56. Credo di poter essere felice per voi!

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I due ragazzi erano rimasti a dormire a casa di Niccolò, come di consueto dalla fine del tour. Niccolò non era molto tranquillo, aveva litigato con il suo migliore amico e ci stava male, Sara provava a consolarlo in tutti i modi, ma non ci riusciva, aveva deciso anche di rimandare la vacanza in Toscana perché sapeva di non poterla vivere al meglio.

"Amore buongiorno!" Sara svegliò pimpante Niccolò che non aveva dormito molto pensando ad Adriano.

"Buongiorno" Rispose tristemente Niccolò lasciandole un semplice bacio a stampo. La ragazza non ci era rimasta male dato che sapeva lo stato d'animo del suo fidanzato. "Rimango qualche altro minuto nel letto, non ho dormito molto stanotte."

"Niccolò, lo so che sei triste perché hai litigato con Adri, ma farete pace, stanne certo."

"Lo so, prima o poi torneremo come prima. Sono solo triste, ma tu stai tranquilla." Disse piegando leggermente le sue labbra, provando a farle un sorriso che però non sembrava affatto sincero.

"Nic è tutta colpa mia, il vostro litigio è solo per colpa mia, non so come fai ancora a guardarmi in faccia. Se vuoi lasciarmi fallo pure, non me la prendo."

"Sara ma cosa stai dicendo! Io sto con te perché ti amo! Non pensare minimamente che voglia lasciarti, voglio stare con te. Con Adriano farò pace." La ragazza sperava che il moro le rispondesse così, ma non era certa che volesse stare con lei, dato che come aveva detto precedentemente la causa del litigio era stato proprio il loro fidanzamento.

"Anche io ti amo Niccolò. Rimani a letto io vado a preparare la colazione." La ragazza scese, mise un po' di musica e iniziò a preparare i pancake, voleva provare a tirare su il morale al suo ragazzo con le sue amate fragole. Mentre stava per mettere l'impasto dei pancake nella pentola suonarono al campanello, non aspettavano nessuno e sperava sinceramente che non fosse qualche fan. La presenza della persona che vide al di là dell'occhiello la lasciò sorpresa, ma allo stesso tempo felice.

"Ciao Adri, cosa ci fai qui?" Chiese Sara appena lo fece accomodare.

"Volevo parlare con Niccolò, non riesco a starci litigato." Ammise abbassando lo sguardo. Sua sorella era felice, avevano sempre fatto tutto insieme e non li poteva vedere separati.

"Anche Niccolò non riesce a stare litigato con te, non dorme nemmeno bene la notte ed è sempre triste, ora te lo chiamo." Nemmeno il tempo di emettere la prima sillaba che il moro apparve in soggiorno.

"Amò chi è?!" Chiese, dato che non riusciva a vedere chi ci fosse in soggiorno, a tale domanda Adriano si alzò dal divano e salutò Niccolò.

"Ah ciao Adri, non ti avevo visto." Disse triste il moro abbassando la testa. Nonostante fosse la persona più orgogliosa non riusciva ad esserlo con il suo migliore amico. "Vado sopra, dovrete parlare tra di voi." Ammise il ragazzo affranto.

"No Niccolò, sono venuto per parlare con te, non andartene." Sul volto di Niccolò, appena sentì quelle parole, si formò un sorriso.

"Dimmi Adrià." Parlava ancora con la testa bassa se l'avesse alzata il ragazzo non avrebbe retto il confronto.

"Niccolò volevo chiederti scusa per come ho reagito." A quelle parole il cantante alzò lo sguardo e sorrise al suo migliore amico. "Ho sbagliato a darti addosso, dovevo ragionare e capire che mia sorella era felice con te, ma la mia voglia di proteggerla mi ha offuscato."

"No Adrià, ho sbagliato io a non dirti nulla, l'ho fatto perché avevo paura della tua reazione, ma ho fatto la scelta sbagliata." Avevano entrambi messo da parte l'orgoglio e si erano scusati.

"Sai ci ho pensato e credo di poter essere felice per voi!" Disse con un sorriso a trentadue denti.

"Scusa ancora se non te l'ho detto, ma avevo paura potesse succedere quello che è successo..." Niccolò abbassò di nuovo lo sguardo, dato che si sentiva veramente in colpa.

"Se me lo avessi detto subito, non sarebbe successo niente di tutto questo, coglione!" Disse Adriano ridendo "Di certo sarei stato felice per lei, ti ho scelto come migliore amico, come posso non essere felice se mia sorella ti ha accanto, ma stai attento, falla soffrire e ti faccio penare il doppio di come avrei fatto con uno sconosciuto." A quelle parole Niccolò abbracciò il suo amico, si sentiva sollevato, nonostante fosse cosciente che le ultime parole pronunciate fossero più che vere. "Non ti prendere tutte queste libertà Moriconi, se non mi dirai più le cose come prima ritieniti fuori dalla cerchia dei miei amici." Continuò Adriano, quest'ultimo era la colonna portante della vita di Niccolò, era il suo Manager, ma il moro non lo vedeva come persona che lavorasse per lui, ma rappresentava colui che sempre lo aveva sostenuto, colui che ci era stato da sempre, da quando di Ultimo non esisteva la traccia e, nonostante ciò, i due cantavano, insieme con Alessandro, al parcheggio.

"Da oggi tornerà tutto come prima, nun te preoccupà fratè, mo a parte più dura è dillo a tu padre eh, anche se non ti nascondo che prima avevo molta più paura di te."

Sara aveva assistito a quella scena come se stesse osservando un'opera d'arte. Adorava l'amicizia tra i due e a volte la invidiava anche, avrebbe sempre desiderato avere un'amica femmina che sentisse come una sorella, ma non le era mai capitata questa occasione.

"Ragazzi ci sono anche io, Niccolò ho capito che devi recuperare il tempo perduto con Adri, però..."

"Non iniziate a litigare eh che me sento male devo sceglie dalla parte di chi stare e già mi è difficile stare tra due fuochi." Intervenne Adriano, bloccando la frase di sua sorella ad un passo dalla fine.

"Ma non stiamo litigando Adri!" Rise a squarciagola Sara che allargò le braccia pretenziosa di un abbraccio da parte di suo fratello.

"Non ti ho ancora perdonato per non avermelo detto, sia chiaro." Sussurrò Adriano all'orecchio di sua sorella che scoppiò in una fragorosa risata, era felice che i due avessero fatto pace. "Ora rimango qui a fare colazione con voi, prima che facciate qualche danno e me fate diventà zio." I due ragazzi arrossirono e Niccolò come il suo solito si grattò la nuca, lo faceva sempre quando si sentiva a disagio, tanto che Adriano captò il messaggio.

"E te brutto 'nfame nun m'hai detto gnente, te sei portato a letto mi sorella e nun m'hai detto gnente?!" A quella domanda Niccolò sbiancò e guardò Sara con uno sguardo a dir poco preoccupato dato che non sapeva che Adriano non fosse arrabbiato. "Moriconi rispondi alla mia domanda!" 

Spazio autrice

Fortunatamente Niccolò e Adriano sono riusciti a fare pace, nonostante Adriano fosse arrabbiato con il suo amico. La loro amicizia è più forte dei segreti, ovviamente Niccolò d'ora in poi dovrà raccontare tutto al suo migliore amico e credo, lo inizi a fare con piacere. Ora cosa risponderà Niccolò ad Adriano? Gli dirà la verità o mentirà? 

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