Ero stesa sul letto a guardare le foto che avevo con Niccolò, mi mancava da morire, ma sapevo sarebbe tornato presto ed era proprio quello il motivo per il quale mi mancava ancora di più. Ogni volta che Niccolò stava per tornare la sua mancanza si sentiva sempre più forte, ma sapevo che quella mancanza sarebbe stata colmata a breve.Sul mio telefono scorrevano numerose immagini, dalla prima foto che ci avevano scattato quando ci eravamo fidanzati, fino alle ultime che avevamo con la nostra bambina. Ogni scatto che vedevo mi faceva ricordare tutti i momenti passati con lui, proprio quando non partì un video che mi aveva fatto proprio Niccolò, iniziai a guardarlo attentamente, era il video del giorno in cui lui mi aveva iniziato ad insegnare a guidare. Era un video che sapeva di quotidianità, era spontaneo per nulla artificiale.
Inizio flashback
"È arrivata l'ora di prendere la patente!" Sentii urlare nel mio orecchio. Ero ancora totalmente dormiente, fin quando Niccolò non aveva avuto la magnifica idea di svegliarmi con le sue nuove trovate. Era un pazzo e si sapeva, ma non credevo mi arrivasse a svegliare urlando, dato che era una cosa odiata da lui stesso. Se lo avessi svegliato in modo burbero non mi avrebbe rivolto la parola per l'intera giornata.
"Mmh..." Mugolai senza dare troppo peso a quello che avevo appena sentito dal mio ragazzo, non ero ancora totalmente lucida per capire se ciò che avessi sentito facesse parte della realtà o fossi ancora nel mondo dei sogni. Oramai passavo sempre meno notti a casa mia, avevo quasi messo residenza fissa a casa di Niccolò, ma a lui stava bene e quindi andava bene anche a me. Girai la faccia per non farmi disturbare dal moretto che si era svegliato con la voglia di darmi fastidio, ma lui iniziò a tempestarmi la faccia di baci e quando le sue labbra si unirono alle mie mi destai dallo stato di sonno profondo e ricambiai il suo bacio.
"Buongiorno amore." Mi salutò Niccolò appena aprii gli occhi.
"Buongiorno anche a te." Avevo ancora gli occhi chiusi, ero davvero stanca, la sera prima avevamo fatto veramente tardi, eravamo usciti per aspettare la mezzanotte per il compleanno di Adriano e tra tutti i festeggiamenti avevamo perso la cognizione del tempo, tanto da tornare a casa quando stava per sorgere l'alba. "Ma che ore sono?"
"Le undici." Mi aveva svegliato anche relativamente tardi, ma avevo ancora molto sonno. "Dobbiamo andare a pranzo da tuo fratello, hai dimenticato?" Presa dal sonno lo avevo totalmente rimosso, Adri ci aveva invitato a pranzo per il suo compleanno e io avrei dovuto iniziare a prepararmi prima di subito per non fare tardi. Mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia veloce, fortunatamente i capelli li avevo lavati la sera prima così da poter fare tutto nel minor tempo possibile. Uscii dal bagno e andai in camera di Niccolò per scegliere cosa mettere. Nonostante non vivessimo insieme sia lui che io avevamo qualcosa dell'uno nell'armadio dell'altro, avevamo deciso di adottare questo metodo per non rimanere senza vestiti, se avessimo passato la notte insieme, il giorno seguente. Essendo novembre avevo optato per un pantalone palazzo nero e una camicetta trasparente a maniche lunghe, sempre nera. Stavo per mettere i tacchi, ma la voce del mio ragazzo mi fermò.
"Ferma amò, non mettè i tacchi, ti faccio guidare la mia bimba oggi, ritieniti fortunata." Niccolò non aveva mai fatto guidare la sua macchina a nessuno, nemmeno ad Adriano e quella proposta mi sembrò veramente strana, soprattutto perché non avevo ancora la patente.
"Stai bene amò?!" Chiesi stranita a Niccolò. La sua macchina era sacra, non aveva mai permesso a nessuno di guidarla e, quando salivi a bordo dovevi sempre fare attenzione, ci teneva moltissimo e non avrebbe permesso a nessuno di rovinarla.
"Si perché?!"
"No è che non hai mai permesso di toccare a nessuno la tua macchina." Nonostante ciò Niccolò mi fece preparare e decise di portarmi al parcheggio. Appena arrivammo mi fece slacciare la cintura e scendere per salire dal lato del conducente, lui, invece, si posizionò sul lato del passeggero e iniziò a spiegarmi tutti i passaggi per imparare a guidare. Non avevo mai provato prima di quel giorno, mio padre era leggermente restio, se avessi voluto sarei potuta andare a scuola guida, ma la sua macchina non voleva lasciarla nelle mie mani. Era fermamente convinto che il detto donne al volante pericolo costante fosse corretto e non sapevo per quale motivo, ma l'unica donna alla quale era permesso guidare la sua macchina era mia madre.
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Meriti anche tu un posto da visitare, Ultimo
Fanfiction[COMPLETA] 18 anni, 18 anni che si conoscono, una forte amicizia riuscirà a trasformarsi in amore? Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, e Sara Cassio, sorella di Adriano, il migliore amico del cantante si conoscono da quando sono piccoli cosa succeder...