3. Ho bisogno del tuo aiuto

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"Dai Sara muoviti, dobbiamo uscire. Non aspetto te tutta la vita!" A sbraitare dal soggiorno era mio fratello che mi stava aspettando per andare al parcheggio con gli altri ragazzi, ma non ero ancora pronta, come il mio solito.

"Sì Adri ora scendo, scusami ma non sapevo cosa mettere!" Urlai per farmi sentire, utilizzavo sempre la solita scusa. Se avessi detto di essermi iniziata a preparare nel momento in cui era scoccato il minuto dell'appuntamento mio fratello mi avrebbe ucciso.

"Oh finalmente! Non è che ogni volta che usciamo ci devi mettere tutto questo tempo per prepararti, soprattutto quando andiamo al parcheggio." Appena scesi questa fu l'esultanza di mio fratello. Non prendemmo la macchina per andare, nonostante lui fosse munito di patente, ma andammo a piedi dato che una passeggiatina per sgranchire le gambe ci avrebbe fatto bene.

"Sà, perché al tuo compleanno non ci presenti il ragazzo che tormenta i tuoi pensieri?" A interrompere i pensieri nei quali mi rinchiudevo sempre fu proprio mio fratello, era sempre stata una persona curiosa, ma in quel periodo lo era ancora di più. Mi domandavo ogni giorno perché mi dovesse fare sempre, o almeno spesso, questo genere di domande. Sapeva che qualsiasi cosa facessi gliela raccontavo, ma ultimamente non si toglieva di testa questo punto fisso.

"Adri, smettila di farmi questa domanda. Sono giorni che mi tormenti. Nella mia vita per ora non c'è nessuno di così importante da essere costantemente nei miei pensieri. Se ci fosse stato te lo avrei già detto!" Ero abbastanza nervosa, non riuscivo più a sopportare quelle supposizioni. Sì, avevo qualcuno che stava iniziando ad occupare i miei pensieri, ma mio fratello non avrebbe dovuto sapere niente fin quando non ne ero sicura al 100%.

"Okay, va bene scusa. Non volevo farti arrabbiare." Mi rispose mio fratello con la faccia da cane bastonato. Mi dispiacque avergli risposto così, ma sinceramente non ce la facevo più. Per farmi perdonare lo abbracciai e finalmente arrivammo al parcheggio. Salutai tutti i ragazzi e Priscilla, ma mancava qualcuno, mancava Niccolò. Volevo chiedere agli altri il perché della sua assenza, ma la mia domanda sarebbe stata fraintesa, allora rimasi in silenzio, facendo ronzare per molto quella domanda nella mia testa, fortunatamente i miei dubbi scomparvero ben presto.

"Ragazzi Nicco ci raggiungerà fra poco ha dovuto sistemare delle ultime cose in studio." Era la voce di mio fratello che rassicurava tutti i ragazzi. Pochi minuti dopo arrivò Nicco in tutta la sua bellezza salutò tutti, mi prese per un braccio e mi portò lontano da tutta la combriccola. Atteggiamento molto strano da parte sua, non aveva mai fatto così. Evidentemente era molto nervoso e non riusciva a contenere i suoi istinti primordiali.

"Sara ho bisogno del tuo aiuto" Mi risvegliò dai suoi pensieri la sua voce.

"Dimmi Nicco che succede?" Gli chiesi premurosa al massimo dato che vedevo in lui qualcosa che lo turbava.

"So che non dovrei farlo, ma non ho nessun altro a cui chiederlo." Era veramente agitato, lo si percepiva dalla sua voce. Strofinava sempre le mani e si grattava continuamente la nuca.

"Dai spara, mi sto preoccupando." Ed era vero, il suo atteggiamento mi stava preoccupando dato che lui non si era mai comportato così con me.

Spazio autrice

Spero la storia vi stia piacendo.
Secondo voi Niccolò cosa dovrà dire a Sara?
Volete capitoli più lunghi?

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