Eravamo andati a stare per una settimana a casa di Anna, Niccolò aveva avuto la brillante idea di far ristrutturare una parte della sua casa, non mi aveva detto quale parte, ma mi aveva accennato che di sicuro mi sarebbe piaciuto, allora non feci domande, sapendo che quando faceva il vago stava a significare che non mi volesse rispondere.Saremmo tornati a casa la settimana successiva e, nonostante fossi in una delle case in cui ero cresciuta, mi sentivo leggermente a disagio. Avevamo deciso di stare a casa di Anna perché Niccolò, in camera sua, aveva il letto matrimoniale ed anche perché c'erano due stanze libere, dato che anche Lorenzo era andato a vivere da solo.
Avevo provato a convincerlo più di una volta ad andare nella mia vecchia casa, mi sarei sentita meno in imbarazzo, nonostante ci fosse Adriano con la sua ragazza, ma ovviamente Niccolò me lo aveva negato, altrimenti avremmo invaso la loro privacy.
Ero sveglia da un bel po', dato che era mattina inoltrata, Niccolò, invece, era ancora nel mondo dei sogni. La sera prima eravamo stati al parcheggio e avevamo fatto veramente tardi, eravamo tornati proprio ai vecchi tempi. Da quando Niccolò era partito per il tour non ero più andata al parcheggio, dato che mio fratello e Cocco erano partiti con lui e, di conseguenza, quando mancavano dei membri era quasi proibito andare al parcheggio con altre persone, era una sorta di patto tra miserabili.
Osservavo il mio ragazzo che dormiva con una faccia d'angelo, tanto da fargli una foto e custodirla gelosamente nel mio telefono. Non mi perdevo a guardarlo da molto tempo e pensai di essermi persa una vera meraviglia. Nonostante fossi sveglia non si sentiva alcun rumore in cucina, segno che nessuno fosse in casa.
Mi stavo annoiando, ma non potevo scendere dal letto, dato che Niccolò mi aveva intrappolata tra le sue braccia e non mi lasciava più andare, ogni volta che provavo ad uscire dal letto mi stringeva a sé più forte e mugugnava qualcosa di incomprensibile. Decisi, allora, di svegliarlo con dei dolci baci sulla guancia, ma lui, prontamente, appena si accorse delle mie labbra sulla sua guancia girò la faccia e diede vita ad un meraviglioso bacio, uno che non mi dava da tanto, esprimeva amore, desiderio e tanta passione.
"Ah ma allora sei sveglio." Esclamai appena ci staccammo dal bacio.
"Mi hai svegliata tu con i tuoi soavi baci sulla guancia." Mi rispose ancora con gli occhi chiusi.
"Era proprio questo il mio intento, mi stavo annoiando e non potevo muovermi, dato che mi tenevi stretta tra le tue braccia."
"Il mio intento era proprio questo." Sorrise beffardo e riprese a baciarmi. Inserì la sua mano nella mia maglia alzandomela di poco e io lo lasciai fare, solo quando stava del tutto per togliermela lo bloccai.
"Amore siamo a casa di tua madre, non mi sembra il caso." Volevo Niccolò quanto lui voleva me, dato che i nostri momenti di intimità erano diminuiti, ma mi vergognavo dato che non eravamo a casa nostra.
"Come se mamma non sapesse che facciamo queste cose." Rispose sempre a due centimetri dalle mie labbra.
"Un conto è saperlo, un conto è vederlo." Ammisi, ma dato che non riuscii più a resistere alla distanza lo ribaciai, l'atmosfera si era fatta fin troppo calda e, se nemmeno uno dei due fosse riuscito a fermarsi e a riacquistare lucidità di certo saremmo andati oltre. Io di lucidità oramai non ne avevo più e mi sembrava di capire che anche Niccolò l'avesse persa da un bel pezzo. Mandai all'aria tutte le mie paranoie e mi lasciai trasportare dal momento. Niccolò fece cadere al suolo la mia maglietta e io feci lo stesso con la sua. Nonostante avessimo il desiderio di sentirci uniti più che mai, facevamo le cose veramente con calma, non ci era mai piaciuto fare sesso per il semplice motivo di sentirci appagati, desideravamo, ogni volta sempre di più, fare l'amore.
Era da tempo che non marcavo il mio territorio, allora decisi di capovolgere la situazione e mettermi sopra di lui, chinai la mia testa nell'incavo del suo collo e iniziai a mordere e a succhiare la sua pelle. Pochi secondi dopo terminai il mio lavoro, aspirando un'ultima volta la sua pelle, e a quel gesto lo sentii gemere.
Il suo gemito era il segno di chi se avessi continuato così non avrebbe retto molto, decisi allora di far tornare tutto com'era prima e lui si riposizionò su di me ricambiandomi il favore. Giocammo a lungo con le nostre intimità, ansimando entrambi ad ogni nostro tocco, ci volevamo sempre di più, ma nessuno dei due voleva far finire quella piacevole tortura, io ero quasi arrivata all'apice, allora sussurrai, con un fare altamente provocante un ti voglio alle sue orecchie, lui non perse tempo e, dopo aver infilato il preservativo, entrò in me facendomi gemere per il forte piacere.
Nonostante avessimo finito di fare l'amore decidemmo di non rivestirci e iniziammo a coccolarci come avevamo sempre fatto. Mi era mancata la nostra intimità, non riuscivamo più a trovare un momento intimo, io per il mio studio, lui per il suo lavoro. Dopo gli stadi aveva iniziato a mettere insieme tutto ciò che aveva scritto. Aveva creato nuove poesie per poi unirle e creare un nuovo album, e si sa, mai disturbare il cantante in composizione.
Nonostante vivessimo insieme ci trovavamo ad andare a letto in orari separati e capitava molto spesso di trovare l'altro a dormire perché troppo stanco. Sapevamo che la nostra storia non stesse giungendo al capolinea, dato che era solo il momento che non ci permetteva di stare insieme in ogni secondo, la mia teoria era confermata dal fatto che, ogni volta che avevamo un minuto libero, lo passavamo a dedicarci gesti e parole dolci. Ci amavamo come il primo giorno se non di più e ne eravamo veramente felici. La cosa che mi rendeva pienamente felice era riuscire a parlare con lui di tutto. Nonostante fossimo stanchi alcuni giorni, ci stendevamo sul divano e discutevamo riguardo i nostri sogni e le nostre ambizioni, Niccolò era un bravissimo ascoltatore e mi aveva dato preziosi consigli che, in futuro, mi sarebbero serviti di certo.
Continuavamo a scambiarci baci colmi d'amore e ci raccontavamo cose divertenti ricordando la nostra infanzia, ridevamo come se non ci fosse un domani e in quel momento riuscii a capire il vero motivo per il quale mi ero innamorata di Niccolò, era un eterno bambino, amava essere semplice, si divertiva con poco e l'amore che mi donava era un amore puro, un amore come quello dei bambini. Stavamo veramente bene insieme, non lo avrei cambiato per nessun'altro al mondo.
"Niccolò." Sentimmo una voce chiamare e vedemmo la porta spalancarsi, in quel momento avrei voluto sotterrarmi. Il mio ragazzo coprì il mio corpo e cercò di coprire anche il suo, ma oramai il danno era fatto, eravamo entrambi nudi e non potevamo nasconderlo a nessuno. "Oddio ragazzi scusate! Potevate chiudere a chiave non vi avrei di certo disturbati!" Disse Anna richiudendo alle spalle la porta, ero diventata rossa come un peperone, l'idea di scavarmi una fossa era sempre più viva.
Spazio autrice
Niccolò sta preparando una sorpresa a Sara, cosa immaginate che sia?
La paura della ragazza si è concretizzata in questo capitolo, la sua futura suocera li aveva scoperti in atteggiamenti intimi e Sara non voleva proprio che accadesse.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina o un commento, grazie.
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Meriti anche tu un posto da visitare, Ultimo
Fanfiction[COMPLETA] 18 anni, 18 anni che si conoscono, una forte amicizia riuscirà a trasformarsi in amore? Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, e Sara Cassio, sorella di Adriano, il migliore amico del cantante si conoscono da quando sono piccoli cosa succeder...