10. Non era più una semplice amicizia

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Pov's Sara

Era arrivato il giorno dell'intervista a Niccolò. Nonostante non fosse un qualcosa che sarebbe finito su un giornale lui l'aveva presa seriamente. Sarei dovuta andare a casa sua a breve e, ovviamente mi aveva invitata alle 12:30 un orario consono per alzarsi dal suo letto. Ero pronta e mi stavo recando giusto in quell'istante a casa sua. Suonai e mi venne ad aprire con una camicia nera e dei jeans strappati su un ginocchio. 

"Ciao Nic, dov'è che devi andare tutto in tiro? Ti sei dimenticato che dobbiamo fare la nostra intervista?" Speravo non mi desse una risposta negativa, altrimenti avrei dovuto rimangiare tutti i pensieri positivi che avevo fatto su di lui.

"Beh guarda..." si grattò la nuca, segno che era in difficoltà e ciò non prometteva affatto bene, "Stavo aspettando un'aspirante giornalista, ma ancora non si è fatta viva, tu ne sai qualcosa?" Mi stava decisamente prendendo per i fondelli, allora lo spinsi dall'uscio della porta e mi feci strada nella casa che ormai conoscevo meglio delle mie tasche.

"No, ma fai con comodo eh. Non mi sembra che questa sia casa tua e allo stesso tempo non mi sembra che una giornalista si comporti in questo modo con un povero ragazzo che si mette a sua disposizione." Stava giocando con me e in quel momento ero proprio in vena di farlo anche io.

"Allora mi scusi tanto signor Moriconi, iniziamo da capo. Buongiorno, mi chiamo Sara Cassio e sono qui per intervistarla riguardo alcuni aspetti della sua carriera, è pronto?"

"Oh buongiorno a lei, sì, sono prontissimo. Iniziamo." Era entrato anche lui nella parte e mi stavo divertendo, tanto da pensare che se avessi incontrato ogni giorno persone come lui il mio futuro lavoro sarebbe stato un vero divertimento.

Avevo iniziato a registrare le sue parole sul telefono così da poterle trascrivere nel modo migliore, mentre nella mano sinistra reggevo il taccuino sul quale avrei appuntato le mie domande e le frasi più significative della sua intervista.

"Allora Niccolò sei pronto che iniziamo?" Dissi con aria professionale, cosa che gli fece spuntare un sorrisino sulle labbra che fermai subito mimandogli con il labiale di essere serio.

"Sì, sono pronto. Iniziamo." Divenne serio anche lui.

"Sappiamo bene tutti che Ultimo non è solo un nome d'arte, ma è la condizione in cui ti sentivi e ti senti tutt'ora, vorrei sapere, però, se questa condizione, con tutto il successo che stai avendo, è meno presente nella tua vita."

"L'essere ultimi è una condizione sempre presente nella mia vita, non smetterà mai di esistere perché con essa cesserebbe di esistere anche la mia musica. In quest'ultimo periodo forse sento questa condizione meno pesante perché la sto condividendo con tutte le persone per le quali scrivo, ma comunque mi accompagnerà per sempre." Le sue parole, nonostante sapessi cosa pensava riguardo tale argomento, mi avevano lasciata di stucco, ma non potevo soffermarmi più di tanto, dovevo continuare a porgli delle domande.

"Ora toccherò un tasto forse un po' dolente per te, ma in questo momento sento che tu possa darmi la risposta più giusta. Il secondo posto a Sanremo ti ha lasciato un po' l'amaro in bocca e alcune persone si sono divertite a farti passare per l'arrogante. A mente lucida ci puoi dire il motivo per il quale hai reagito in quel modo?" Credevo si irrigidisse, ma la sua espressione era ancora tranquilla. Avevo molta paura a porgergli questa domanda, ma fortunatamente il suo umore non cambiò.

"Ragionando a mente fredda, penso che la mia reazione sia stata un po' eccessiva e per questo posso essere risultato arrogante. La mia, però, era sola ambizione che ovviamente è passata per arroganza e presunzione. In quel momento ero amareggiato sia per me stesso, sia per coloro che avevano votato da casa, anche se vedere che il tele-voto mi aveva premiato mi ha fatto immensamente piacere, poiché ho visto con i miei stessi occhi come la gente apprezza la mia musica. Se a mente fredda dovessi rielaborare il discorso forse userei un tono meno duro e parole un po' più formali, ma proprio come dico in Fateme cantà Nun so bono a inventamme i discorsi, sbaglio i modi, i toni, anche i tempi, ma comunque rimango dell'idea che da sempre io punto all'eccellente, se devo avere poco scelgo di avere niente." Le autocitazioni delle sue canzoni fanno capire come sia veramente se stesso quando scrive, senza filtri e quanto il tutto sia autobiografico.

"A proposito di Fateme Cantà, vorrei sapere se sarà una canzone contenuta nel nuovo album, che uscirà il cinque aprile, oppure sarà un singolo a parte che non inciderai." Mi piaceva fargli queste domande. Nonostante sapessi quasi tutto di lui, volevo sapere sempre di più.

"Beh non so se si può dire, per questo motivo ti lascerò col dubbio" Nel mentre annuiva alla mia domanda. Segno che uno dei pezzi più veri che ha scritto sarà nel nuovo album. "Ti posso solo dire che l'album che uscirà ad aprile contiene tredici tracce, compresa la canzone che ho portato a Sanremo, ma soprattutto verrà cantato per la prima volta nei live che terrò lo stesso mese nei palazzetti." Lo vedevo sereno. Sembrava veramente a suo agio, al contrario di com'era a Sanremo.

"A proposito della canzone che hai portato a Sanremo I tuoi particolari, sappiamo tutti che è dedicata a Federica, la tua ex ragazza. Molte persone, però, in questo periodo si stanno domandando se la storia con lei sia del tutto finita e hai intrapreso qualche altra relazione, oppure tu sia ancora legato a lei." Aveva iniziato ad arricciare il naso, gli stava iniziando a dare fastidio ciò che gli avevo chiesto, ma non voleva dirmelo. Aveva sempre odiato mischiare la vita privata con il lavoro, ma nonostante lo sapessi mi ero ripromessa di dovergli fare questa domanda così da poter rispondere a dei dubbi che mi si erano creati.

"Beh la mia relazione con Federica si può definire conclusa. Non nego di averci sofferto, dato che sarebbe incoerente con ciò che ho scritto nella canzone, ma allo stesso tempo i miei rapporti con lei non sono del tutto terminati, dato che ci sentiamo spesso per via di Spugna, il cane che abbiamo preso insieme. Nonostante ciò sento di aver smesso di provare quel sentimento di amore nei suoi confronti, sentimento che è mutato solo in una grande stima nei suoi confronti, poiché siamo riusciti a restare in buoni rapporti, nonostante avessimo rotto." Si era un attimo bloccato e mi aveva chiesto di mettere in pausa la registrazione perché voleva dirmi di più su questa faccenda, ma gli avevo fatto segno che avremmo approfondito il discorso appena sarebbe terminata l'intervista.

"A proposito di Spugna, ti piacerebbe avere un altro cane o un altro animale in casa?"

"Non ci ho mai pensato, ma non credo. Ho già un gatto, Tonno, oltre Spugna e sento di non avere bisogno di comprare altri animali. In futuro si vedrà."

"Va bene, allora grazie di tutto e alla prossima intervista."

"Grazie a te."

Avevamo finito l'intervista e Niccolò era scoppiato a ridere, ma non capivo il perché allora lo guardai interrogativa.

Spazio autrice

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