeno un filino gli interessa." Aveva ragione! Il metodo della gelosia funziona sempre, prima o poi ci proverò.

"Grazie Adri, spero che i tuoi consigli possano farle capire cosa sia giusto fare." Avevo già in mente un paio di cose da poter fare e alcune sarebbero state semplici da portare a termine.

Dopo aver salutato e ingraziato nuovamente mio fratello andai in camera per prepararmi, avevo voglia di fare una passeggiata. Non sapevo dove andare, ma comunque, appena uscita di casa, vagavo senza meta. I miei piedi mi portarono fin sotto casa di Niccolò, ma comunque decisi di non fermarmi, non mi andava di rinchiudermi nuovamente in casa, nonostante mi facesse piacere passare del tempo con lui.

Chiamai Martina che quella mattina non era a lavoro per raccontarle ciò che mi stava accadendo, avevo bisogno di parlare in tutta sincerità con qualcuno. Mi sgridò per averla usata con mio fratello, come copertura, ma aveva appoggiata tutte le mie idee per far ingelosire Niccolò. La ringraziai e dopo aver terminato la chiamata continuai a vagare senza meta con la voce di Niccolò nelle orecchie.

Pov's Niccolò

Dovevo andare in studio e proprio non mi andava, volevo restare nel letto a dormire e a riflettere. Fui costretto, però, ad alzarmi dato che ricordai di dover iniziare a registrare i pezzi per l'album che sarebbe uscito ad aprile. Non vedevo l'ora, era il mio terzo disco e avevo deciso di inserirci una delle canzoni che avevo scritto a 14 anni. Mi alzai e mi preparai. Dopo essere arrivato in studio iniziai a cantare "Amati Sempre", una nuova canzone che avevo scritto di recente. Per capire se andasse bene avrei dovuto farla sentire ad Adriano e, se fosse piaciuta a lui, sarebbe piaciuta a tutti.

Iniziai a cantare e davanti a me non c'era più il volto di Federica, ma iniziavo ad intravederne un altro. Faceva strano, molto strano, per anni interi Federica è stata la mia musa ed è stata colei alla quale ho dedicato la maggior parte delle mie canzoni. Se da una parte mi faceva piacere riuscire a non vedere più Federica come la persona più importante della mia vita, dall'altra mi spaventava vedere l'immagine di Sara. Avevo paura che potesse non ricambiare il sentimento che provavo nei suoi confronti e ciò mi avrebbe distrutto perché sapevo che se mi avesse rifiutato si sarebbe iniziato a creare imbarazzo nel nostro rapporto.

Al termine della canzone Adriano aveva iniziato ad applaudire, segno che questa canzone gli era piaciuta e che di conseguenza sarebbe entrata a far parte di questo album. Gliene feci sentire altre, tra cui "Aperitivo grezzo" che era quella che rappresentava noi miserabili e per poco lo sguardo di Adri non era commosso. Erano le persone che mi erano state maggiormente vicino e avevo bisogno di ringraziarli in qualche modo e, dato che non sono molto bravo a parole, come potevo farlo se non con una canzone?!

Avevo passato tutto il pomeriggio a registrare e a far sentire le canzoni da mettere nell'album e appena usciti dall'Honiro Adriano mi propose di andare a mangiare a casa sua. Accettai, mi faceva veramente piacere passare del tempo con uno dei miei migliori amici. Arrivammo a casa sua e dopo aver deciso di ordinare due pizze ci mettemmo a giocare a Fifa. Senza neanche dubitare tutte le partite le vinsi io. Ci bloccammo solo per mangiare e subito dopo iniziammo nuovamente a sfidarci. Nonostante ci giocassimo spesso non ci stancavamo mai anche se, forse, Adriano era un po' stanco di perdere, ma ci aveva fatto l'abitudine. Nonostante ciò si lamentava sempre.

"Moricò e te prego fallo pe la nostra amicizia, almeno na vorta famme vince." Ci provava in tutti i modi a corrompermi, ma non ci riusciva mai, non riuscivo proprio a non vincere la partita, mi fomentavo troppo.

Mentre ero a casa di Adriano dei dubbi iniziarono ad assalirmi: non vedevo Sara ed era tardi. Chissà dov'era andata e chissà perché non tornava. Nonostante ciò dovevo tenermi tutto dentro, non potevo chiedergli cosa stesse facendo sua sorella dato che ad un'ipotetica domanda "perché me lo chiedi?" non avrei saputo come rispondere. Si era fatto tardi e, passare la serata come i bei vecchi tempi, mi aveva fatto stare bene dato che mi era mancato, ma sarei dovuto tornare a casa perché avevo lasciato Spugna tutto solo dal pomeriggio. Salutai Adriano e uscii dal suo appartamento. Proprio mentre stavo per aprire il portone, sbattei contro di esso e di riflesso caddi. Non mi ero fatto molto male e fortunatamente non mi usciva il sangue dal naso. Nonostante la mia ipocondria ero calmo, al contrario di chi mi aveva fatto urtare contro la porta.

Spazio Autrice

Spero la storia vi stia piacendo. Se sì lasciate una stellina e un commento positivo, grazie.

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