58. Moriconi te questa me la paghi

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"Ragazzi, ragazzi dovete sentire questa vi prego!" Niccolò cercava di attirare l'attenzione di tutti i miserabili che si erano riuniti a casa del moro per mangiare una buona carbonara, prima di partire per le vacanze. Il padrone di casa collegò il telefono alla televisione e fece partire un video. Tutti erano in silenzio, erano curiosi di vedere cosa avesse in serbo per loro il ragazzo.

A Sara l'ambientazione sembrava familiare, ma non riusciva a capire cosa fosse, appena le protagoniste del video iniziarono a parlare, la bionda realizzò che il suo ragazzo le aveva fatto un video durante il litigio con Federica all'Olimpico ed era proprio quello ciò che i suoi amici stavano per visionare. Nonostante da quello scontro ne uscisse vittoriosa, la ragazza desiderava sprofondare. I miserabili erano attenti a guardare attentamente il video e ad ogni risposta della ragazza si alzava un oooh di stupore generale, Sara era sempre stata una persona calma, ma da quando stava con Niccolò e veniva provocata, soprattutto da Federica, reagiva utilizzando anche parole pesanti. A fine video i miserabili fecero partire, tra le risate generali, un applauso per Sara.

"Sarè co du parole l'hai distrutta sei na grande!" Esclamò Tiziano.

"La gatta ha cacciato gli artigli contro la gatta morta, grande Sa!" Esclamò Priscilla dandole un cinque.

"Sorellì e quando me lo dici che hai sto carattere?! Spero de non dover discute con te qualche volta." Adriano era rimasto stupito da sua sorella e leggermente impaurito.

"Grazie ragazzi, lo so, modestamente sono stata brava!" Si vantò Sara davanti a tutti, girandosi poi verso Niccolò. "Moriconi te questa me la paghi, starai in bianco per un po', fino a quando non lo decido io." Sara prese e si alzò per prendere gli amari da portare a tavola.

"Niccolò t'ha dato na bella punizione a pischella eh." Disse Gabriele ridendo a crepapelle, gli altri ragazzi rimasero stupiti che Sara e Niccolò fossero già stati insieme e che non glielo avessero rivelato.

"Dovevo capi che poteva mette i piedi in testa pure a me oh." Disse ironico Niccolò, appena vide la sua ragazza tornare con gli amari. La cosa bella è che i bicchieri c'erano per tutti tranne che per Niccolò, il moro si girò verso la sua ragazza che con un sorriso beffardo e una finta faccia da angelo fece spallucce.

"Te questa me la paghi. Io volevo solo far vedere come la ragazza mia sapesse rispondere alla mia ex e quanto fossi gelosa di me. Non era per metterti in cattiva luce amò!" Dopo aver pronunciato quelle parole Niccolò si alzò e andò in cucina a bere il suo amaro del capo. La ragazza voleva stuzzicarlo un po', voleva giocare con lui, allora si alzò e lo raggiunse.

"Chi ti ha detto che sono gelosa di te?!" Niccolò a quelle parole sobbalzò, era girato di spalle e non l'aveva vista arrivare.

"Non me lo ha detto nessuno, ma me lo hai fatto capire." La ragazza si avvicinava sempre di più alla bocca del moro, desiderava tanto baciarlo, ma doveva resistere e farlo soffrire.

"Cosa te lo ha fatto insinuare?!" Era a due millimetri dal volto di Niccolò e il moro stava sudando freddo, ma non gliel'avrebbe voluta dar vinta.

"Hai fatto una scenata con Federica all'Olimpico che non lascia equivoci, cara." Con tanta fatica e altrettanta ironia il moro era riuscito a pronunciare quella frase.

"Ah sì ed ora sarei io la gelosa?! Non tu che guardi male qualsiasi persona del mio sesso opposto che mi faccia anche un sol sorriso."

"Non ho mai detto di non essere geloso." In quel momento Sara non poteva controbattere. Il ragazzo aveva ragione e non gliela si poteva negare.

"Guarda che non l'avrai vinta con queste due paroline, caro."

"Già l'ho avuta vinta, non ti preoccupare, non sai resistermi." Beffardo come sempre il moro sghignazzò, ma non si allontanava di nemmeno un millimetro dalla bocca della sua ragazza.

"Veramente qui quello che sta sudando freddo sei tu, non io." Sara riusciva ad essere seria, mentre la mente di Niccolò immaginava solo come poter unire le loro labbra senza dargliela vinta, l'orgoglio prevaleva anche nei loro giochetti.

"Ma non sono stato io quello che si è pericolosamente avvicinato a me senza nemmeno farmi finire l'amaro." A quelle parole Sara ebbe un lampo di genio, sapeva che chiunque strappasse di mano un bicchiere a Niccolò, lo avrebbe fatto uscire di testa. Nel modo più sensuale possibile la ragazza sfilò il bicchiere dalle mani del suo ragazzo, che d'istinto si morse il labbro, e bevve l'amaro. Il moro deglutiva a fatica, non voleva cedere, ma quella mossa era un colpo veramente basso. La lampadina, però gli si accese quando ricordò di indossare la sua adorata camicia bianca e se avesse sbottonato giusto di un bottone la sua ragazza avrebbe ceduto.

"E se io facessi proprio questo?!" Disse il moro con voce roca, mentre stava iniziando a sbottonare la sua camicia. A quel punto la ragazza sapeva di non resistere, tanto da chiudere gli occhi, ma in quell'istante il moro la canzonò "Così non vale, gli occhi li devi tenere aperti." La ragazza riaprì gli occhi con tanto timore, sapeva di poter cedere da un momento all'altro.

"Moriconi ti piace provocarmi eh..." La mossa di Niccolò la stava facendo veramente cadere ai piedi del suo ragazzo, ma pur di non cedere e di avere l'ultima parola pronunciò questa frase.

"Hai iniziato prima tu, Cassio." Niccolò d'altro canto non si arrendeva così facilmente. L'istinto di saltarle addosso e baciarla era veramente forte, ma due cose lo fermavano: la presenza dei suoi amici nell'altra stanza e la voglia di vincere la scommessa.

"L'amaro lo state facendo voi oppure vi siete persi per la strada?!" Il loro momento fu interrotto da Adriano e Sara, proprio grazie a suo fratello poteva ritenersi salva. Appena il moro vide che i due piccioncini erano a pochi centimetri di distanza si maledisse mentalmente di esserli andati a chiamare. "Scusate non volevo interrompere nulla, ora torno di là." Sara a quelle parole prese la palla al balzo.

"Vengo anche io!" Niccolò rise beffardo, nonostante non gli fosse stato esplicitamente detto di essere riuscito ad avere la meglio lo aveva capito con quel gesto. Il ragazzo prese il bicchiere e, dopo averlo poggiato sulla tavola, si soffermò sull'orecchio della sua ragazza sussurrandole un Non finisce qui ironico, con una voce roca che fece rabbrividire la ragazza. In quel momento non desiderava di certo essere davanti ai suoi amici, ma doveva accontentarsi.

Spazio autrice

A Niccolò e Sara piace molto giocare e stuzzicarsi, a volte riescono a resistersi, ma il fascino della camicia bianca prende il sopravvento e fa cadere tutti ai piedi di Niccolò.

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