51. Non ti montare la testa

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Anche le date nella sua Roma si erano completate, ieri sera era tornato a casa distrutto, tanto da addormentarsi subito dopo aver fatto entrare, il suo corpo, a contatto con il letto. Di solito per farlo addormentare passavano più di due ore, a volte addirittura passava notti insonni, ma, in quel momento, era completamente esausto, aveva finito le date nella sua città e ci sarebbe tornato solo per cantare nel suo magnifico stadio e, proprio la data nel suo Stadio, era la maggiore fonte di ansia per il mio ragazzo. Erano state quattro date veramente impegnative. Io mi ero goduta il concerto vicino ad Anna e ci eravamo commosse come due bambine, d'altronde lo eravamo, due bimbe sperdute.

Il primo concerto, come gli altri tre, era andato come Niccolò desiderava, ma da quel giorno erano impazziti tutti dato che avevano iniziato a credere che Niccolò fosse tornato con Federica, dato che era stata avvistata tra il pubblico. Ciò mi provocava un fastidio tremendo, era innegabile, ma nonostante ciò non potevo lamentarmi poiché avevamo la nostra privacy e Federica diventava come un diversivo per non far accorgere a nessuno della nostra relazione, mi dava fastidio, molto fastidio, vedere commenti positivi sul loro conto, ma avevo deciso di passarci sopra per evitare di avvelenarmi il sangue. Niccolò non commentava tale accanimento nei loro confronti dato che, come me, credeva gli facesse comodo sviare tutto su Federica.

I miei pensieri vennero per un secondo fermati dallo schermo del mio telefono che si illuminò e, appena vidi quel nome sul mio telefono, sbiancai.

Federica L.

Foto 📷

È bello sapere che l'unico giorno libero che il tuo ragazzo
ha lo passa con me, vero?!

La foto raffigurava Niccolò seduto sul divano di casa di Federica, appena vidi quell'immagine stentavo a crederci, dato che il mio ragazzo mi aveva comunicato che sarebbe andato in studio da Jacopo per rifinire  gli ultimi dettagli per l'Olimpico, ma subito dopo pensai che quella del lavoro poteva essere una semplice scusa, dato che, mentre lui diceva di essere all'Honiro io ero a casa mia. Mille domande iniziarono a frullare nella mia testa, non serviva a nulla dubitare, bisognava chiedere al diretto interessato e capire se ciò che mi aveva scritto Federica fosse vero o falso.

Lasciai il visualizzato e svegliai Niccolò.

"Niccolò svegliati immediatamente o ti butto giù dal letto." Avevo il tono fermo e duro, non ero ancora arrabbiata con lui, ma volevo una spiegazione plausibile per quella foto.

"Eddai Sa, lasciami dormire un altro po'." La sua voce era totalmente impastata dal sonno, capivo la sua stanchezza, ma in quel momento non mi facevo impietosire da quel particolare, avrebbe potuto continuare a riposare subito dopo avermi esposto le sue motivazioni.

"Niccolò ti devi alzare che dobbiamo parlare." A quelle parole il mio ragazzo balzò dal letto e si mise subito a sedere.

"Già che mi chiami Niccolò la faccenda è seria, se mi dici dobbiamo parlare lo è ancora di più. Dimmi." Presi il telefono e gli mostrai la foto che mi aveva appena mandato la sua ex. Alla sua vista Niccolò sbiancò e da quell'espressione mi sembrava a dir poco palese che lui fosse andato veramente a casa di Federica quel giorno, ma di litigare non ne avevo ancora voglia, volevo sentire cosa si sarebbe inventato.

"Dimmi un po' ciò che c'è da dire e la chiudiamo qua." Il mio tono non aveva nessuna sfumatura, non si poteva percepire alcun tipo di sentimento o di emozione.

"Cosa significa la chiudiamo qua?!" Chiese preoccupato e sconcertato dalle mie parole.

"Non cambiare discorso e dimmi cosa ci facevi a casa di Federica mentre dovevi essere in studio."

"Io sono andato a salutare Spugna, non lo vedevo dall'inizio del tour e mi mancava."

"E per fare questo dovevi mentirmi dicendomi di essere andato in studio?! Di certo non ti avrei tenuto chiuso in casa se avessi voluto vedere Spugna." Ciò che gli avevo appena detto era completamente vero, non lo avrei mai costretto a rimanere in casa, d'altronde Spugna era il suo cane e io, nonostante fossi la fidanzata, non avevo alcun diritto per impedirgli di vederlo. Di certo mi avrebbe dato fastidio che per poter passar un po' di tempo con il suo cane avrebbe dovuto vedere la sua ex, che non faceva altro che provare a metterci i bastoni tra le ruote, ma mi sarei fatta andare giù quel boccone amaro, perchè sapevo quanto fosse importante Spugna per Niccolò 

"Ma io in studio ci sono andato davvero Sara, se non mi credi chiamo Jacopo e te lo faccio dire da lui. Solo che mi ha fatto uscire prima del previsto dato che avevamo terminato e sono andato a salutare Spugna." Niccolò era sincero, glielo si vedeva dagli occhi, mi guardava senza timore, non abbassava lo sguardo, non si grattava la nuca e ciò stava a significare che fosse sincero, ma comunque restava il fatto che mi aveva tenuto nascosta una cosa così banale, se dovesse succedere qualcosa di grave cosa farebbe?! Questa domanda mi tormentava continuamente e non sapevo cosa fare, di certo non lo avrei lasciato per nessun motivo al mondo, dato che rispetto alle cose serie questa poteva essere definita una scemenza, ma comunque mi aveva dato fastidio tutto questo mistero.

"Niccolò faccio parte anche io della tua vita e vorrei essere resa partecipe di ciò che fai, non credo di averti mai impedito di fare qualcosa, ti chiedo solo di avvisarmi. Ora lasciami andare in camera per qualche minuto e non venirmi dietro, grazie." Volevo rispondere a Federica a tono, ma prima di compiere la mia vendetta avrei voluto far passare un buon quarto d'ora a Niccolò così da fargli capire che, nel caso in cui ci dovesse essere una la prossima volta, prima di fare le cose avrebbe dovuto avvisarmi.

"Eddai Sa non fare così che mi sento in colpa, la prossima volta prima di andare te lo dirò, non volevo tenertelo nascosto, è solo che ho deciso tutto all'improvviso." Queste furono le prime parole che udii appena rientrai in salone, Niccolò era con gli occhi lucidi, segno che si fosse veramente pentito per il piccolo errore che aveva commesso. Presi il telefono e, dopo aver posizionato la telecamera davanti a noi, lo baciai. Rimase sorpreso della mia mossa ma subito lo smontai.

"Era solo per fare una foto e mandarla a Federica. Non credere che mi sia del tutto passato."

"Almeno, però, hai seppellito l'ascia di guerra." Non risposi, aveva ragione e, lui, avendo capito il motivo del mio silenzio, con un sorriso vincente mi guardò.

Federica L.

Foto 📷

È bello sapere che nonostante tu voglia mettere zizzania tra noi non ci riesci.

Passa una buona giornata e ricordati ogni tanto di guardare questa foto
per ricordarti con chi non devi fare la gatta morta.

Avevo un sorriso veramente soddisfatto, Federica nonostante stesse provando a separarci in tutti i modi non ci stava riuscendo.

"Cos'è quel sorrisetto amò?!" Mi chiese Niccolò curioso.

"Geloso?!" Chiesi cercando di sviare il discorso.

"Solo un po', non ti montare la testa." Era geloso da morire, ma non lo voleva ammettere. Mentre eravamo in tour una sera, dopo il suo concerto, andammo a cenare e indossai un vestitino un po' scollato sul seno, per poco, data la sua gelosia, non ci facevamo scoprire da Adriano. 

Spazio autrice

Nonostante Federica ci provi in tutti i modi, i due non sembrano cedere alle sue provocazioni, dato che Sara è riuscita a rimanere lucida e a sentire le spiegazioni del suo ragazzo. Sarà sempre così?

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina o un commento, grazie.

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