36. Non ne posso più!

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"Scusa frate! Ma se me toccano mi sorella nun ce vedo più." Adriano fortunatamente ci era cascato ed entrambi tirarono un sospiro di sollievo, mentirgli era stato difficile per l'ennesima volta, per Sara meno di Niccolò il quale non aveva mai detto una bugia al suo caro amico, soffriva, ma preferiva andasse così, piuttosto che affrontare la realtà. Potrebbe essere definito un codardo, ma aveva paura sia che potesse rovinare la sua amicizia con Adriano, sia che il suo migliore amico gli impedisse di vedere Sara, quindi preferiva amarla di nascosto piuttosto che perderla.

"Nun te preoccupà Adrià, ma la prossima volta prima de 'ncazzarte e partì 'n quarta accertate che le pippe mentali tue siano vere." La tensione accumulata l'aveva tutta scaricata in quella frase e Sara si stupì anche della reazione di Niccolò. I due ragazzi si alzarono dal letto e Adriano guardò un po' male sua sorella, tanto che Sara se ne accorse.

"Adri che c'è?! Perché mi guardi così?" Adriano dal canto suo, dopo tale domanda, piegò ancora di più gli occhi, sembrando un cinese, non capiva che sua sorella non ricordava che non avesse messo i pantaloni, ma indossasse solo la felpa del merchandising.

"Te pare normale dormì co na ferpa de Niccolò, nun te potevi mette pure 'n pantalone?" Sara alzò gli occhi al cielo, quella gelosia l'aveva stancata, non lo dava a vedere, ma vivere la sua relazione in segreto per lei era diventato veramente pesante, sapeva che sarebbe arrivata alla soglia massima di sopportazione e avrebbe sclerato contro il suo ragazzo che alla fine non c'entrava niente.

"Adriano sentimi bene, hai un po' stancato con questa tua gelosia. Mi fa piacere che ti preoccupi per me, ma non mi sembra normale che per qualsiasi cosa ti innervosisci e mi dai addosso. Niccolò è Niccolò, lo conosciamo da quando siamo nati, non credo si scandalizzi a vedermi così." Era veramente arrivata allo stremo, per poco non le scappava di dire che stesse insieme proprio al migliore amico di suo fratello, ma prese un bel respiro, riorganizzò le sue idee eliminando per un attimo che fosse fidanzata con Niccolò e riprese il discorso. "Ogni volta che passeggio con un ragazzo e mi vedi diventi un cane, hai fatto scappare tutti da me per la tua possessività. Non ne posso più." Sara si era liberata, non riusciva più a tenersi dentro tutto e se da una parte Niccolò era d'accordo con lei, l'ultima frase della ragazza lo aveva fatto pensare. Ovviamente non poteva intervenire, ma il fatto che lei avesse utilizzato il verbo passeggiare al presente lo aveva fatto ingelosire.

"Sara io faccio così perché ti voglio troppo bene e non voglio che tu soffra, ma se a te dà fastidio la smetterò, a patto che a tempo debito mi dirai tutto." Il tempo debito per la ragazza era già arrivato da più di una settimana, ma lei annuì lo stesso, ovviamente per Adriano il tempo debito sarebbe stato il quattro luglio o giù di lì.

I due ragazzi avevano pensato di iniziare a farlo sapere tra gli amici, dato che solo loro avrebbero potuto aiutarli nel momento del bisogno. Non sapevano bene quanto fidarsi, ma dovevano farlo perché altrimenti questo tour sarebbe stato impossibile per la coppia. Adriano e Niccolò avevano lasciato Sara da sola in camera a riflettere e come da rituale si fecero una birretta.

"Io ora torno a casa se tu vuoi tornare con me ti aspetto, altrimenti vado da solo." Adriano già aveva cambiato atteggiamento e Sara non si era nemmeno accorta di essere rimasta da sola nella camera del suo fidanzato, tanto da rimanere sorpresa alla vista di suo fratello alla porta.

"Io rimango un altro po' che devo far leggere una cosa a Niccolò e dopodiché torno a casa con l'autobus." Nonostante le loro famiglie abitassero una sopra l'altra i ragazzi non avevano preso case molto vicine tra loro e per stare più comodi o si muovevano in auto o in autobus, ma dato che Sara stava ancora prendendo la patente, le toccava il secondo mezzo di trasporto.

"Ricordati che pranziamo da mamma, a dopo." Il ragazzo era uscito dalla porta, i due amanti erano rimasti soli ed erano ancora increduli di ciò che era accaduto. Sentirono il rombo del motore della macchina di Adriano che si stava allontanando e si svegliarono dal momento di transito in cui si trovavano.

"Stamattina non mi hai dato il buongiorno come si deve, infatti mi sono svegliato veramente male." Esordì il moro, sperando di ricevere un bacio dalla sua amata, bacio che non tardò ad arrivare, lei si fiondò con le sue labbra e trasmise al moro tutti sentimenti che in quel momento stava provando: rabbia, amore e gratitudine.

"Sì, ma stai calma altrimenti qualcuno ai piani bassi si inizia a far sentire." Il moro era imbarazzato dalla frase appena pronunciata, non sapeva il perché, ma era del tutto diventato paonazzo, cosa mai successa prima di quel momento. Non avevano ancora fatto l'amore, ma Niccolò desiderava tanto unire i loro corpi, non perché fosse la cosa più importante in una relazione, ma perché voleva sentirla sempre più sua, ma avrebbe aspettato, avrebbe aspettato che lei glielo facesse capire, glielo dicesse in qualche modo. D'altro canto, Sara desiderava fare l'amore con il suo amato, ma non era del tutto sicura, non perché non era convinta dei suoi sentimenti, ma perché aveva paura di non essere all'altezza di Niccolò.

"Per ora può dormire un altro po', per ora." Rispose lei spavalda con una frecciatina. Lui rimase un po' colpito, non si aspettava che questa ragazza potesse rispondergli ad una provocazione con totale tranquillità. Lui non rispose e continuarono a baciarsi, come se fossero destinati a non vedersi più.

Nonostante Niccolò desiderasse rendere pubblica la sua relazione, nessuno ne era a conoscenza, dato che avrebbero desiderato dirlo prima ai familiari e poi renderlo pubblico. Fino a quel momento era saltata fuori solo la loro foto nel parcheggio a guardare le stelle, ma le fan, vedendo una persona conosciuta, si erano placate.
I due ragazzi non avevano intenzione di staccarsi, avrebbero continuato in eterno, ma il telefono di Niccolò squillò e, contro voglia, il ragazzo rispose.

Spazio autrice

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