49. Sto arrivando

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"Ma che vai a pensa, con Federica è un capitolo chiuso. Quando sarà il momento te la presenterò, stai tranquillo. Non è ancora nulla di tanto importante da fartela conoscere." Quest'ultima frase fu una bugia bella e buona, ma non vedevo altra via d'uscita,

"Va bene, va bene ho capito, me ne vado, ma questa cosa che mi nascondi i tuoi intrallazzi non mi piace proprio."

"Adrià sei peggio di una femmina pettegola guarda."

"Ciao Moriconi, ci vediamo oggi pomeriggio alle tre e vedi di non fare danni." Se sapesse che stava parlando così di sua sorella, di certo prenderebbe un colpo. Salutai Adriano e pensai via libera.

"Sara puoi uscire!" Urlai dal piano di sotto per farmi sentire e lei subito scese con solamente la mia maglietta addosso. La sua espressione era cambiata. "Amore perché hai quella faccia."

"No niente, non è ancora nulla di tanto importante per fartela conoscere, no?!" Mi chiese riprendendo le parole che avevo usato prima con Adriano.

"Amore, ma tu ci credi anche?! Gliel'ho detto per farlo andare via il prima possibile. Abbiamo deciso di farci scoprire dopo il quattro luglio e dopo il quattro luglio gli diremo tutta la verità. Credi che se non fossi stata importante ti avrei portata con me nel tour?!" Come poteva credere che ciò che provavo per lei non fosse veritiero non lo capivo ancora.

"Sì però mi ha fatto male sentirti dire con tanta facilità quelle parole." Disse con gli occhi leggermente lucidi, mettendo la testa nell'incavo del mio collo.

"Non pensare mai più che per me non sei importante perché mi offendo veramente tanto." Mi dispiaceva che lei potesse pensare una cosa del genere, la amavo talmente tanto che nulla poteva cambiare i miei sentimenti nei suoi confronti.

"Va bene." Disse con voce da bambina e subito mi baciò. Appena ci staccammo notammo che era quasi ora di pranzo e che a breve Adriano sarebbe tornato per andare al PalaLottomatica.

"Amò tuoi fratello tornerà qui tra meno di tre ore scegli tu cosa fare, se mangiare con me e aspettarlo qui per poi andare insieme oppure torni a casa e mi venite a prendere insieme."

"No amore torno a casa, almeno mangio con Adri, ho sentito che era preoccupato. Lascio solo la valigia a casa tua che altrimenti inizia a rompere."

"Va bene allora preparati e torna a casa, ma mi raccomando vienimi a prendere con tuo fratello eh." Sara salì in camera, indossò un altro paio di scarpe e mi salutò tornando a casa sua. Anche io decisi di prepararmi per non fare ritardo. Mi vestii e per pranzo cucinai una bella carbonara, era da quasi un mese che non la mangiavo. Il mio palato stava provando un piacere assurdo nel assaggiare di nuovo il mio piatto preferito.

Il tempo di ripulire tutto ed era arrivato il momento di scendere per partire per il PalaLottomatica, ero in ansia, ma allo stesso tempo ero felicissimo di fare quattro date nella mia città.

Mi vennero a prendere Cocco, Cassio e Sara, li salutai e partimmo. Alle cinque avrei dovuto fare il soundcheck per coloro che avevano il pacchetto vip e non potevo arrivare in ritardo. Impiegammo poco più di un'ora dato che casa mia era lontana dalla zona dell'Eur e, dopo aver stuzzicato qualcosa al banchetto che mi avevano preparato, andai a fare il soundcheck.

Pov's Sara

Niccolò mi aveva lasciato il suo telefono, non poteva portarlo sul palco altrimenti avrebbe fatto contatto con gli strumenti e il microfono. Non ero uscita a sentirlo, perché non mi piaceva più di tanto vederlo prima che iniziasse il vero e proprio concerto. Nonostante sapessi come fosse articolato tutto, ogni volta che lo ascoltavo provavo un'emozione diversa. Avevo messo le cuffiette per fari sì che non sentissi nulla ed avevo raggiunto il mio intento, anche se comunque stavo ascoltando i brani del mio ragazzo. Ad un certo punto il suo telefono si illuminò. Sapevo che farsi gli affari degli altri non portava a nulla di buono, ma dato che non ci nascondevamo mai nulla mi ero convinta a leggere chi gli avesse scritto. Appena lessi il nome sul dispositivo diventai una furia. Federica cosa voleva ancora questa ragazza dal mio fidanzato ancora non lo avevo capito. Non le era bastato fare quella figuraccia il giorno che le abbiamo portato Spugna prima di partire per il tour, sembrava proprio di no. Il messaggio per di più recitava Sto arrivando <3.

Lui sapeva che lei stesse venendo qui e non mi aveva detto nulla, ero nera come una bestia, e speravo che, quando Niccolò sarebbe tornato in camerino, mi desse una spiegazione valida con la quale potesse giustificarsi per non avermi detto della sua presenza. Intanto, però, avevo bisogno di schiarirmi le idee allora dissi ad Adriano che sarei uscita un attimo e, dopo avergli messo nello zaino il telefono di Niccolò, uscii per conto mio. Iniziai a sgranchirmi le gambe e nella mia mente frullavano tante idee diverse. Mi stavo chiedendo per quale motivo non mi avesse detto della presenza di Federica, non avrei fatto i salti di gioia, ma allo stesso tempo non mi sarei di certo arrabbiata con lui. Erano passati un po' di minuti e avevo deciso di ritornare all'interno del palazzetto. Fuori c'era una lunga fila di gente che lo aspettava e non vedeva l'ora di sentirlo cantare. Io ero ancora arrabbiata con lui, ma non lo volevo dare a vedere, non volevo rovinargli le sue date a Roma. Appena rientrai dal retro del palazzetto vidi Niccolò che faceva nervosamente avanti e dietro, ero certa che avesse letto il messaggio di Federica e non sapeva come dirmelo. Appena incontrai il suo sguardo con il mio subito mi abbracciò non curante delle persone intorno a noi. Mi tirò nel camerino e chiuse a chiave.

"Dove sei stata?! È mezz'ora che ti chiamo, perché non mi rispondi?!" Era veramente preoccupato, non mi ero accorta di essere stata in giro per così tanto tempo.

"Non preoccuparti per me, ci sono persone più importanti che stanno arrivando." Risposi fredda, nonostante avessi camminato e sgranchito le gambe la rabbia non mi era ancora passata e non riuscivo a far finta di niente, nonostante ci avessi provato con tutta me stessa.

"Sara ti giuro che non sapevo nulla, non mi aveva detto niente, ti faccio leggere la chat. Non ci sentiamo da molto tempo, abbiamo parlato solo per Spugna, mi devi credere."

"Niccolò ti ha scritto sto arrivando con un cuore, dimmi tu come facevi a non sapere che lei venisse."

"Ti giuro che nessuno mi aveva detto niente, non sapevo nulla. Non ci parlo da prima del Forum di Firenze, credimi." Mi stava implorando di crederlo, aveva gli occhi sinceri e anche i suoi movimenti erano fatti tutti in modo vero, ma non sapevo cosa fare. Ero molto arrabbiata perché non ero stata messa al corrente di niente. La nostra discussione venne troncata da Adriano che bussò alla porta.

"Fratè ti devo dire una cosa, promettimi che non ti arrabbi." Disse Adriano sull'uscio della porta del camerino, era veramente in difficoltà. "Stamattina ero venuto a casa tua per dirti un'altra cosa, ma poi ci siamo distratti e mi sono dimenticato di dirtelo." Mio fratello fece un respiro profondo e continuò sollecitato da Niccolò.

"Federica stasera sarà qui, e tutte le altre e tre sere in cui farai i concerti al PalaLottomatica." Niccolò era stato sincero con me, non sapeva veramente nulla su Federica e aver dubitato di lui mi aveva fatto sentire un po' male.

"Va bene Adrià, la prossima volta ricordati di dirmi queste cose, altrimenti litigo con le persone senza avere colpe." Disse per farmi capire che la nostra discussione era stata inutile. Adriano uscì dalla stanza e subito mi fiondai su di lui chiedendogli mille volte scusa per aver dubitato di lui.

"Scusami, scusami non volevo dubitare di te, ma leggere quel nome sul tuo telefono mi ha fatto uscire di testa." Avevo paura di litigare con lui, sapevo che in una relazione la cosa più importante per Niccolò fosse la fiducia e in quel momento non mi ero per niente fidata di lui.

Spazio autrice

Adriano aveva dimenticato un particolare importante che aveva fatto discutere i due ragazzi.

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