𝐕𝐈𝐈

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30 Ottobre 1994

Il preside Albus Silente ha invitato i ragazzi di Hogwarts ad accomodarsi, nel tardo pomeriggio, nella Sala Grande e ciò ha molto emozionato gli studenti, che non vedono l'ora di accogliere l'Accademia di Magia di Beauxbatons e l'Istituto Durmstrang per il Torneo Tremaghi.
I preparativi sono stati costanti e meticolosi in quelle settimane, e ogni insegnante vuole presentare al meglio la scuola alle altre due.
Quell'importante evento ha messo su di giri tutti quanti, concentrati solamente sui nuovi arrivati con i quali avrebbero stretto amicizia e magari altro.
Ad Esme però poco interessa di quel torneo, e ultimamente si sente abbastanza a disagio nelle vesti dalla brava scolaretta.
Quella divisa formale, i capelli lunghi eleganti e il trattenersi dallo sfogare o mostrare le sue grandi abilità.

La giovane è al tavolo dei Serpeverde a fare colazione e, sbuffando ripetutamente scocciata, gioca con un coltello facendolo passare tra le dita mentre lo affonda velocemente sul tavolo.
«Smettila, mi stai facendo venire l'ansia!» esclama Zabini con una mano al petto, sfilandole la lama dalla mano e buttandolo bruscamente sul piatto.
Lei ridacchia ma sbuffa anche: «Mi annoio ultimamente, sono stanca di stare solo dietro di libri!»
«Se tu la smettessi di starci sempre dietro ti annoieresti di meno» commenta Malfoy roteando gli occhi e mangiando un pezzo di mela con calma, come suo solito fare.
«Non capisco perché qui non si pratichino duelli tipo con le spade, voglio dire Merlino era un abilissimo spadaccino e molti maghi si sono sempre serviti di queste armi come Godric Grifondoro» commenta mentre pezzi di torta al cacao si infilano prontamente in bocca, sempre golosa.
«Perché nessuno vuole avere la testa tagliata qui» commenta Blaise ridacchiando e scuotendo appena la testa, trovando certe volte la sua amica un po' strana e dalle idee veramente bizzarre «E poi, tu che sei così piccina come riusciresti a sollevarla una spada?»
Lei alza un sopracciglio indispettita e, prima di poter rispondere, ecco che il biondo le ruba la parola guardandola perplesso: «Tu faresti quel genere di cose da babbani? Ah, dimenticavo, tu vivi tra i babbani»
«Malfoy, si dà il caso che ho appena nominato due grandi maghi di cui uno Serpeverde. Poi non pratichiamo nemmeno magia marziale a differenza di Durmstrang... Dio, che noia» sbuffa ancora lei tornando a giocare con il coltello e rivolgendosi di nuovo agli amici «Nel mondo dei babbani almeno quando mi allenavo in cortile non mi diceva nulla nessuno.»
«Qui te la smetti anche di giocare con questo coso perché se ti fai male poi non ti accompagna nessuno in infermeria» dice il bruno ancora turbato per quel gioco potenzialmente pericoloso, prendendo l'oggetto affilato e posandolo vicino sé così da non farlo prendere all'amica.
Draco ride per quanto le sembri buffa quella ragazza e poi si volta da lei con sguardo quasi provocatorio: «Non dirmi che questa fatina è brava con spade e magia marziale».
«Non dirmi che questo biondino saccente non sa fare nemmeno questa cosa» commenta lei ridacchiando e beccandosi allora un pizzico, l'ennesimo.
Ogni volta che lei lo infastidisce, Draco prontamente le lascia un piccolo pizzicotto sul braccio o sul fianco.
Non fanno altro che farsi battutine e rispondersi a tono, ma sono fatti della stessa pasta quindi quel loro punzecchiarsi è continuo durante le giornate.

La mattinata prosegue e le lezioni vengono sospese un po' prima per dare modo ad ogni ragazzo di prepararsi per l'incontro alle 18.00.
Esme si concentra su ogni lezione e nel frattempo continua a pensare e ripensare al discorso fatto a colazione e alla sua voglia di liberare se stessa e ciò che è.
Non può utilizzare la magia come vorrebbe perché secondo quei guastafeste dei suoi genitori e degli insegnanti potrebbe creare troppi casini.
Cerca, però, di non farsi incupire da questi pensieri e prova a concentrarsi sulle varie materie che si susseguono in mattinata.
Anche il pranzo è tranquillo per lei, ma sempre con quel tarlo in testa.
'Basta, non ci devo pensare più' pensa scuotendo la testa e andandosi a rintanare in camera prima dell'arrivo delle due scuole.
Ha bisogno di stare un po' sola per non rischiare di sbottare.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora