6. Per la mia fidanzata farei questo ed altro

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Il tanto atteso compleanno era arrivato. Fortunatamente era sabato, allora riuscii a fare tutto con calma. Non potevo tardare di un minuto alla festa, tanto da aver anticipato tutti gli appuntamenti per permettermi di finire giusto un'ora prima dell'evento. Ero in ansia, avevo paura che qualcuno potesse rovinarmi la festa, ma scacciai subito i miei pensieri appena vidi passare davanti la mia stanza mio fratello, non volevo farmi vedere pensierosa il giorno del mio compleanno.

Dopo pochi minuti sentii bussare alla porta. Non aspettavo nessuno, dato che la parrucchiera e la truccatrice mi avrebbero raggiunto nel primo pomeriggio e io mi sarei dovuta recare al ristorante verso mezzogiorno per addobbare i tavoli. Feci finta di dormire, non avevo voglia di sentire nessuno alle otto del mattino, neanche la persona più buona del mondo.

Avendo gli occhi chiusi sentivo solo il rumore dei passi. Non sapevo chi avesse il coraggio di svegliarsi alle otto del mattino, ma mi sembrava non fosse una sola persona, ma bensì due, due pazzi.

Non sentivo alcun rumore oltre quei passi che si facevano sempre più vicini. Sentii abbassare il materasso, segno che i due pazzi sconosciuti si erano seduti sul mio letto e una frase sussurrata: "Sta ancora dormendo, ancora meglio." Cosa significava quell'ancora meglio?! In quel momento non potevo muovermi, dovevo restare ferma. Non volevo fare alcun passo falso. Mentre pensavo a ciò mi sentii sollevare dal letto. Non fu difficile capire di chi fossero quelle quattro braccia possenti: due erano di mio fratello Adriano e una del mio carissimo finto fidanzato, Niccolò. Ero tranquilla, solo ed esclusivamente perché erano braccia conosciute, ma allo stesso tempo agitata perché avevo paura che mi potessero fare uno scherzo terribile da ricordare per il resto della mia vita. Continuavo a tenere gli occhi chiusi sia per non far capire nulla ai due ragazzi, sia per paura di trovare davanti ai miei occhi qualcosa che non avrei mai desiderato vedere.

Dopo pochi minuti mi sentii adagiare sul mio carissimo divano, segno di essere arrivata alla meta da loro prestabilita. Fortunatamente non mi avevano lanciata sul divano, ma solo adagiata con cura. Aspettai un loro segnale per aprire gli occhi e far finta di essermi svegliata solo per il fastidio dei rumori. Nonostante loro non sapessero che fossi sveglia ero sicura che inconsciamente mi avrebbero detto, in qualche strambo modo, di svegliarmi.

Pochi secondi dopo sentii lo sparo di una bottiglia di spumante e capii che era arrivato il momento di alzarmi. Mi stiracchiai da brava attrice qual ero diventata e rimasi veramente sorpresa da ciò che mi si palesava davanti. Tutti i miserabili erano a cerchio davanti al divano che mi osservavano e dietro di loro spuntavano dei palloncini bordeaux sui quali era evidenziata la mia età. Rimasi sorpresa da ciò che avevano fatto per me, mi alzai e, dopo che ognuno di loro ebbe la brillante idea di augurarmi buon compleanno urlando nelle mie povere orecchie, li ringraziai con un abbraccio.

"Ragazzi, ma non avevate fatto abbastanza ieri sera al parcheggio?!" Esordii veramente felice, ma allo stesso tempo imbarazzata "E poi come siete riusciti a svegliarvi a quest'ora?! Prima delle undici il corpicino dal vostro letto non riuscite proprio a farlo alzare."

"Sà pe te questo e artro te volemo troppo bene sei na sorella minore pe tutti noi!" Esordì Cocco

"E poi se dovemo esse sinceri tu fratello voleva farte na sorpresa e ha rotto er cazzo per farce sveglià a st'ora" Intervenne con il suo solito garbo Niccolò.

"Mi sembra strano soprattutto che te Niccolò sia sveglio alle otto del mattino senza avere delle occhiaie che farebbero urlare di paura lo stesso urlo di Munch" Iniziai a prenderlo in giro, volevo stuzzicarlo un pochino

"Regazzì non è che mo sei diventata maggiorenne e te prendi tutta sta confidenza." Era stato al mio gioco, aveva capito il mio desiderio di stuzzicarlo e continuò dicendo "Poi per la mia fidanzata farei questo ed altro no?!" Scoppiammo tutti in una fragorosa risata, tranne Adrano che tornò nero dalla rabbia.

"Non ci sta niente da ridere." Sbraitò proprio mio fratello che subito venne preso in giro dagli altri per essere caduto come un allocco nello scherzo che gli avevamo fatto.

"Ah Nicco a proposito di quella storia, ho trovato un modo. Sono certa sarai soddisfatto della mia idea." Avrei continuato a ridere e a punzecchiarlo, ma dovevo dirgli del mio piano e volevo vedere se gli altri lo consideravano una buona idea o meno

"Io non voglio sentire nemmeno una parola in più su questa cazzata che state per fare. Mentre tu racconti il tuo piano diabolico io vado a fare il caffè altrimenti vi meno a tutti e due per l'infarto che mi avete fatto prendere." Disse Adriano prima che potesse aprire bocca Niccolò. Sinceramente l'assenza di Adriano avrebbe facilitato l'illustrazione del mio piano, dato che non mi sarebbe piaciuto raccontare tutto davanti a mio fratello.

"Stellina illuminaci con questa grande idea, ho proprio bisogno di saperla." Parlò ironico Niccolò.

"Allora ascoltatemi tutti e non fate battute strane altrimenti mi tiro indietro" e guardando Niccolò aggiunsi "E a te, Niccolò ti lascio nella merda" Le loro espressioni si fecero serissime, iniziarono ad ascoltare attentamente tutto ciò che avevo da dire. 

Spazio autrice

I miserabili hanno un bellissimo rapporto con Sara, e quest'ultima è stata in grado di fornire a Niccolò un piano che potrebbe risolvere i suoi problemi amorosi, sta solo a lui scegliere se attuarlo o no.

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