𝐕

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I giorni passano e quei due non smettono di ignorarsi e lanciarsi occhiatacce.
Collaborano e lavorano assieme solo perché devono e perché hanno paura di un'ulteriore punizione.
«Se non collaborate e vi sento litigare di nuovo, vi sbatto altre tre settimane in punizione» li ha avvisati Piton prima di dargli il loro primo incarico. E di certo i due non vogliono stare altri giorni vicini.
Ogni giorno il professore dà loro qualcosa da fare o da sistemare ad Hogwarts e loro non possono fare altro che obbedire scocciati.
I nervi sono sempre tesi e l'atmosfera che si crea quando stanno nello stesso posto suscita un immenso disagio, in quanto sembra che stiano per scoppiare in un furioso litigio da un momento all'altro.

Si trovano nella Serra numero 1 di Erbologia e sono costretti a sistemare il casino fatto da alcuni studenti di primo durante una lezione andata male.
Devono pulire a terra, sistemare le varie piante e ogni cosa che non è al suo posto lì. Il tutto senza alcun aiuto della magia, chiaramente. Dire che si stanno annoiando è dire poco.
Poi non si rivolgono nemmeno un mezzo sguardo e cercano di scambiarsi quante meno parole possibili.
Si prestano a sistemare dei vasi, alcuni anche rotti, che sono seminati per le tavolate assieme a del terriccio rovesciato, quando accidentalmente Draco si ferisce la mano con un coccio rotto, procurandosi un taglio abbastanza grande sul palmo della mano.
«Cazzo...» mugola non sapendo con cosa pulirsi la mano insanguinata, visto che non c'è niente di abbastanza pulito per tamponare una ferita.
Sbuffa scocciato da quella situazione e cerca con la mano pulita un fazzoletto nelle sue tasche che magari potrà essergli d'aiuto.
Esme si gira e lo trova abbastanza in difficoltà quando comprende che non ha nemmeno un pezzo di stoffa pulito con sé.

La ragazza è ancora arrabbiata con lui, ma tenersi un Malfoy ancora meno produttivo in punizione sarebbe peggio, quindi decide di dargli una mano.
«Hey, che fai?» domanda titubante e poco propenso a farsi toccare da quell'antipatica non appena lei, senza dire una parola, si avvicina a gli afferra la mano dolorante.
Pronuncia un incantesimo di guarigione e tocca con la bacchetta il suo palmo, facendo fermare il sangue che scorre e ricomponendo i lembi della pelle del ragazzo, ricucendo in un batter d'occhio la ferita.
Lui rimane stupito dal fatto che lei conosca un incantesimo simile, visto che frequentano ancora solo il quarto anno, ma sgrana la voce e le mostra un cenno del capo come per ringraziarla silenziosamente, ma non lo avrebbe mai fatto ad alta voce.
Lei non lo guarda nemmeno e ritorna ad occuparsi delle sue faccende.

«Mi devi un favore ora, Malfoy» dice improvvisamente, mentre è concentrata a pulire con una pezza umida le tavolate in legno.
«Addirittura. E sentiamo, che favore vorresti, Smith?» domanda avvicinandosi verso di lei e togliendo il terriccio da quei banchi prima che lei possa per ognuno di essi passare lo straccio «Sappi che piuttosto mi faccio riaprire la ferita che fare qualcosa per te.»
«In realtà è un favore a te stesso» dice lei trattenendo una breve risata sarcastica che può solo celare il fastidio che prova nei confronti di Draco, odiando quel suo modo di fare così arrogante.
«Sarebbe?» domanda lui curioso adesso, volendo sapere cosa vuole chiedere la ragazza.
«Smettila di parlare male della mia famiglia o di parlare in maniera inopportuna con me, non mi conosci nemmeno» dice fulminandolo con lo sguardo e sospirando violentemente, per poi tornare a fare movimenti circolari con la mano per pulire quel legno sudicio.
«Mi spieghi come fai a non vergognarti del fatto che ad ogni vacanza torni nel mondo babbano? Che i tuoi genitori siano lì da anni e ti abbiano offerto una vita con quelle persone?» domanda lui sbuffando leggermente e volendo capire perché lei si ostina a difendere a spada tratta quelle che lui chiama cause perse.

«Vedi, Malfoy? Non sai nulla di me, non sai che vita faccio, non conosci nemmeno un singolo babbano e ti permetti di giudicare. Quantomeno chiedi, per la barba di Merlino! Informati, cerca di capire determinate cose e poi sentiti libero di giudicare, ma non farlo a priori. Non trattare gli altri come tu non vorresti essere trattato» lo fulmina di nuovo con uno sguardo di rimprovero, non adorando quel tipo di atteggiamento e trovandolo alquanto infantile.
«Va bene, allora dimmi perché la tua famiglia vive nel mondo dei babbani» dice quasi serio, volendo una spiegazione quantomeno logica ma che sa comunque di non essere all'altezza di essere rispettata. Lo fa solo per confermare la propria tesi, ovvero che la sua è una mediocre famiglia di maghi senza spina dorsale.
Si comporta e si atteggia come se fosse una grande colpa avere a che fare con i babbani, come se fosse una prerogativa di un vero mago stare lontano da loro.
«Perché mio padre è rimasto ferito dopo aver combattuto dei Mangiamorte. Ne è rimasto gravemente mutilato... non ha più una gamba. Quindi, se vuoi veramente dare la colpa a qualcuno sul perché dei maghi nobili come i miei si siano dovuti trasferire in un appartamento di babbani dai la colpa a degli sporchi Mangiamorte» le ultime parole sono pronunciate in maniera amareggiata e severa, non volendo saperne nulla di sentire qualcosa contro la sua famiglia così coraggiosa e di cui va orgogliosa. Lo straccio viene anche sbattuto contro il tavolo e lo guarda rigida, impenetrabile.

«Secondo te sono contenta di sapere che la mia famiglia ha dovuto rinunciare a tutto per colpa di gente schifosa che si spaccia per grandi maghi?»
Draco rimane in silenzio e deglutisce appena quando sente la parola mangiamorte, non avendo la faccia di dirle qualcosa.
Sa quanto la sua famiglia in passato sia stata vicino al Signore Oscuro e attualmente condivida ancora i suoi ideali, quindi in un certo senso si sente preso in causa. A Villa Malfoy ancora si riunisce gente altolocata che ha avuto rapporti con quegli eventi e tra quelle persone c'è la sua famiglia in primo luogo. Una famiglia che non fa altro che parlottare e discutere di quanto sia forte e sia superiore rispetto alle altre.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora